15.

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È da un pò di tempo che Tay non sembra più lo stesso.
Non mi bacia più e a stento mi parla, mentre a Lucy non la calcola neanche più, come se non fosse sua figlia.
Tante volte ho provato a chiedergli che cosa avesse, o che cosa lo preoccupasse.
È obsoleto dire che nessuna di queste volte io ricevetti una risposta che non assomigliasse a "non ho niente" o "sei fottutamente paranoica".
Comunque sono decisa a scoprire che cosa lo turbasse a tal punto da ignorare me e sua figlia.
Ho chiesto poco fa ad Alison se potesse tenere Lucy per questo pomeriggio, così che io possa parlare tranquillamente, più o meno, con Taylor.
Salgo le scale fino ad arrivare nella camera degli ospiti, dove aveva dormito quella settimana.
Aprì la porta di scatto senza preoccuparmi di trovarlo in situazioni imbarazzanti.
-Ma sei scema?! Lo sai che si bussa prima di entrare?-urla sbuffando.
Infila i pantaloni velocemente visibilmente innervosito.
Mi avvicino e gli piazzo un ceffone sulla guancia.
-Sei un fottuto stronzo Taylor. È da una settimana che non mi parli più e a Lucy la ignori completamente. Cazzo. Ieri ha pianto un casino perché le mancava il suo papà. Non dico che devi stendere un tappeto rosso quando passiamo ma almeno un "ciao" avresti potuto dirlo. Se ho fatto qualcosa di sbagliato mi dispiace ma prenditela con me, perché Lucy ha bisogno di te.
Sai che c'è? Forse il problema sono io che pensavo che questa cosa potesse in qualche modo funzionare-lascio andare una risatina triste.
-Invece si è rivelato l'ennesimo errore-sussurro sbattendo la porta.
Prendo la valigia nascosta nell'armadio ed inizio a riempirla.
-Abby sta ferma-dice lui togliendo tutti i vestiti miei e di Lucy che ho messo dentro.
-Lasciami Taylor-mi divincolo per cercare di liberare i polsi dalle sue mani.
-Lasciami stare cazzo-lacrime calde iniziano a scorrermi sul viso.
Mi stringe forte al petto mentre fa scorrere una mano tra i miei capelli.
-Ssh calmati-sussurra al mio orecchio.
-Mi dispiace così tanto amore-
-Non ti scusare Taylor! Fai sempre il coglione e poi ritorni con la coda fra le gambe. Hai rotto il cazzo-mi libero dalla sua presa.
-Dai Abby, non potresti perdonarmi e lasciar perdere questa storia? Che ti cambia? Tanto mi hai perdonato per cose più gravi-urla spazientito.
Oh questo non lo doveva dire.
Senza rendermene conto, la mia mano si posa, non delicatamente, sulla sua guancia.
Gira la testa per la botta e, prima che riesca a dire "a", corro verso la porta di casa.
-Chiamami quando sarai cresciuto-sussurro con le lacrime agli occhi prima di chiudere la porta alle mie spalle.
Quando sono in macchina lascio andare tutte le lacrime.
-Ali-singhiozzo al telefono.
-Abby! Cosa succede?-
-Io...ho litigato con Taylor-
-Dove sei?-
-In macchina. Posso venire da te?-
-Che domande Abby! Certo che puoi venire-
Quando suono il campanello Nash si precipita verso di me.
-Abby! Ma che diavolo è successo?-chiede preoccupato.
Scuoto la testa scoppiando a piangere.
Mi abbraccia per un po'.
-Andiamo-dice entrando dentro casa.
-Abby!-Ali corre verso di me e mi abbraccia.
Ci mettiamo seduti sul divano.
-Allora?-
-Era da un po' di giorni che Taylor si comportava in modo strano. Non calcolava ne me ne tantomeno Lucy. Ero stanca di questa situazione così ho deciso di parlargli, ed è per questo che vi ho chiesto se potevate tenere Lucy pet oggi. Abbiamo iniziato ad urlare e...lui mi ha detto una cosa che mi ha fatto davvero male così me ne sono andata via-
-Mi dispiace Abby-sussurra Ali abbracciandomi.
-Che coglione-sbuffa Nash.
-Senti Abby...so perché Taylor si è comportato così, ma non te lo posso dire. Deve farlo lui. In ogni caso sappi che, anche se può sembrare sbagliato, lo ha fatto perché ti ama-continua il mio migliore amico.
-Cos'è successo Nash?-chiedo con la voce incrinata.
-Te lo deve dire lui-risponde scuotendo la testa.
-Vuoi dormire qui questa notte?-
-Non vorrei disturbare-rispondo leggermente imbarazzata.
-È un piacere per noi-sorride Ali guardando Nash, che annuisce guardandomi.

Ceniamo ridendo e scherzando fin quando non suona il telefono e Nash va a rispondere.
-Sì-
-Te la passo-in quel momento vorrei chiudermi in camera e non uscire più.
Nash mi allunga il telefono così, dopo averlo preso, vado in bagno.
-Pronto?-sussurro.
-Ehi-
-Ehi-
-Abby io...mi dispiace per quella cosa che ti ho detto. Sono stato un coglione, lo so, ma non riesco a stare senza le mie due principesse. Ti prego ritorna a casa-
-Perché ti sei comportato così?-
Lo sento sospirare.
-Non voglio parlarne al telefono piccola-
-Dammi dieci minuti e sono a casa-sussurro prima di agganciare.
Sono piuttosto sicura che sul suo viso si sia formato un sorriso.
-Ragazzi io vado, grazie di tutto-
-Non c'è di che...comunque Lucy può rimanere qui? Sai è troppo carina e ci siamo divertite un sacco oggi pomeriggio-chiede Ali speranzosa.
Ridacchio e annuisco.
-Va bene-
-Non ti fidare di lei. Te la trasformerà in una malata dello shopping-ridacchia Nash cingendo con le braccia i fianchi di Ali.
Lei gli da una pacca sul petto sorridendo.
Che scema!
-Io vado-
Loro annuiscono e, dopo averli salutati, vado verso casa.

365 days//Taylor_CaniffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora