Budella Come Corda

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Una mattina di fine Febbraio mi svegliai svogliata, mi feci una doccia, mi preparai e alle 7:10 scesi da casa, mi incontrai con Daniela a metà strada, e poi andammo insieme alla fermata.
Dopo che il ragazzo di Daniela andò via io e lei prendemmo l'autobus delle 7:30, feci vedere l'abbonamento e cercai posto, mi sedetti accanto ad un ragazzo con gli occhiali, pelle un po abbronzata, con il dilatatore nero nell'orecchio sinistro, aveva delle labbra carnose e dei capelli arruffati e castani chiari
《Posso sedermi?》chiesi svogliata
《Certo》disse togliendo lo zaino dal sedile accanto, mi sedetti e Daniela trovò posto dietro di me, io mi presi le cuffie e mi ascoltai le canzoni heavy metal, il viaggio durò venti minuti dal mio paesino alla mia scuola.
L'autista si fermò davanti alla mia scuola dove io, Daniela ed altri ragazzi tra cui il ragazzo con cui ero seduta accanto scendemmo a quella fermata.
Salutai i miei compagni ed io e Daniela salimmo in classe, con inglese a prima ora salimmo nella 21.
La mattinata passò veloce, ad ultima ora il prof di geometrico disse che voleva consegnate le ultime tre tavole per segnarle al suo registro, io presi la carpetta della mie cartelle, ma non trovai la tavola, chiesi alla mia compagna Noemi se l'avesse presa lei
《Si l'ho io》disse ridendo, io mi arrabbiai guardando che aveva arrotolato le tavole
《Primo io non ti ho dato il permesso, secondo quando ti prendi le mie tavole poi me le porti dopo settimane, e terzo dammi la tavola che a casa tua non te la porti》dissi
《Si stai cal...》iniziò un compagno, io con rabbia chiusi il cassetto delle tavole, alzai lo sguardo e vidi un compagno che odiavo profondamente
《Luca tu stai zitto! E ancora mi chiedo come mai non ti ho ancora ucciso》gli ringhiai, la classe calò in un silenzio pieno di tensione
《Scusami》borbottò tremando, io mi allontanai da lui e mi diressi verso Noemi, quest'ultima subito prese la tavola e me la porse
《Tieni》disse
Io la presi e la porsi al professore, andai verso il cassetto per posare la tavola quando Noemi mi chiamò
《Si ma la tavola voglio》disse ridendo, io la guardai con un sopracciglio alzato
《Scusa?》chiesi
《Non ho paura di te sai? Loro si ma io no. Quindi la tavola me la porto a casa》disse
《Tu sarai morta》 dissi avidamente, la classe sprofondò in un silenzio ghiacciante, ormai avevo già preso di mira Noemi.
Dopo la scuola saltai l'autobus, seguì Noemi con sospetto, quando si accorse si me
《Luna! Che fa mi segui?》chiese, io la guardai, e non risposi, agì.
La presi per un braccio e la portai in una stradina
《Ma mi spieghi che stai facendo?》chiese, io non le badai, trovai una casa abbandonata, entrammo e la spinsi a terra, uscì dalla manica il taglierino
《Che intenzioni hai?》chiese terrorizzata
《Vuoi stare zitta? È da mezz'ora che parli....! E mi hai fatto venire un'idea》dissi ghignando , le aprì la bocca e le uscì la lingua e le tagliai la lingua, sangue schizzato nei vestiti, Noemi era terrorizzata, non riusciva nemmeno ad urlare.
Con il piede la scaraventai a terra, uscì di più la lama del coltello e glielo trafissi nella pancia, le aprì la pancia e gabbia toracica, Noemi morì emotivamente guardandosi.
Io le strappai le budella, e come un palloncino le attorcigliai.
Noemi dopo poco morì dissanguata; le strappai il cuore, uscì un'attimo dalla casa e presi un sasso, entrai e con forza schiacciai il cuore con il sasso.
Poi le presi il fegato e un pezzo di legno, tirai in alto il fegato e come una palla da baseboll la tirai al muro, e come un uovo si spiaccicò sul muro, il sangue schizzò sulla mia faccia; dopo con il taglierino le tagliai la testa
《Così impari a mettermi contro di me! Stupida!》dissi prendendomi il foglio di geometrico.
《Oh, quasi dimenticavo》dissi avvicinandomi al corpo, con due dita scrissi accanto al corpo "SMILE:)"
《Adesso è completo》dissi ridendo
Andai verso il capolinea dell'autobus pulendomi la faccia dal sangue, senza guardare l'autista mostrai l'abbonamento.
Mi sedetti e tornai a casa.
Appena arrivai misi i vestiti a lavare e mi feci una doccia e dopo mi iniziai i compiti.
Mia madre dopo mangiato disse che stava cercando un topo che si era intrufolato in casa, così mio padre mi disse di stare attenta alla colla per topi. Dopo la cattura del topo mio padre lo rinchiuse in un sacchetto e lo getto via
《Almeno uccidilo》dissi guardando il topolino nel sacchetto
《No》disse.
Verso le 22:30 andammo tutti a dormire, almeno io no.
Scesi giù nel salone e in un armadio al muro presi un martello e presi anche il sacchetto dove il topo stava, accesi una piccola luce, presi il coltello più affilato in casa, quello per la cucina, e tramite il sacchetto cercai di tagliare il topo, ma invano non ci riuscì.
Dopo presi il martello e colpì con forza il topo, il sacchetto si sporcò di sangue, sbirciai dentro e vidi l'animale sporco di sangue, e gli organi fuoriusciti. Gettai il topo e posai martello e coltello e andai a dormire.
Il mattino seguente mia madre si fece più isterica, uscì di corsa e con Daniela raggiunsi la fermata dell'autobus, in giornata non successe nulla solo un po di panico per l'assenza di Noemi
《Se sanno che l'ho fatta fuori mi uccideranno》mormorai ridendo a Daniela
《Semmai appena ti stuzzicano sei tu ad ucciderli》rispose ridendo
Alla ricreazione un mio compagno Luca si avvicinò tremando a me e Daniela
《Luna》disse deciso《so che sei stato tu, ti ho visto》disse
《Che vuoi dire》chiesi curiosa e sorridendo
《Ieri so che hai ucciso Noemi!》disse tremando
"Non ascoltarlo" pensai
《Ma se io ieri ho preso l'autobus subito dopo scuola》risposi
《Non è vero non ti visto, ho visto solo Daniela》disse, io arrabbiata mia alzai
《IO IERI ERO CON LEI, NON HO UCCISO NOEMI E SE TUTTI NON VUOI MORIRE MEGLIO CHE TI ALLONTANI,  STUPIDO!》ringhiai alzandomi, Luca andò subito via ed io mi sedetti.
Non so se era vero che Luca mi aveva visto ma d'altronde aveva visto che sull'autobus aveva visto Daniela così le chiesi se era salito e la rispose fu positiva, quindi lui stava mentendo.
Quel pomeriggio uscì, avevo addosso la felpa nera e la maglietta con la scritta "KILLER", poco dopo si mese a piovigginare, ed io mi addentrai in una stradina vecchia stetti lì fino alle 18:30 poi tornai a casa.
Il fine settimana passò veloce.
La scuola aveva annunciato che le telecamere erano state tolte perché la famigerata "RAGAZZA KILLER" non trovò nessuno o non fece cenno di esistere.
E ciò diede avvio nell'uccidere i ragazzi.

La Ragazza KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora