Capitolo 1

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Justin puntò lo sguardo a capotavola e sospirò sconsolato, estraniandosi dai discorsi degli altri, dal loro ridere e tirare in ballo argomenti per lui scottanti.

Pensò a Jarred, se fosse stato lì, sopra quella dannata sedia, avrebbe zittito tutti con una parola perché lui era così e chiunque abbassava la testa davanti a un carattere da leader.

Ma Jarred non viveva più nella villa da un anno esatto, li aveva abbandonati e da quel giorno, tutto era cambiato, in peggio.

Quella casa sapeva di loro, di Jarred, Jaycob e Justin insieme e la perdita del primo, aveva spinto gli altri due a cercare conforto nella loro comitiva, di cui i membri si erano trasferiti nella villa.

Seppur gremita di persone, era fottutamente vuota. Senza di lui che tutto comandava, che tutto riempiva di sé e di quel carattere così forte, da togliere il respiro.

Una mano tra i suoi capelli lo distolse dai propri pensieri e alzando lo sguardo verso un paio di occhi azzurri, simili ai propri, sorrise a suo cugino Jaycob.

L'altro lo guardò con un cipiglio e presto capì il perché del malumore di Justin.

Osservò gli inviti per la festa di fidanzamento di Shane e Theo e riportò terrorizzato gli occhi su suo cugino, il quale era tornato a fissare la sedia a capotavola, pensando senza dubbi a Jarred.

Prese posto accanto a lui e accostò il viso al suo orecchio per farsi sentire, in mezzo a tutto il trambusto.
"Lo so che ti manca, specialmente in momenti come questi" sussurrò e Justin sbuffò una risata, passando lo sguardo ad ogni viso presente in quella stanza.

"Ti rendi conto che abbiamo tentato di riempire il vuoto della sua assenza, facendo trasferire qui sette persone?" osservò con fredda ironia.

Non era la prima volta che ribadiva quel concetto e sicuro non sarebbe stata l'ultima.

Justin aveva avuto due cose belle nella vita e queste portavano i nomi di Jarred e Jaycob.
Come poteva superare il fatto di aver perso uno dei due?

Sapeva quanto anche Jaycob ne soffrisse ma lui era più forte, l'anello debole era sempre stato Justin e lui voleva solo che Jarred tornasse a casa.

"Sono nostri amici.." tentò di ricordargli Jaycob, trovando un muro insormontabile.

"Sì, nostri meravigliosi amici che devono parlare davanti a me di ciò che metteranno alla festa di fidanzamento del mio ex! Come sono fortunato!" esclamò d'un tratto, zittendo tutti i presenti al tavolo.

Jaycob sospirò mentre gli altri si guardarono tra loro con sensi di colpa, Justin si alzò dalla sedia e il rumore dei suoi passi che si allontanavano, fu l'unico suono che riecheggiò per la villa.

Puntò dritto verso una stanza che non era la sua, non apparteneva più a nessuno da quando Jarred l'aveva lasciata e nessuno osava metterci piede se non Justin, quando la nostalgia e il bisogno di sentirlo accanto, diventavano insostenibili.

Si odiò per le lacrime che stava versando a causa di Shane, Theo, la combriccola di insensibili al piano inferiore, suo cugino che sembrava essersi ambientato a quella situazione e Jarred che lo aveva lasciato solo con la merda fino al collo.

Anche se la merda era iniziata ben dopo il suo addio.

Quanto avrebbe voluto tenerlo con sé ma non poteva, nessuno poteva e il suo dolore era stato più forte di qualsiasi altra soluzione.

Jaycob aprì la porta di quella camera, per la prima volta, dopo un anno e tentò di ignorare i ricordi e la fitta al petto.

Puntò lo sguardo verso suo cugino, rannicchiato nell'angolo dell'ampio davanzale, con quella felpa più grande del suo corpo minuto e gli occhi pieni di lacrime.

Six Letters 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora