New Life

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《Come hai potuto?》 Chiese mia madre
Eravamo in macchina per il ritorno a casa
《Avere un'assassina come killer》pensò ad alta voce mio padre
《Il preside ci ha raccontato dell'accaduto di l'anno scorso... hai qualcosa da dire?》chiese mia madre
Io ero seduta dietro che guardavo oltre il finestrino
《Allora?》
Io ero sempre in silenzio
《Può darsi che poi parla》rispose mio padre.
Arrivati a casa mio padre parcheggiò, e bloccò le portiere
《se non parli starai qui tutto il tempo》obbligò mio padre, io nervosa gli risposi scontrosa
《Cosa vuoi che dica? Che ho ucciso metà degli studenti? Si l'ho fatto! E sapete perché? Per colpa vostra!》
《Per colpa nostra?! Che intendi?》chiese mia madre
《Vi sembra che non l'ho capito che ultimamente non siete come prima? Siete freddi, distaccati, vi urlate a vicenda! Così io sto male, ogni giorno sentire papà che dice che questo non è una famiglia mi fa stare male. E adesso apri sta porta che non vi voglio vedere!》obbligai, mio padre fece come detto e scesi, proseguita dai miei genitori
《Voi non sapete che significa perdere una sorella!》dissi entrando in casa
《Lei non era tua sorella!》ringhiò mia madre
《Anche se non lo era, lo era! Mi capiva più di voi, ed ora non c'è più!》dissi
《Le non era TUA SORELLA, ED ORA SEI PREGATA DI ANDARE IN CAMERA TUA E DISTRUGGERE TUTTO CIÒ CHE HAI CON LEI, LEI NON C'È PIÙ E NON ERA NESSUNO!》urlò mia madre.
Mi sprofondò il cuore, le lacrime iniziarono a scendere sul viso io indietreggiavo sempre di più verso le scale
《Aspetta!》disse mia madre venendomi contro e prendendomi per un braccio
《LASCIAMI!》urlai
《Non urlare a tua madre!》disse scontrosa
《Tu non sei più mia madre!》dissi avidamente, mia madre mollò la presa, io andai in camera mia presi uno zaino spazioso e misi tutto  quello che mi potesse servire lì dentro. Magliette, felpe, pantaloni, scarpe, collane, libri.
Nel mentre pensavo a Daniela, ai bei momenti. E subito dopo pensai alla discussione con mia madre, iniziai a piangere.
Iniziai a dare calci al letto sempre più forte. Dopo mi girai e vidi il cartellone appeso al muro con le foto con Daniela, lo presi e lo stappai , dopo feci cadere tutto ciò che c'era nella scrivania distruggendole; presi i peluche e li iniziai a strappare, feci cadere anche i mobili distruggendoli, strappai le tende, buttai a terra tutto ciò che c'era nell'armadio. Dopo mi rannicchiai in un angolino e mi misi a piangere.
Il pavimento non si intravedeva neanche, era tutto rotto, strappato, distrutto. Subito dopo arrivarono i miei che si spaventarono a vedere la stanza combinata in quel modo
《Ele..》disse mia madre
Sapeva che non mi doveva chiamare con il mio primo nome per l'odio, ma lei lo faceva lo stesso
《Ele.. Luna.. dove sei?》chiese mia madre e guardandosi attorno, c'era buio in stanza. Accese la luce e finalmente mi vide, cercò di venire verso me ma subito la fermai
《Stai ferma lì. Non muoverti》dissi alzando la testa e guardandola, lei obbedì《io ora da questa casa me ne vado e voi non verrete a cercarmi》dissi, mi alzai con forza presi lo zaino sul letto ed andai in bagno presi le mie cose ad uscì di casa prendendo le mie chiavi.

Passai il resto della giornata nella casa al mare.
Di notte mi addentrai a casa e senza far rumore mi andai a prendere i soldi dalla mia stanza, scendendo giù rubai dei soldi da mia madre e da mio padre, per sbaglio feci cadere una cosa in cucina e mi nascosi subito, perché stava scendendo mio padre, dopo una decina di minuti tornò a letto ed io ritornai alla ricerca di soldi, dopo aver preso qualche 80-100€ presi anche del cibo in dispensa. Poi con dell'alcol salì al primo piano, e gettai dell'alcol per terra e su tutto il corridoio, entrai in camera mia e mi presi i restanti soldi.
Dopo a passo felpato presi un'accendino e diedi fuoco al piano superiore con l'alcol diffondevo le fiamme su tutta la casa sia piano superiore che inferiore. Io uscì di casa velocemente e senza farmi vedere dai vicini o altre persone corsi verso la casa sul mare.
Dopo una bella corsa arrivai a casa, entrai e gettai lo zaino per terra ed io mi gettai sul divano al quale poco dopo mi addormentai.
Di mattina andai in centro con un po di soldi e pranzai in un fastfood, non potendo stare sempre nella casa sul mare, decisi di andare in cerca di lavoro, provai molti ristoranti e bar ma niente, dopo entrando in un bar ricevetti una chiamata, neanche il tempo di entrare che uscì dal bar, vidi che era un numero privato e pensai che erano dei ragazzini stupidi che volessero fare uno scherzo telefonico, così non risposi ed entrai di nuovo al bar.
Chiesi ad un ragazzo del personale se impiegavano camerieri
《Beh, potresti parlare con il capo. Un'attimo te lo chiamo》rispose il ragazzo sorridendo, aspettai un po e dopo spuntò il ragazzo seguito da un signore sulla mezza età
《Si? Stai cercando lavoro?》chiese
《Si sto cercando un lavoro part-time》risposi
《Scusa ma quanti anni hai?》
《16, signore》risposi
《Scusa sei troppo piccola》disse andandosene
Io ci rimasi male, prima di uscire chiesi un po d'acqua
《Hei se vuoi posso trovarti un lavoro!》disse il ragazzo
《Davvero e quale?》chiesi
《Come baby-sitter》
《Odio i bambini》dissi facendo una faccia disgustata
《Ah.. beh allora non ho come aiutarti》disse
《Non preoccuparti, comunque io devo andare, grazie.》dissi uscendo
Nel mentre mi arrivò una chiamata da Fred
《Fred?》chiesi rispondendo
《Luna, ma dove sei?》chiese preoccupato
《Che vuoi?》chiesi
《Ieri all'uscita da scuola non ti ho vista, ma che fine hai fatto?》chiese
《Mia madre mi è venuta a prendere prima...》
《Ma è vera quella voce che gira a scuola? Che sei la ragazza killer  e che hai ucciso Daniela?》chiese, io ero scossa non potevo parlarne là fuori
《Fred dove sei? A casa?》
《Si perché?》
《Ci vediamo ora in centro alla fermata degli autobus》
《Va bene ma mi rispondi?》
《Non posso, appena ci vediamo ti racconto》risposi

La Ragazza KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora