Rientro dentro casa singhiozzando.
Il mio cuore è lacerato e non ci sono rimedi per questo, se non uno.
Perché non posso per una volta vivere in tranquillità con il ragazzo che amo e con la mia bimba?
Cos'ho fatto di così brutto per meritarmi tutto ciò?
Lucy continua a piangere nonostante io la tenessi stretta tra le mie braccia.
-Ssh amore andrà tutto bene-provo a dire con voce ferma, ma il problema è che non ci credevo nemmeno io.
-Papà ritorna presto, ok? Che ne dici se appena ritorna andiamo allo zoo, eh? Così vedrai le giraffe, e poi gli elefanti...oh e anche le scimmie-
Scoppia a piangere di nuovo.
Mi salgono le lacrime. Come ha potuto fare una cosa del genere Sean?
-Ritorna presto papà, tranquilla-sussurro cullandola un po'.
Quando si addormenta la poso nella sua culla.
La dondolo un po' mentre lacrime calde scendono sulle mie guance.
Prendo il telefono e chiamo Ali.
-Abby-sussurra la mia migliore amica.
-Ehi, io...puoi venire?-
-Apri la porta, sono qui di fuori-
Poso la mia bimba sul lettino e corro ad aprire.
Mi fiondo subito tra le sue braccia e scoppio in un piano isterico.
-Piccolina-sussurra stringendomi ancora di più.
Mi ci vogliono parecchi minuti prima di smettere.
-Sta con la bambina, ti prego. Io devo fare una cosa-
-Abby non fare cazzate, ricordati che Taylor l'ha fatto per non mettervi in pericolo-
-Tranquilla, ho solo bisogno di risolvere una questione-dico prima di uscire di casa.
Quando entrai nella macchina mi investii un odore familiare.
Taylor.
Trattengo le lacrime e faccio partire il motore.
Arrivo a destinazione dopo pochi minuti.
-Chi è?-chiede lui con tono ansioso.
-Abigail-rispondo freddamente.
Senza ottenere risposta, vedo il cancello aprirsi lentamente.
Entro dentro la mega villa.
Wow era messo bene.
-Entra-mi intima guardandosi attorno.
-Cosa vuoi?-chiede senza giri di parole.
-Taylor è stato arrestato-lascio andare un sospiro.
-E bravo coglione-ghigna portandosi una sigaretta tra le labbra.
-Jack ti prego, devi aiutarmi-lo pregato con le lacrime agli occhi.
-Cosa vuoi che faccia? Consegnarmi e dire che non è stato lui ma io?-scoppia a ridere scuotendo il capo mentre di porta la sigaretta tra le labbra.
-No, ma almeno aiutarmi con mio fratello, affinché revochi la denuncia-
-E tu pensi davvero che se Sean dovesse revocare la denuncia, la polizia lo rilascerebbe?-ghignò avvicinandosi a me.
-Si tratta comunque di un omicidio, cara la mia ingenua Abby-
-Cosa posso fare per tirarlo fuori di lì? Ti prego aiutami-
-In realtà ci sono due cose che potresti fare. La prima è testimoniare contro Nash-cominciò ma lo interruppi subito.
-No, non se ne parla. È praticamente mio fratello e non gli farò mai una cosa simile-
-La seconda...-disse mandandomi un'occhiataccia per averlo interrotto.
-È molto più rischiosa per te, ma avresti la libertà del tuo fidanzatino assicurata-
-Va avanti-
-Devi aiutarmi a trovare una persona, dopodiché io mi consegnerò alla polizia-
-E cosa mi assicura che tu lo faccia davvero?-
Prende un foglio qualsiasi e ci scrive sopra delle cose.
-Questo servirà a garantirti la mia parola-dice sorridendo malvagiamente.
Annuisco infilandolo nella borsa.
-Chi è questa persona?-chiedo.
-Mio padre-risponde.
Annuisco alzandomi dal divano.
Vado verso la porta quando Jack mi ferma.
-Domani vieni qui verso l'ora di pranzo. Ci metteremmo subito a lavoro-dice aprendomi il portone di casa.
Esco da quella casa con le lacrime agli occhi.Sono passate tre settimane, non ho notizie di Taylor e la speranza di farlo uscire da lì diminuisce sempre di più.
Lucy non dorme da quando se n'è andato e non fa altro che piangere e chiedere di lui.
Nash e Ali cercano di aiutarmi distraendomi, ma non ottengono mai molti risultati.
Sono andata a fare la spesa mentre Lucy è rimasta a casa nostra con Ali e Nash dato che non voleva uscire.
Trovo la porta di casa socchiusa.
Che strano.
Apro lentamente la porta dando una sbirciata.
Quando riesco ad aprirla tutta sento il cuore fare un tuffo.
-Non può essere vero-sussurrai continuando a guardare davanti a me.
Taylor culla Lucy tra le sue braccia mentre lei ride. La posa dentro il lettino e si gira verso di me.
Lascio cadere le buste per terra e mi fiondo su di lui che prontamente mi prende in braccio.
-Sei davvero qui-scoppiai a piangere stringendolo a me.
-Ti amo-singhiozzai baciandogli le labbra.
-Ti amo-ripeto tra le lacrime prendendogli il viso tra le mani e posandogli tantissimi baci su tutto il viso.
-Io di più amore mio-dice stringendomi.
-Perché sei qui? Ti hanno lasciato andare?-chiesi speranzosa.
-Mi hanno permesso di uscire solo un giorno per vedere te e Lucy-risponde dandomi un bacio sulla fronte.
-Sei qui-piansi affondando la testa nel suo collo.
-Sei qui-ripetei accarezzandogli la nuca.
-Sono qui-sussurrò stringendomi.
-Papà-lo chiamò Lucy facendo il labbruccio.
-Gelosona di papà-ridacchiò lui prendendola in braccio, dopo avermi posato a terra.
-Papà, Mamma e Lucy-disse lei posando l'orecchio sul petto di Taylor.
-Ragazzi, noi andiamo-ci salutarono Nash e Ally sorridendo.
Promisero che sarebbero passati a salutare Taylor più tardi, così da lasciarci un po' da soli.
Taylor si siede sul divano con Lucy sul petto.
Lo affianco mettendo le gambe sopra le sue.
-Si è addormentata-sussurra lui accarezzandole le guance paffute.
-La vado a mettere nel lettino-dice lui alzandosi.
Mi viene da sorridere.
Non posso crederci, è qui.
-A che pensi piccola?-chiede sedendosi di nuovo sul divano.
-Niente di importante-sorrido mettendomi a cavalcioni su di lui.
Posa le mani sulle mie cosce e le accarezza fino ad arrivare al sedere.
-Devo dirti una cosa-dice guardandomi negli occhi.
-È bella o brutta?-chiedo mordendomi il labbro.
-Brutta-risponde spingendo il mio bacino contro di lui, così da ritrovarmi seduta sul suo pacco.
-Più brutta di tutta questa situazione?-chiedo, credendo che non ci sia cosa più brutta di tutto questo.
-Sì-dice.
Inizio a spaventarmi.
Ad un certo punto scoppia a ridere.
-Dovresti vedere la tua faccia-dice tra le risate.
Faccio due più due e capisco che mi stava prendendo in giro.
-Sei un coglione-sbuffo alzandomi.
Lui mi afferra il braccio e mi fa cadere sopra di lui.
-Ti amo scema-ridacchia unendo le mani dietro la mia schiena.
-Non mi fare più scherzi del genere-sussurro tra le lacrime.
Mi sono spaventata davvero tanto.
-Ehi amore, scusa. Pensavo non te la prendessi così-dice asciugandomi le guance bagnate.
Posa le labbra sulle mie.
Sento immediatamente un calore diffondersi dentro il mio corpo.
-Devo dirti una cosa-sussurra lui mentre accarezzo i suoi addominali da sotto la maglietta.
-Ssh, dopo-rispondo togliendogli la maglia.
Scendo a baciargli il collo e poi il petto.
Bacio e mordo ogni centimetro di pelle scoperta fino all'elastico dei jeans.
Lui mi fa alzare per poi baciarmi sulle labbra.
Mi toglie la maglietta e i pantaloni.
Gemo quando prende a baciarmi i seni.
-Dio quanto cazzo mi sei mancata-geme quando gli comincio a graffiare le spalle.
Mi accarezza in mezzo alle gambe.
-Tay-ansimo mentre lui mi leva le mutandine.
-Sbrigati per favore-continuo non potendo più aspettare.
Lui ridacchia e, dopo aver spostato le mutandine, prende ad accarezzarmi.
Infila due dita dentro di me e spinge.
Poso la fronte sulla sua spalla mentre gemo.
All'improvviso toglie le dita per poi sostituirle con il cazzo.
Miss delicatezza.
Sta zitta tu.
Urlo il suo nome quando tocca quel punto.
Dopo poco tempo vengo premendo le labbra sul suo collo per non gridare.
Dopo essermi messa la sua maglietta, ci sdraiamo sul divano.
-Cosa mi dovevi dire?-chiedo facendogli i grattini sul petto.
-Jack ha confessato tutto- disse morendosi il labbro.
-Ah- sussurrai guardando ovunque fuorché lui.
-So che centri tu, non cercare di nasconderlo-
-Tay io...-
-No. Non dovevi. Ti avevo detto che me la sarei sbrigata da solo- mi interruppe freddamente.
-Pensavi davvero che sarei rimasta qui seduta a non fare un cazzo mentre tu eri chiuso in una prigione?!- sbottai alzandomi di colpo.
-Ti avevo detto si fare una cosa sola: prenderti cura di te e di Lucy. Ma tu fai sempre di testa tua, cazzo. Lo sai quanto hai rischiato?!-
-Vaffanculo, Taylor- urlai con le lacrime agli occhi.
Scappai in camera da letto e mi chiusi dentro.
Sarebbe dovuto andare via dopo poco tempo, ma nonostante ciò preferì litigare.
Dopo dieci minuti sentii bussare.
-Piccola? Fammi entrare, per favore- disse poggiandosi sulla porta con la spalla.
-So che sono stato un coglione, ma non voglio passare l'unico giorno che ho a litigare. Ti amo ed ero solo preoccupato per te- sospirò smettendo di bussare.
Mi asciugai le lacrime e andai verso la porta.
-Sei stato uno stronzo-
-Lo so-
-L'ho fatto solo perché ti amo-
-So anche questo piccola, ma capiscimi: sei andata a casa di Jack da sola, sarebbe potuta succedere qualsiasi cosa- sussurrò.
-Sei un coglione- constatai tirando su con il naso.
-Ti amo- sorrise dandomi un bacio sulle labbra.
STAI LEGGENDO
365 days//Taylor_Caniff
FanfictionLa vita di Abigail è sempre stata molto semplice e tranquilla. Ha una famiglia che le vuole bene, anche se il papà non c'è più; Alison,la sua migliore amica, che conosce da quando era piccola; Nash, il suo migliore amico ed è la capo cheerleader del...