Andare oltre

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Claudio è bello. Glielo hanno sempre ripetuto tutti, sin da quando era bambino. I suoi genitori, i parenti, gli amici, le persone che ha conosciuto in ventinove anni di vita. E sì, Claudio lo sa di essere bello, ma vorrebbe non fosse la prima qualità che si nota in lui. Claudio è ben altro, ma la facciata esteriore colpisce sempre prima di quella interiore e così si è abituato alle occhiate indiscrete, ai complimenti sinceri e a quelli più espliciti. Claudio è sinonimo di spensieratezza ma duro lavoro, è dolcezza e testardaggine, è sorriso e pensieri taciuti. Claudio è questo e molto altro e in pochi hanno avuto il privilegio di capirlo.

La sua bellezza, negli anni, l'ha sempre aiutato, il suo corpo ed il suo viso hanno spesso parlato per lui e Claudio si è lasciato trasportare dagli eventi, ottenendo presto tutto ciò che voleva: una casa in centro a Roma, un bar tutto suo, un fidanzato. «Sei così bello» gli sussurra infatti Francesco, mentre Claudio, con la testa poggiata sulle sue ginocchia, si fa accarezzare i capelli, i lineamenti stanchi del viso. Claudio sorride, gli angoli della bocca appena sollevati e si lascia cullare da quelle mani che conosce da quasi due anni.

«Mi spiace se abbiamo litigato, prima...» continua Francesco, mentre sposta le dita sul collo di Claudio e gli slaccia i primi bottoni della camicia «Non importa, è tutto ok» sospira Claudio, ancora sdraiato, mentre brividi gli percorrono la schiena e si insinuano fin sotto pelle. «Ero al lavoro, lo sai» mormora ancora, mettendo le mani su quelle di Francesco, aiutandolo a slacciare i restanti bottoni. «Lavoro...» borbotta «Lo sai come la penso, Clà» E sì, Claudio lo sa cosa ne pensa Francesco del suo secondo lavoro. Fare il modello di nudo artistico per Claudio non è necessità: il bar gli permette di essere indipendente economicamente da diversi anni e di fare ciò che gli piace. Eppure...

Eppure Claudio sapeva che gli mancava qualcosa, quando, chiudendo le serrande del locale, non era del tutto soddisfatto della sua giornata. Sentiva dentro di se la necessità di fare qualcosa di diverso, di dare un nuovo brivido alla sua routine, di fare qualcosa che non si sarebbe mai aspettato di fare. L'occasione si era presentata in un pomeriggio di vento, quando, all'entrata del bar, un volantino spiegazzato si era adagiato ai suoi piedi. Claudio crede nel destino, nel fato, nel percorso predestinato per ognuno di noi. Così ha raccolto quel foglio, ha sorriso e si è lasciato travolgere da quella nuova esperienza.

Claudio è stanco. La sua giornata è stata lunga e pesante: prima il lavoro al bar, poi al corso di disegno. È morbidamente appoggiato al divano, la camicia sbottonata e Francesco sta vezzeggiando il suo collo, le stelle di inchiostro sulla sua pelle. Claudio si lascia baciare, si lascia plasmare da quelle mani ma non ricambia nello stesso modo, si limita al semplice sospirare, a gemiti di apprezzamento. Torce il collo, la vena che pulsa sotto la pelle appena abbronzata, ma non chiude gli occhi, li tiene spalancati, vigili. «Ehi, va tutto bene?» domanda allora Francesco, la bocca ancora appoggiata alla gola di Claudio. «Sì, scusa. Sono solo stanco...» ammette mentre si tira su dal divano e abbraccia un cuscino. «Sei sicuro? È per la discussione di qualche ora fa?» chiede ancora Francesco ma Claudio scuote semplicemente la testa, i capelli scarmigliati e stringe la stoffa tra le mani. Claudio lo sa che Francesco è geloso, che quel suo secondo lavoro non gli piace e non perde occasione per farglielo notare. All'inizio ne era lusingato, pensava che un po' di gelosia non avrebbe fatto male al rapporto di coppia, eppure adesso si sente come messo in gabbia, non pienamente libero di fare ciò che vuole. Nel suo lavoro Claudio non vede volgarità, ma arte e non si imbarazza a mostrarsi nudo di fronte ad altre persone. Si lascia guardare, si lascia studiare in ogni minimo dettaglio. Ed ecco che in mente gli ritorna quel ragazzo, quello concentrato su ogni particolare del suo corpo, la lingua tra i denti, le sopracciglia aggottate. Claudio aveva sorriso nel vederlo, così piccolo rispetto al cavalletto che gli stava di fronte, così bello che avrebbe potuto essere al suo posto.

L'arte di saper amare - ClarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora