È giovedì e Mario è felice.
Nessuno è riuscito a scalfire il sorriso sul suo volto che lo rende, se possibile, ancora più bello. Al negozio ha sorriso a tutti: ai clienti in cassa per pagare, ai suoi colleghi durante la pausa caffè, persino al suo capo. Mario è felice e sa che quella felicità ha un nome e un volto.
Roma è trafficata, caotica e Mario si perde nel traffico cantando canzoni alla radio, scattandosi un selfie mentre è fermo al semaforo. I suoi amici lo prendono sempre in giro, ma Mario continua a farsi foto in macchina, non curandosi dei giudizi. Ha gli occhi stanchi, le rughe d'espressione a sottolineare la sua stanchezza, ma il sorriso bello riesce a distrarre e catturare l'attenzione da tutto il resto. Mario pensa a Claudio e si chiede se, sul viso dell'altro ragazzo, ci sia lo stesso sorriso...
Quando ride, Claudio sembra un bambino. È un sorriso contagioso, tutto denti, di quelli a cui puoi rispondere solo sorridendo a tua volta. Mario ha appoggiato la tracolla a terra, appeso il giubbotto e poi ha cercato con gli occhi Claudio, già seduto sul letto, un cuscino trapuntato stretto in grembo. Claudio ha sorriso nel vederlo, con gli occhi ridotti a fessure e la bocca tirata in un sorriso sincero, la lingua a far capolino tra i denti. Mario alza però una mano in cenno di saluto e un po' imbarazzato si risiede. Non sa come comportarsi in aula con lui, lì di fronte ad almeno altre trenta persone, all'insegnante e a Marco. Così prende il proprio materiale da disegno e si gode la bellezza di Claudio.
Mario è indeciso: non sa se preferire il modo in cui Claudio, con fare lascivo, sta sfilando i jeans comprati al negozio o il modo in cui sta facendo scivolare la camicia dalle spalle, già sbottonata sino al petto. Mario crede di non poter scegliere e si accontenta, per ora, di guardarlo da lontano, torturandosi sulla sedia e mangiucchiandosi le unghie. Vede in ogni mossa di Claudio provocazione. Lo percepisce dal modo in cui si piega per slacciarsi le scarpe, come si sistema i capelli modellandoli con le dita, come alza gli occhi per cercare i suoi, fregandosene degli altri. Verde e nero, oceano e notte, così diversi ma così simili allo stesso tempo...
Claudio si è seduto sul letto e ha seguito le istruzioni dell'insegnante. I piedi sfiorano il parquet, la schiena è diritta, le spalle aperte a mettere in evidenza tutti i tatuaggi su braccia e petto. Con le mani cinge un cuscino tenendolo stretto in vita in modo da coprire le proprie nudità. Mario è ancora tutto sorrisi: non riesce a smettere di farlo, è più forte di lui: sorride e si gode quelle due ore di disegno. Dalla propria prospettiva riesce a vedere Claudio di profilo, la curva dolce della sua schiena appena illuminata dalla luce artificiale che lo rende etereo, scultoreo. Ha poi temperato la matita e ha infilato le cuffiette nelle orecchie, per distrarsi dal mondo e concentrarsi solo su Claudio.
La musica, come ogni altro linguaggio del cuore, non osserva nessuna regola, se non quella di seguire il battito delle proprie emozioni. E Mario ha deciso di seguirlo...
La prima ora è passata e Claudio è al fianco di Mario stretto in una vestaglia scura mollemente allacciata in vita. Mario si sente elettrico, come se il proprio corpo cercasse quello di Claudio, non riuscendo a resistergli. Le mani gli fremono, attraversate da un pizzicore continuo che si accentua quando Claudio gli sfiora appena un fianco in punta di dita.
«Ehi» sorride, di nuovo e Mario non vuole abituarsi al suo sorriso. Vuole vederlo la mattina appena sveglio, in un bacio ancora pieno di sonno che profuma di caffè, vuole vederlo prima di andare a lavoro, quando rincasa, mentre guardano un film sul divano mangiando schifezze, prima di addormentarsi e ricominciare tutto da capo. Mario non fa altro che pensare a Claudio, a quanto lo voglia e a quanto non possa averlo.
Claudio lo scuote appena per una spalla, così da ridestarlo dai propri pensieri. «Che succede?» chiede, ma Mario scuote la testa e cambia discorso.
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L'arte di saper amare - Clario
Fiksi PenggemarMario conduce una vita frenetica. Per sfogare la tensione accumulata nelle ore di lavoro, si iscrive ad un corso d'arte insieme a Marco, il suo migliore amico. Tra fogli, colori e pennelli, Mario scoprirà due nuove passioni: quella semplice per il d...