Capitolo 14

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Hyram fece vagare lo sguardo alla stanza arredata nei più piccoli particolari, sembrava uscire da una di quelle pubblicità che trasmettevano in TV.

Le pareti erano state dipinte da poco e per sua sorpresa erano del suo colore preferito, verde menta.

Si ricordava perfettamente il giorno in cui, davanti a un suo dipinto, gli aveva confessato di amare molto quel colore, riusciva a calmarlo e donargli un senso di pace.

Jarred lo aveva sminuito con un 'che cazzo di colore sarebbe?' e ora, aveva fatto verniciare un'intera camera solo per lui.

I mobili in legno bianco, rendevano l'atmosfera ancora più tranquilla, nonostante non fosse l'esatto stato d'animo di quel momento.
Stava accadendo tutto troppo velocemente e per quanto quella fosse la camera dei suoi sogni, non era pronto a vivere con altre dieci persone di cui sapeva poco o nulla.

Forse la verità era che nel loft, erano solo loro due, ora quel vantaggio sfumava e quanto tempo avrebbe passato Jarred con lui, se sotto lo stesso tetto c'era Jaycob?

Non si accorse della porta che si apriva dietro di sé fin quando non venne chiusa e a quel punto, si voltò verso l'oggetto dei suoi pensieri.

"Ti piace?" gli domandò, scrutando con gli occhi verdi la stanza, accertandosi che fosse perfetta.

Hyram sospirò e si lasciò andare contro il materasso, sedendosi sul bordo di esso, puntando gli occhi alla figura di Jarred rimasta poco lontano dalla porta.

"Avrei preferito che ne parlassi tu, invece mi sono ritrovato i tuoi amici che mi hanno trascinato fuori dal loft e obbligato a comprare cose che neanche volevo" rispose, palesemente infastidito.

Ma prima che la ragione gli ricordasse il fatto che Jarred lo stava salvando da suo padre e dalla vita di strada ci pensò egli stesso a farlo, ferendolo più del dovuto.

"Preferivi il tuo borsone e una panchina?"

Hyram abbassò lo sguardo alle proprie ginocchia, non replicando nulla. Sapeva che Jarred stesse cercando di ritornare alla propria vita e nonostante ciò, lo voleva accanto a sé.

Jarred, notando il mutismo dell'altro, lo raggiunse, bloccandosi davanti a lui.
"Mi dispiace se non ti ho avvertito prima ma ho preferito mandare Ike e Leroy perché con loro due è molto più facile legare, tendono a mettere chiunque a proprio agio e non volevo che i primi tempi qui, ti ritrovassi come un pesce fuor d'acqua"

"Non è solo quello.. La carta di credito, questa stanza, Jarred non credere che non te ne sia grato ma.. È troppo. Ti ho chiesto aiuto, è vero ma cosa dovrei farne della mia vita?" mormorò Hyram a occhi bassi, sentendo poco dopo il peso del materasso abbassarsi al suo fianco.

"Hai diciotto anni, se trovi dei corsi che ti interessano potresti iscriverti al college o praticare qualche sport, oppure coltivare qualsiasi passione tu abbia, insomma fai ciò che vuoi basta che ti faccia stare bene. E non è troppo, se mi prendo cura di te è perché voglio farlo"
A quel punto, Hyram alzò gli occhi grigi lucidi in quelli verdi di Jarred, la sua sola presenza gli donava protezione.
"Avevamo un patto, no? Per renderti forte, devo prima farti sentire al sicuro e per quanto riguarda questa stanza, se non vuoi starci basta dirlo e ritorneremo al loft"

Hyram sentì il cuore accelerare e perdere battiti quasi contemporaneamente.
"Ritorneremo?" ripeté il verbo, dubbioso del fatto che fosse realmente al plurale e che Jarred stesse ammettendo di poter rinunciare a tutto per lui.

"Io e te" confermò il biondo determinato, come suo solito.
Il suo desiderio era quello di avere entrambi sotto lo stesso tetto ma non avrebbe mai obbligato Hyram a vivere in un luogo dove non sarebbe stato al proprio agio.
Era complicato dividersi tra i desideri di due ragazzi mentre cercava di capire i suoi, dimenticando quasi tutto il resto.

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