Si erano fatte ormai le dieci passate e tra meno di mezz'ora sarei dovuta essere pronta per andare al pub con David, ma ancora niente. La ragazza dai capelli rossicci continua sempre a fissarmi insicura se quello che mi dirà mi possa fare del bene o del male, glielo leggo negli occhi.
-Almeno posso sapere come ti chiami?- le chiesi per cercare di farla parlare.
-Loren- rispose secca.
-Ok Loren, senti, il mio migliore amico mi aspetta tra meno di mezz'ora in un pub. Se non hai intenzione di parlare puoi uscire da questa casa e tornare a piedi!-
Sono stata troppo dura?
Forse si, un pochettino, ma ho bisogno di risposte adesso.
Ma a quanto pare la mia durezza è servita perché iniziò a parlare con tono calmo e deciso. -La conosci la leggenda dei lupi mannari? Dei vampiri e di tutte le creature mistiche?-
Il mio cuore iniziò ad accelerare. Non credo a quello che sta per dirmi, me lo sento. -Si, dove vuoi arrivare?-
-È tutto reale.-
BOOM!
Mi colpì come un pugno in piena faccia, la mia testa iniziò a girare più di prima e i miei pensieri e le mille domande su cosa fossero quelle cose o se esistessero veramente queste creature mi affollarono il cervello senza lasciare un pò di spazio al buon senso e le mani continuavano a tremare.
-Tu sei una bugiarda!- le grido puntandole il dito contro -non so cosa cavolo vi siete messi in testa tu e i tuoi amichetti, ma non ho intenzione di farmi prendere in giro da voi!-.
La mia voce aumentava a ogni parola che ripetevo, finché io stessa mi resi conto di quanto stavo gridando. La porta si aprì di scatto e spuntò Nina impaurita. -Cassie che cosa succede qua?-.
La donna stupita dal vedere una ragazza in asciugamano davanti a me saetta lo sguardo tra me e quella che definisco una stronza bugiarda. Non posso credere che si sia inventato tutto, il sangue, trovarla nel bosco, la mia faccia spaventata. E se avesse ripreso tutto per prendermi in giro davanti tutta la scuola?
-Tranquilla Nina, se ne stava andando.- dico fulminando Loren con lo sguardo. La ragazza torna in bagno a prendere le cose e silenziosamente se ne va.
-Ti accompagno- le dice in tono gentile mia "mamma".
Appena se ne vanno decido di chiamare David. Non me la sento di uscire. Ho la testa che sembra un palloncino che sta per essere scoppiato da un ago.
-Non dirmi che mi dai buca perché ti vengo a prendere a casa per i capelli- inizia David senza darmi il tempo di parlare.
-Allora puoi iniziare a camminare.- gli dico in tono sarcastico.
-Cassie che succede?- il suo tono sembra essere passato da felice a spaventato in un battito di ciglia.
-Io... Non credo di star bene, ho bisogno di fare due passi da sola e poi andare a dormire.-
-È andato male il corso?- mi chiede sempre più preoccupato.
-No ho solo bisogno di un pò di tempo per me, tra la scuola e i corsi e tutta quella roba inutile.- lo rassicuro.
-Ok Cassie come preferisci, ma se hai bisogno di me chiama.-
-Senza ombra di dubbio, grazie David. Ti voglio bene- concludo e riattacco.
Mi sento veramente stanca e disorientata. Ho bisogno di una boccata di aria fresca. Mi cambio mettendo dei jeans al posto della gonna e una maglietta grigia coperta da una felpa. Non ho neanche voglia di farmi la doccia. Ho solo bisogno di aria, mi sento soffocare. Mentre scendo le scale incrocio Nina. -Stai bene?- mi chiede. -Si ti prego, ne parliamo domani.- la supplico.
-Va bene tesoro, buonanotte.-
-Buonanotte- le do un bacio ed esco di casa.
Inizio a camminare con le cuffie e la musica a tutto volume nelle orecchie finché dopo 10 minuti circa dietro una casa esplode un'enorme luce che illumina tutta la strada.
No Cassie tu non ci vai, ci sei rimasta fregata una volta!
Questa volta devo seguire il mio istinto, ma anche se la testa non vuole vedere cosa sia, i miei piedi camminano da soli. Arrivo davanti la casa. La porta è socchiusa. La sto per spalancare un pò di più quando una mano mi afferra per la spalla.
Mi volto di scatto dando una gomitata in faccia alla persona e quando gli sto per dare un calcio come mi hanno insegnato mi blocca la gamba. Quel tocco. Lo conoscevo. Era Raphael.
-Non credo che tu voglia veramente entrare là dentro.- mi dice abbassandomi la gamba.
-Io... Mi dispiace.- mi copro la bocca con le mani. Sono sicura di essere diventata rossa in faccia. Dal freddo primaverile sono passata al caldo delle calorie che si alzano. -Cosa succede là dentro?-
-Niente di personale. Ho degli amici a cui piace fare qualche cazzata di sera quando nessuno guarda.- Oh Mio Dio che sorriso.
Concentrati Cassie!
-Non credo che una luce così grande passi inosservata.- rispondo al suo sorriso.
-Sai che hai ragione. Senti siccome non voglio avere problemi ti va di andare in un posto?- mi propone.
-Non credo sia il caso, ho passato una giornata una poco di schifo.- lo guardo fisso negli occhio, quanto sono belli.
-Proprio per questo dovresti venire.- mi 'supplica' facendo l'occhiolino.
-E va bene.- gli rispondo cercando di nascondere l'imbarazzo. Iniziamo a camminare ininterrottamente per 20 minuti abbondanti. Ma non ce l'ha una macchina?
Arriviamo davanti un enorme casa. -Che posto è questo?- gli chiesi incuriosita.
-Un posto che ti piacerà.- mi prende per la mano e mi porta nel retro. Mi fa scavalcare una grande recinzione in legno e finiamo in un enorme giardino con una piscina illuminata. È stupenda!
-È casa tua?- gli chiedo senza pensare che se era casa sua saremmo entrati dalla porta.
-Diciamo di no, ma mi piace molto questo posto e volevo portarci qualcuno.- ancora quel sorriso... Ma mi perseguita!
Raphael inizia a spogliarsi. Cosa vuole fare? Un bagno notturno?!
-Tu non ti tuffi?- mi chiede prima di buttarsi in piscina.
C'è troppa tentazione me ne devo andare!
-Io non me la sento.- rispondo nel modo più stupido che ci sia.
-Dai è bellissimo!- mi urla facendo segno di tuffarmi. Mentre stavo per convincermi il telefono mi squilla. È David.
-Pronto David.- rispondo velocemente per evitare l'imbarazzo di non avere un completino abbinato di reggiseno e mutande, maledetta me e i vestiti neri.
-Dove sei Cassie?- risponde preoccupato come suo solito.
-Sono in una piscina di una casa extra lusso! È stupendo!- gli rispondo cercando di rassicurarlo il più possibile.
-Ok ho capito. Sto venendo.- e senza darmi il tempo di rispondere riaggancia. Diciamo che nella zona dove sto io sono veramente poche le case di lusso o meglio ce n'è solo una.
Mi alzo i jeans il più possibile e mi siedo al bordo della piscina con i piedi a mollo.
-Non hai intenzione di tuffarti vero?- mi chiede quasi deluso.
-Non credo sia il caso.- rispondo delusa anche io.
Ma neanche il tempo di aggiungere qualcosa da dire che mi prende per un braccio e mi butta sott'acqua. Mi rialzo il più veloce possibile cercando di avere un' espressione arrabbiata, ma subito ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere finché dalla sua bocca escono le esatte parole:- Sei bellissima.-
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The Seer ∆
FantasiaCassie ha 18 anni, ha perso i genitori quando era piccola e dopo qualche anno anche la lontana zia dove era stata mandata. A 17 anni viene chiusa in un orfanotrofio e incontra una famiglia americana che decide di adottarla. Ma niente è come sembra...