Capitolo 12

2K 188 25
                                    

Jaycob sentì nel sonno qualcosa di caldo e morbido poggiarsi sulla sua pelle, sopra una clavicola che venne delicatamente morsa.

"Mh.. Jarred" mormorò ancora del tutto addormentato e quest'ultimo sorrise, stringendo un pugno attorno al lenzuolo che fece scivolare sul corpo seminudo, fino ai piedi. Sentendosi privato dal calore, fece per rannicchiarsi su un fianco ma Jarred non glielo permise, baciandolo di nuovo sul collo, stavolta con decisione, facendolo svegliare pian piano.

Jaycob mugolò, muovendosi dolcemente sotto il corpo possente che lo sovrastava e aprì piano le palpebre, fino a riconoscere due gemme di puro smeraldo.

Per un attimo gli sembrò tutto perfetto, come se averlo lì nel letto appena sveglio fosse qualcosa di abitudinario, come il bacio a stampo che gli stava regalando o il sorriso che era esploso sulle proprie labbra.

Era un reato volere questo, per il resto della vita? Nulla di più, solo lui.

"Ma allora sei reale" mormorò, portando le mani al suo viso privo di barba, ne seguì i lineamenti lentamente, come a voler riscoprire ancora ogni particolare.

Jarred si specchiò nelle iridi limpidamente azzurre e trovò quel colore adatto a ciò che Jaycob rappresentava: l'essenza del paradiso.

"Già e tu sei nudo" sussurrò, alzando gli angoli delle labbra in un mezzo sorriso malizioso.

Jaycob sentiva chiaramente la stoffa dei boxer sulla pelle ma non ebbe il tempo di accigliarsi che Jarred si staccò da lui, puntando le ginocchia tra le sue gambe e portando le dita a sfilare l'indumento dalle cosce e giù, finché non fu solo stoffa su pavimento.

Gli occhi verdi seguirono con una lentezza estenuante ogni curva, ogni muscolo, ogni piccolo dettaglio che la sua mente aveva custodito per un lungo anno.

Il minore in silenzio e col cuore in gola, sentiva l'eccitazione salire nell'essere guardato in quel modo, bramato dal suo uomo.

Jarred ritornò sopra il suo corpo, facendosi leva sulle braccia tese, dalle quali pulsavano vene sporgenti e Jaycob non resistette all'impulso di toccarle e seguirne il percorso, avvertendole palpitare velocemente.

"Sei un fottuto incanto" sussurrò a voce roca Jarred, avvicinandosi alla bocca impaziente del piccolo, le iridi eclissate dal nero della pupilla e il membro ormai duro all'interno dei boxer.

Gli occhi di Jaycob si chiusero automaticamente quando la lingua andò a contornare le labbra schiuse, bagnandole appena prima di affondarvi i denti e mordere, provocandogli un mugolio di apprezzamento.

Quando la sua bocca fu libera, di riflesso, si sporse a intrappolare il piercing di Jarred, succhiando avidamente sotto lo sguardo divenuto di un verde intenso e più scuro del solito.

"Baciami" pregò Jaycob in un sussurro, non potendone più di quegli assaggi che promettevano il paradiso, lui voleva il paradiso, subito.

Jarred lo accontentò quasi immediatamente e le bocche si unirono possessive l'una sull'altra, divenne una lotta di lingue e morsi, la saliva si mischiava al sapore metallico del sangue e quello del ferro ma nessuno dei due aveva intenzione di regalare dolcezza all'altro.

Una mano finì tra i capelli biondi di Jarred, facendoli scorrere tra le dita mentre l'altra scivolava sul suo fianco, che strinse, affondando le unghie nella pelle, per poi scendere ancora fino all'elastico dei boxer che tentò di abbassare ma Jarred fu più rapido ad afferrargli entrambi i polsi e intrappolarli al di sopra della sua testa, senza mai smettere di baciarlo.

"Prepotente" mormorò Jaycob, dopo essersi staccato per mancanza di ossigeno mentre Jarred sorrideva, facendo intrecciare le loro dita e portando via con la punta della lingua una gocciolina di sangue al centro del labbro inferiore.

Six Letters 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora