Destini incrociati

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A chi crede nell'amore e nelle seconde possibilità.

Gli occhi chiusi, ma le bocche ancora aperte.

Mario ha le mani poggiate sul petto di Claudio, all'altezza del cuore. Si sente strano; come se tutto intorno a loro si fosse improvvisamente fermato, lasciandoli sospesi in un limbo. Claudio ha racchiuso il volto di Mario tra le mani e ha premuto maggiormente le labbra contro le sue, come a volerne imprimere un'impronta indelebile. È un bacio insaziabile, vorace, che coinvolge denti e lingua e lascia a corto il fiato. La musica della discoteca è ancora alta, ma loro sono persi ad ascoltare i propri corpi, le sensazioni che si trasmettono in un bacio voluto da entrambi.

«Senti l'effetto che mi fai?» sussurra Claudio, premendo maggiormente la mano di Mario contro il proprio petto, al centro, lì dove il cuore batte più forte. Mario sospira, rilascia tutta l'aria che aveva accumulato durante il bacio e percepisce tutto. Sente il calore del corpo di Claudio, l'odore della sua pelle mixato al profumo, il sapore forte del fumo addolcito da un cocktail fruttato. Vede quei dettagli che, al chiarore della luna, paiono ancora più belli: le labbra arrossate dai morsi e lenite dai baci, gli occhi verdissimi incorniciati da ciglia scure. «Lo senti?» ripete poi Claudio direttamente al suo orecchio e a Mario si annebbia un po' la vista e si contorce lo stomaco. Annuisce, lasciando poi scorrere le mani sul petto, allargando appena lo scollo della maglietta. «È un cactus quello?» sorride, forse rompendo l'atmosfera, ma Claudio non sembra infastidito, anzi. «Sì, ti piace?» chiede curioso, mentre le dita di Mario carezzano quella nuova porzione di pelle appena scoperta, contornandone il disegno. Con l'indice delinea il profilo della clavicola e «Non li ho mai visti da così vicino» ammette, ricordando di come al corso si sforzasse a disegnare tutti i tatuaggi, ogni dettaglio possibile. «Vorrei vederne altri...» Mario fa così scorrere le mani lungo il petto di Claudio, allacciando poi le dita ai passanti dei jeans ed intrufolandole piano sotto la maglietta. Claudio trema appena: le dita fredde di Mario gli solleticano la pelle, creando poi cerchi immaginari attorno all' ombelico nudo. «Stai bene?» gli chiede. Claudio annuisce con la testa e «Continua, ti prego...» supplica.

Mario ha trent'anni e non si è mai innamorato. Mario lavora a tempo pieno, ma non ha tempo per l'amore. E allora come può spiegarsi quella sensazione che prova quando Claudio gli è vicino, quando parla guardandolo negli occhi, quando lo sfiora e vorrebbe facesse di più? Mario quella sera ha dato ascolto solo al proprio istinto, ha soffocato qualsiasi voce nella propria testa, ogni pensiero negativo. Si è lasciato trasportare dalle sensazioni, dalle vibrazioni che avverte stando solamente vicino a Claudio.

Mario trema e si stringe un po' più nelle spalle. La parete al quale appoggiato è fredda, i suoi vestiti troppo leggeri. Claudio nota quel guizzo delle spalle, il tremolio che coinvolge tutto il corpo e «Dai, rientriamo» suggerisce, perché non vuole che Mario si ammali.

«Claudio, dov'eri?» Rosita viene loro incontro, un altro cocktail in mano, il rossetto appena sbavato. Claudio arrossisce e spera che le luci forti della discoteca non abbiano fatto notare il colorito delle sue guance. Mario è ancora accanto a lui, la gente balla loro intorno e Claudio lascia scivolare un braccio attorno al suo fianco, portandoselo un po' più vicino. È un gesto istintivo, di protezione: Mario ha sussultato appena, ma si è lasciato stringere goffamente deliziandosi di quel contatto. «Ero fuori con Mario, a fumare» sottolinea, ma la smorfia di Rosita non passa inosservata ad entrambi che sorridono appena. Mario abbassa poi lo sguardo «Dovrei tornare a lavorare» dice, un po' a malincuore, strofinando gli occhi stanchi. Claudio non vorrebbe lasciarlo andare, non ancora. «Mi licenzieranno altrimenti» Strofina la guancia sulla spalla di Claudio, non curandosi né di Rosita né del resto delle persone. Claudio gli accarezza poi i capelli, tirandoli indietro e lascia un bacio dolce sulla sua fronte.

L'arte di saper amare - ClarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora