Capitolo 10

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Raphael vola oltrepassando le nuvole. Il cielo è lo stesso colore del tramonto e le nuvole si aprono volontariamente facendoci passare. Arriviamo davanti a un enorme castello bianco, all'ingresso ci sono due grandi custodi che tengono nella mano destra una lunga lancia e in quella sinistra un grande scudo. Le porte si aprono da sole quando Raphael atterra davanti a loro. Mi prende la mano senza mai lasciarmela un attimo. -Siamo in paradiso, ma non ti devi fidare mai di nessuno se non di me.- mi sussurra all'orecchio facendomi passare un brivido su tutto il corpo.
-Raphael!- esclama un uomo vestito con una camicia bianca, pantaloni bianchi e scalzo. Raphael mi lascia subito la mano mentre l'uomo cammina verso di noi a braccia aperte.
Mi sento così a disagio, io vestita tutta di nero, mentre loro tutto di bianco. Raphael tira un piccolo pugno sulla pancia dell'uomo in modo scherzoso e iniziano a fingere una lotta finché una donna spunta da dietro di noi -Non lo sfigurare prima del matrimonio.- quella voce. Mi giro di scatto. È la stessa donna che avevo visto a scuola la prima volta che ho incontrato Raphael.
Matrimonio?
La donna si avvicina a Raphael che sta abbracciando l'uomo sorridendo. Lo prende da una spalla e gli da un lungo bacio a stampo.
No dimmi che non è vero! Perché mi ha baciato allora?! Si sta per sposare?! E perché mi ha portato qua. Mi aveva detto di fidarmi solo di lui in paradiso e ora mi fa questo?!
Mi allontano cercando di non dare nell'occhio, ma Raphael continua a fissarmi con uno sguardo quasi amareggiato.
Continua ad allontanarmi camminando all'indietro. Sbatto contro qualcuno. Mi giro scusandomi. Un uomo vestito tutto di nero mi sorride.
-Non ti scusare.- si avvicina al mio orecchio e inizia a sussurrare -Tutti ci innamoriamo della persona sbagliata al meno una volta nella nostra vita.-.
Apro la bocca sbalordita -No... Io non intendevo scusa per questo, cioè ti ho colpito per sbaglio...-.
-Ah va bene.- mi fa un occhiolino sorridendo. Dopodiché mi sorpassa. -Fratello!- grida correndo verso Raphael.
Quante rivelazioni in cinque minuti!
-Come stai?- gli da una grande pacca sulla spalla -Ti dai un pò di arie da quando sei nel mondo dei mondani.-.
Scoppiano tutti e due a ridere. -Non me la presenti la tua nuova preda?- passa un braccio dietro il collo di Raphael e lo avvicina di scatto, facendomi poi un occhiolino.
No caro, sei vecchio per me!
Nonostante fosse il fratello di Raphael provo una profonda antipatia nei suoi confronti.
Raphael si stacca dalla presa di suo fratello e cammina verso di noi evitando lo sguardo furioso della sua futura moglie. -Lei è Cassandra, o Cassie, o Genoveffa, chiamatela come volete.- scoppio a ridere e mi copro il volto con le mani. Si ricorda ancora quella figura imbarazzante della prima volta che ci siamo visti. Forse ci tiene, più di quanto credo, a me.
Tutti mi sporgono il braccio per presentarsi.
L'uomo vestito tutto di bianco è il custode di quella che loro chiamano purezza individuale e si chiama Raz, quello vestito tutto di nero è il custode della malvagità dell'animo e si chiama Klaus, mentre la futura moglie di Raphael, che a mala pena mi stringe la mano, si chiama Eleonor, è la protettrice degli spiriti del paradiso, ovvero di tutti i mondani che vengono qui dopo la morte.
-Ha  bisogno di passare una notte qui. I veggenti la stanno cercando.-.
Ma io non sono una veggente come ha detto Loren? Perché proteggermi dai miei simili.
Raz si avvicina a me. Mi posa la sua mano sulla testa e il pollice sulla fronte. La testa mi scatta all'indietro e iniziano ad apparire tutte le immagini della mia vita, i miei genitori, i mie incubi, l'orfanotrofio e persino il bacio tra me e Raphael.
-Può andare.- afferma Raz. Raphael lo sorpassa e mi prende per la spalla facendomi camminare verso una lunga scala. Camminiamo lungo tutto un corridoio, rigorosamente bianco, mi sembra di essere in un manicomio, e arriviamo davanti a una porta con scritto il numero 1357 sopra. Non posso credere che ci siano veramente così tante porte. Raphael la apre ed entriamo in una stanza che stranamente non è tutta bianca. Ha uno stile antico nella decorazioni e il letto riempie quasi tutta la piccola stanza.
-Sta notte dormi qua, finché non saprò dove portati.- mi sorride Raphael e inizia a camminare verso l'uscita
Non posso lasciare che se ne vada senza darmi una spiegazione, perché baciarmi prima di venire in paradiso per scoprire poi che si sta per sposare e che mi ha mentito tutto questo tempo quando provava a 'sedurmi' con quegli occhi così belli e quel sorriso così perfetto.
-Perché non me l'hai detto?- mi convinco di chiederli prima che se ne vada.
-Dirti cosa?- come fa a non sapere a cosa mi riferisco. Sta giocando con la mia pazienza e devo dire che la perdo molto facilmente.
-Tu lo sai!- gli punto un dito contro e lui chiude la porta dietro di sé. -Come hai potuto non dirmi che ti stavi per sposare o anche solo che avevi una ragazza!? Mentre tu ti divertivi a spassartela con me, io mi affezionavo a te!- le lacrime iniziano ad uscire sole, ci tenevo veramente a lui, è stato il primo uomo a dimostrare che ci teneva a me, ma era tutta una bugia. Scoppio in lacrime e mi siedo sul letto prima che anche le mie gambe mi abbandonino.
-Io ci tengo a te, tu hai quel qualcosa che mi fa tornare normale.- si siede accanto a me, giro la testa per guardarlo, ma non prova neanche a fissarmi negli occhi.
-Perché vuoi sentirti normale? Hai una vita stupenda qua, una futura moglie, un fratello che ti ama e preferisci giocare con i miei sentimenti piuttosto che accettare ciò che il signore ti ha offerto!- scatto in piedi davanti a lui, ho bisogno che mi guardi negli occhi. Non risponde, rimane solo in silenzio senza dire una parola. Mi dirigo verso la porta aprendola -È meglio che te ne vai, non abbiamo niente da chiarire.- adesso si che alza lo sguardo mi fissa con la bocca spalancata, ha lo sguardo triste, se non deluso. Si alza in piedi e si piazza davanti a me. Mi toglie la mano dalla maniglia e chiude la porta. -Mi dispiace.-.

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