Capitolo 16

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La suprema? Io? Non credo a quello che sento. La donna davanti a me continua a raccontarmi storie di lotte tra esseri sovrannaturali e di come nasce una suprema. La veggente suprema è una donna che nasce da genitori e tutta la sua generazione mondana. Non ha alcun legame con la magia, né con il mondo dell'occulto. È stata scelta dal creatore per riportare l'ordine in questa terra e dopo quello che ha detto inizio a sentire il peso delle parole sulle mie spalle. È troppo per me. Non voglio essere la suprema, non voglio dover difendermi ogni giorno da qualche creature che cerca di uccidermi. Voglio solo essere me stessa, la stessa ragazza che era vista male a scuola per il suo modo di vestire. Io voglio essere quella ragazza. Non questa. -Lo so che non mi crederai, ho provato lo stesso quando i miei genitori mi hanno detto chi ero. Ho solo bisogno che ti fidi di me.- il suo tono sembra dispiaciuto come se fosse stata lei a ridurmi così. -Come faccio a fidarmi di te? Non so chi sei! Ti ho appena conosciuta sta mattina dal parrucchiere.- cammino avanti e indietro. Tengo stretto nella mano il telefono che inizia a suonare. -È mia mamma, scusa.-. Mi allontano un pò da lei e rispondo. -Pronto?-
-Cassie, c'è un ragazzo che ti sta cercando, non so chi sia, ma dice che è urgente.- nella mia testa inizio a pensare a chi possa essere. David? Raphael? E se fosse Ryan? -Va bene sto venendo.- riattacco velocemente e torno dalla donna mulatta. -Devo andare.- le dico solo prima di andarmene. Poi mi fermo un attimo e mi volto -Come ti chiami?- le chiedo.
-Naomi.- mi sorride.
-Piacere Naomi.- ricambio il sorriso e inizio a correre. Maledetta me che non ho preso la macchina. Corro per un bel pò di strada finché arrivo a casa stremata. Suono alla porta, mia mamma mi apre. -Ti sta aspettando da un pò.- apre di più la porta. RYAN! -Grazie mamma.- le dico prima di farle segno di andarsene. -Che cosa vuoi?- vado dritta al sodo. -Neanche un abbraccio di benvenuto?- allarga le braccia. -No, dimmi cosa vuoi e poi te ne vai.- come osa venire a casa mia e parlarmi con questo tono sarcastico. -La coppa di sangue.-

Corpi distesi a terra, morti. Solo una donna è in ginocchio e sta mangiando qualcosa. Eleonor. Sta mangiando un cuore! Il cuore di Raphael. E nell'altra mano ha qualcosa! Un coppa con del liquido rosso... Sangue?!

-Ora, dimmi dov'è!- il suo volto è più cupo.
-Non so di che stai parlando.- indietreggio.
-Oooh. Si che lo sai, e sai pure perché sono venuto da te.- si avvicina di più. Cerco con gli occhi qualcosa da lanciarli. L'ombrello. È l'unica cosa a portata di mano. Lo afferro velocemente e glielo sbatto nella gamba facendogliela piegare e poi gli do una gomitata dietro la testa facendolo cadere a terra. -Mamma!- corro le scale gridando e saltandole a due a due. -Che succede?- Nina esce fuori dalla stanza. -Vieni con me.- le grido. la prendo per il braccio e la tiro verso camera mia. È l'unica via d'uscita dal piano di sopra. Ryan sta salendo le scale lentamente. Ha lo sguardo alla joker. Quel sorriso vendicativo.
Mia mamma continua a gridarmi che succede. Chiudo la porta alle nostre spalle. -Devi scendere dalla finestra.-
-Cosa?- mi guarda sbalordita e poi rivolge lo sguardo alla finestra.
-Ti prego fidati di me.- la prendo per le spalle. La guardo negli occhi. Non riesco a credere che questa donna in così poco tempo sia diventata una delle persone più importanti della mia vita. È così diversa da tutti. Sorride sempre ed è sempre in cerca di qualche nuova avventura. Ma questa non è la sua avventura. Non posso coinvolgerla in questa storia. Non capirebbe. Devo affrontarlo da sola. -Centra qualcosa quel ragazzo?- mi chiede.
-No, cioè forse. Nono, ma devi andare, ti chiamo.- le mento e le passo il mio telefono. Chiederò il telefono a qualcuno per chiamarla. La spingo verso la finestra ed esce appendendosi con le braccia al marmo. -Ti voglio bene.- le dico prima che possa scendere. Le do un bacio sulla fronte.
-Anche io.- inizia a scendere quando guarda in alto.  -Vieni Cassie, andiamo.- le lacrime mi escono sole.
-Non posso.- le dico e chiudo la finestra.
-Noooo!- grida. Risale fino alla finestra e prova ad alzarla. Lo so che sta facendo di tutto per salvarmi, ma ora tocca a me salvarla. La porta inizia a vibrare finché non viene scaraventata dall'altra parte della stanza. Ryan entra. -Dov'è la coppa?!- inizia a dire prendendomi dal collo. -Vaffanculo.- gli rispondo dandogli una testata. Lui lascia la presa e corro fuori dalla stanza. Scendo le scale correndo, ma inciampo e rotolo per gli ultimi dieci scalini. Mi rialzo il più in fretta possibile. Mi cola del sangue vicino all'occhio. Devo essermi tagliata. Corro verso la porta per aprila ma viene chiusa. Mi volto, Ryan scende la scale lentamente. Corro in cucina e cerco un coltello. Quando l'ho trovato la luce si stacca. Il mio cuore batte a mille. Non vedo niente. È tutto buio. Sollevo la testa, dal riflesso dello sportello di vetro c'è un ombra illuminata dalla luce della luna che entra dalla finestra. Mi giro di scatto. È scomparsa. -Dove sei?!- inizio a gridare. Mia mamma sbatte qualcosa contro la porta e grida il mio nome -Cassie! Apri!-
-Dove sei?!-  continuo a gridare. Uno sportello si apre di colpo e iniziano a volare dei piatti e mi metto accovacciata in ginocchio per evitare di farmi colpire. All'improvviso tante luci si accendono. La stanza è piena di candele messe in cerchio intorno a me. Provo a correre via, ma le candele hanno formato una sorta di barriera che mi impedisce di scappare. Ryan appare dal corridoio. -Hai bisogno di una mano?- il suo sorriso è perfido.
-Che cosa ti ho fatto?- perché mi tratta così?
-Tu niente. Cassie. Tu sai quanto ti volessi bene quand'eravamo piccoli.- il suo sguardo si sta addolcendo. -Devo seguire le regole dei rinnegati. Ho bisogno di te e della coppa di sangue. Dammi ciò che voglio e giuro sul nostro amore di quando eravamo piccoli che nessuno ti torcerà un capello.- allunga la mano verso di me.
-Non so cosa sia la coppa di sangue.- scandisco ogni parola.
-Mi rendi le cose più difficili.- ritira l'offerta e inizia a fare uscire dalle sue mani vapori neri. Sono pietrificata! Sto per morire?!
La finestra si rompe all'improvviso. Entra Raphael volando: -Ciao fratello.-.

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