Capitolo 7

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David si avvicina a me. -Mi dispiace che hai dovuto vedere tutto questo.- il suo tono è veramente dispiaciuto.
-Sto bene.- lo rassicuro. Ma non era così. Dentro di me iniziavo a sentire scorrere più velocemente il sangue. Le mie mani tremavano e sentivo pulsare sempre più velocemente le vene del mio collo. -Cassie?- mi chiama David.
-Sto bene.- ripeto, tentando di convincere anche me. Inizio a fare dei lunghi respiri.
Che cosa mi succede!?
Il mio sangue inizia a pulsare come se volesse uscire dal mio corpo.
-Dobbiamo andarcene!- gridava Loren. David si inginocchiò accanto a me per farmi alzare, ma con uno schiaffo lo faccio volare fino a sbattere contro un grande albero.
Che cosa mi succede?!
-Aiutatemi vi supplico!- urlo alzandomi in piedi.
Le streghe erano troppo vicine. Non avevo le forze per correre. Mi sentivo come in un corpo di un estraneo. Alzai la testa guardai negli occhi Raphael sperando potesse venire ad aiutarmi. Il suo volto si pietrificò, come se avesse visto Medusa. Loren fu l'unica ad avvicinarsi a me. -Dobbiamo andare.- mi guardava come spaventata, come se davanti a lei ci fosse un mostro. Loren passa un mio braccio dietro la sua testa e iniziamo a camminare a passo veloce in cerca di una via di fuga. Raphael e David erano ancora fermi nello stesso punto. David disteso a terra con la mano sulla testa, probabilmente indolenzita per la botta e Raphael in piedi che mi guarda allontanare
-Dobbiamo andare presto!- grida di nuovo Loren.
-Che succede?- le chiedo preoccupata. Mi poggia a sedere su un tronco spezzato e tira fuori dalla sua tasca del giubbotto di jeans uno specchietto porgendomelo.
Lo apro lentamente. Non credo a quello che vedo! I miei occhi non hanno più pupille. Sono diventati tutti neri con ai bordi piccole vene rosse. Sulla fronte e su gran parte del collo, così come sulle braccia, spuntano dei graffi che neanche io so come mi sono fatta e intorno al collo mi ritrovò una collana che non ho mai visto in vita mia. Che mostro è mai questo?
Sono un mostro! Un essere che non ho mai visto, né sentito parlare. Lancio lo specchio a terra, abbastanza forte da romperlo e inizio a correre. Loren mi chiama da dietro cercando di raggiungermi, ma mentre corro lascio cadere pezzi di rami e grandi ammassi di foglie alle mie spalle. Corro velocemente.
Non fermarti!
Una voce continua a parlarmi.
Non lasciare che ti prenda!
-Chi sei?!- inizio a gridare disperata. Sento in sottofondo la voce di David che mi cerca.
Corri Cassie, scappa!
Corro più veloce di prima, le gambe accelerano da sole. Da un bosco mi ritrovo in un grande corridoio. Il sogno.
Corri Cassie non lasciare che ti prenda!
Continuo a correre senza sosta. Lo specchio. Lo specchio in fondo al corridoio. 
Dove sono?! Che mi succede?!
'È solo un sogno' mi continuo a ripetere.
-Cassie!- grida David.
Ha la pelle pallida, i denti pieni di sangue. Scappo via, ma lo sento più vicino, addosso mi ritrovo un vestito tutto nero. Continuo a correre. Ma il vestito è così lungo che ogni volta inciampo cadendo di faccia finché David non fa un lungo salto facendomi cadere per l'ennesima volta a terra e buttandosi su di me. Aveva lo sguardo pieno di rabbia e assetato di sangue.
Lo specchio!
La voce mi sta di nuovo parlando. Con un pugno rompo il grande specchio, prendo un pezzo di vetro e lo conficco nel petto di David.
All'improvviso le mura intorno a me scompaiono. Mi ritrovo in una discarica accanto al bosco nel quale ci eravamo persi. Mi metto a sedere. Non ho più quello strano vestito e le mie braccia così come il resto è tornato normale. Mi alzo dandomi una spolverata ai vestiti, ma quando tocco la maglia vedo un enorme macchia di sangue fresco. Mi giro di scatto, a terra quasi senza vita c'è David. Ha un pezzo di una bottiglia di vetro nel petto.
-Oh mio dio!!! David! No ti prego! Alzati!!!- provo a estrarli il vetro dal petto ma niente. È come se fosse incastrato in qualche parte del suo corpo. Raphael e Loren corrono verso di noi. Ho le mani insanguinate e probabilmente anche il volto dato che mi sono asciugata le lacrime che non vogliono smettere di cadere.
-Mi dispiace così tanto! Io non volevo, è stato lui a dirmelo! Lui è perfido! Aiutatemi!- sono disperata. Sto piangendo a dirotto. -Aiutatelo vi prego!-
Raphael si inginocchia vicino a David. Loren mi abbraccia.
-Possiamo ancora salvarlo, la portiamo con noi.- afferma Raphael in tono speranzoso.
Loren lascia la presa. Si avvicina a Raphael e gli stringe un braccio -Non possiamo portare una veggente da noi. Ci farà uccidere, a tutti!-
Una Veggente?
-Non sai neanche se lo è veramente. Deve dirci che è successo.- dice Raphael in tono fermo spostando lo sguardo su di me.
-Te ne assumi tu la responsabilità.- Loren lo sorpassa facendo segno a Raphael di "procedere".
Raphael prende David in braccio e con un colpo apre e sbatte le sue ali velocemente, così veloce da creare un sorta di tornado intorno a tutti e tre. Mi sento sollevare da sotto i piedi di qualche metro finché il "tornado" svanisce e cado in un'enorme stanza computerizzata. Ci sono almeno una cinquantina di persona impegnate in qualche lavoro 'segreto'.
Una donna con una lunga coda di cavallo castana e con grandi curve si avvicina a Raphael.
-Si deve estrarre il vetro il prima possibile, non è in grado di guarire da solo.-
La donna guarda la ferita di David poi saetta lo sguardo su di me.
- Cassandra Ross. La povera fanciulla dalla vita difficile.- mi dice in tono ironico.
Questa donna sta stuzzicando la mia pazienza.
-E lei è...- le guardai l'etichetta sul suo vestito aderente -Jessie la donna dalle scollature facili?-
Oh Dio... Ho sempre fatto schifo con le battute, potevo risparmiarmela.
Tutti si voltarono di scatto come avessi detto la cosa peggiore di questo mondo. La donna mi si avvicinò e con un sorriso maligno mi disse -Abbiamo molto di cui parlare.-.

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