Capitolo 5

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Jaycob portò alle labbra un bicchiere di Champagne e si guardò attorno, conosceva la maggior parte degli invitati e ad animare la festa, c'erano proprio i suoi coinquilini.

Curt si avvicinò a lui, per riprendere il discorso sull'esame di chimica interrotto ma l'amico sembrava da tutt'altra parte.

"Se Justin mi avesse detto prima che sarebbe venuto con qualcun altro, mi sarei trovato anche io un bel accompagnatore" borbottò, facendo accigliare Curt.

"Viene con qualcun altro?" domandò sorpreso.

"Già e non ho idea di chi sia" rispose il moro, ora fissando la coppietta felice, protagonista della serata.

"Cazzo! Forse so con chi viene!" esclamò d'un tratto Curt, ottenendo gli occhi azzurri dell'amico su di sé, in attesa di risposta.
"Credo che sia andato da Jarred e che verrà qui con lui"

Jaycob avvertì il vuoto sotto di sé, mentre la gola si seccava, il corpo iniziava a tremare e il bicchiere venne lasciato dalla presa ma prontamente afferrato dai riflessi di Curt, un attimo prima che questo si infrangesse al suolo.

Jarred.

Sentiva la voce dell'amico chiamarlo in lontananza ma tutto era attutito, l'unico suono nelle orecchie, era il suo stesso sangue che pompava nelle vene.

Portò una mano tremante, al nodo che aveva alla cravatta, avvertendolo stretto, tanto da soffocarlo.

Jarred.

Era bastato il suo nome e l'idea di vederlo, per fargli venire un attacco di panico. Come poteva vivere con lui e come senza?

Sperò fosse tutto un errore ma i suoi occhi azzurri, furono attratti verso un paio, verdi come foglie e taglienti come lame.

Jarred era appena entrato al fianco di Justin, sorridente e spensierato mentre l'altro stava cercando qualcuno con lo sguardo e Jaycob sapeva fosse proprio lui.

Il tempo stavolta rallentò mentre osservava quel viso per nulla cambiato e il suo corpo tonico, stretto in un completo di lusso.

Il piercing nero spiccava sulle sue labbra carnose e Jaycob si domandò se lo avesse ancora sulla lingua, quello che nelle notti di passione, lo aveva mandato fuori di testa.

Jarred si guardò attorno spaesato, i volti che vedeva, seppur conosciuti, non gli importavano, stava cercando il suo piccolo angelo mentre Justin lo trascinava da una parte, all'altra.

Poi finalmente, lo vide. Dopo tanto, rivide i suoi occhi azzurri, incastonati in un viso leggermente più maturo.

I capelli neri, erano più lunghi e tenuti morbidi, in ciuffi scombinati che rappresentavano la sua personalità.

Si guardarono e per quel tempo, ci furono solo loro due, i fratelli che avevano spezzato il legame, cadendo nella lussuria.

Entrambi, sentirono i propri corpi reagire, come calamite, attratti uno dall'altro ma se per Jaycob aveva prevalso la paura, Jarred si impose di mantenere il controllo, aveva ben altri piani per la serata.





**





Jaycob era riuscito ad evitare per miracolo Justin e Jarred, nascondendosi nei posti più impensabili.

Il bisogno di osservare Jarred, seppur da lontano, aveva battuto l'idea di tornare a casa.
Più lo guardava, più si sentiva come al centro di un mare in burrasca, se poi si aggiungevano le reazioni fisiche, doveva bere, tanto.

Si poggiò al parapetto di marmo bianco, del terrazzo vuoto, al piano superiore e finì d'un sorso il Champagne nel bicchiere.

L'unica cosa che desiderava era smettere di sentirsi in quel modo così agitato e confuso.
Jarred era lì per Justin, non per lui, non per nessun altro, per Justin e basta.

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