-Sei troppo lenta!- grida Ryan sorpassandomi mentre corriamo. Non è giusto io sono una ragazza e ho le gambe più piccole. Mi siedo a terra sul marciapiede a braccia conserte e gli faccio il broncio. Lui si ferma e mi guarda da lontano. Cammina lentamente con la testa bassa. -Scusami- mi dice mentre si siede accanto a me con un poco di distanza. -Io sono più piccola di te, per questo vai più veloce.- gli faccio la linguaccia e lo spingo dalla spalla. Si appoggia sul bordo del marciapiede per non cadere. -Va bene scusami.- mi ripete spostandosi un pò più vicino a me. Continuo a tenergli il broncio. Non sono più arrabbiata, è troppo buono per essere arrabbiata con lui, ma mi piace vederlo cercare di farmi sorridere. Mi inizia a fare il solletico sul collo e io scoppio a ridere. -Okey okey scusa.- ha capito che stavo facendo finta, senò non sarebbe passato subito al solletico. -Ti voglio bene.- mi dice. -Anche io.- gli sorrido.
-Visto che ti ho battuto lo posso avere un bacio? Me l'avevi promesso.- fa un piccolo sorrisetto maligno. -Ma tu hai imbrogliato.- gli punto il dito contro. -Non è vero.- ora lui inizia a fare il broncio. -Eh va bene.- mi convinco. Ryan mi sposta un ciuffetto dalla guancia e mi volto a dargli un bacetto a stampo.I ricordi tornano a galla. Le lacrime mi iniziano ad uscire sole. Sono seduta a terra, ho le mani nei capelli e gli strattono. Cosa ci faceva Ryan qua? Perché è qui in America lui dovrebbe essere in Italia. Perché ha fatto del male a questa donna? Perché ha detto che sono solo sua? Sento la donna iniziare a riprendere i sensi. -Cassandra!- la donna si alza più veloce possibile e si mette in ginocchio davanti a me. Ha una piccola macchia di sangue sul lato destro della fronte. -Come stai?- le avvicino una mano sulla ferita per togliere una goccia di sangue che stava cadendo vicino all'occhio. -Oh, no, io sto bene. Tu come stai? Già sono le dieci?- mi chiede. Tiro fuori il telefono dalla tasca. -Non sono neanche le 9,30.- abbasso lo sguardo. L'immagine di Ryan che urla che sono sua continua a passarmi davanti gli occhi. -Che succede?- mi solleva il volto con le mano. -Io... Ho visto qualcosa quando ti ho toccata.- lei salta in piedi e corre a cercare qualcosa. La borsa ecco cosa. Tira fuori una strana pietra color perla e mi fa aprire una mano poggiandomela poi sul palmo.
-Non l'avrai!- grida lei.
-Stalle lontana! È mia!- un bagliore di luce che parte da un uomo con una lunga tunica nera colpisce la donna mulatta che cerca di respingerlo con un bagliore di luce blu. -Vattene- gli rigrida lei. Il bagliore di luce diventa più forte e la colpisce facendola stramazzare a terra. L'uomo alza la testa, Ryan mi sta fissando.
-Non pensavo di vederti così presto.- si avvicina a me. Come fa a vedermi? È un incubo, una visione. -Che le hai fatto?- cammino a passo spedito verso di lui. -Oooh io niente. Ma non vuole dirmi dove sei. Perciò grazie per avermelo detto.-.Butto la pietra a terra. Dal naso mi sono uscite piccole gocce di sangue. -Che hai visto?- mi chiede porgendomi un fazzoletto. -Mi ha detto che sa dove sono!- le rispondo tamponando lentamente il naso. Mi fa un male cane.
-Merda! Alzati, muoviti!- mi strattona dalla braccia. Perché fa così? -Se ti trova puoi dire addio al mondo dei veggenti!- la guardo con occhi spalancati. -Di che stai parlando?- non capisco più niente, ero venuta da lei con l'intento di dare una sistemata a tutte queste novità che mi stanno divorando il cervello e invece è solo peggiorata la situazione. -Alla nascita dei veggenti il mondo era in pace. I vampiri camminavano con i licantropi, i maghi chiedevano consigli agli stregoni e la magia nera non esisteva. Ogni mondano aveva un angelo e una veggente che lo proteggeva da altri essere sovrannaturali, demoni, serpi, fate...- la interrompo -Le fate sono cattive? E cosa sono le serpi?- non riesco a credere di star ascoltando ancora queste stupide storielle. -Le serpi sono i discendenti di Medusa. Donne così belle e allo stesso tempo così velenose. Non ti fidare mai di loro. E le fate... Oooh le fate sono le più bastarde. Hanno in loro possesso ogni pozione naturale di questo mondo, ti controllano la mente con quella polverina fatata e ti fanno fare ciò che loro vogliono. Ma comunque, stavo dicendo. Ci fu una grande guerra tra bene e male. Molti vampiri sciolsero il patto con i licantropi attaccandoli e dissanguandoli e viceversa. Ma la cosa peggiore furono la guerra tra i veggenti e i rinnegati. Allo scoppio della guerra molte veggenti entrarono in crisi, così andarono a chiedere supporto agli angeli, che, con la loro bellezza, le sedussero contro il volere del signore e facendo nascere così un abominio: i rinnegati. Sono figli di padre angeli e madri veggenti. Ryan è uno di loro e aspettano da secoli la suprema per poter sconfiggere questa barriera che il signore ha creato e per entrare in possesso del potere da veggente. Se il potere di un angelo e di un veggente si unissero sarebbe la fine per tutti noi.- non riesco a credere a quello che sto sentendo. Tutte queste creature hanno un passato peccaminoso e disastroso, anche gli angeli che devono essere le creature più pure di questo pianeta. -Tu che cosa sei?- le chiedo finalmente. -Io sono una semplice veggente. Ma tu...- si ferma come se le mancasse il fiato. -Io cosa?- perché non finisce la frase. Sul volto le appare un sorriso entusiasto.
-Tu sei la suprema.-.
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The Seer ∆
خيال (فانتازيا)Cassie ha 18 anni, ha perso i genitori quando era piccola e dopo qualche anno anche la lontana zia dove era stata mandata. A 17 anni viene chiusa in un orfanotrofio e incontra una famiglia americana che decide di adottarla. Ma niente è come sembra...