Capitolo 31

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Quando Justin rientrò in camera, Curt dormiva ancora profondamente, voltato di schiena, con le braccia libere sopra il cuscino, un'espressione rilassata e il respiro pesante.

Justin sentì per lunghi attimi solo il rumore assordante del suo cuore che pompava, spinto da mille emozioni, principalmente ansia.

Troppi ancora erano i dubbi e sapeva che una volta arrivati a quel punto la loro amicizia sarebbe cambiata per sempre, forse era già cambiata ma non avrebbe mai sopportato l'idea di perdere Curt.

Per quanto fosse fortunato ad avere una famiglia, due fratelli e degli amici fidati, Curt gli aveva sempre dato quel qualcosa in più, probabilmente spinto dai sentimenti che provava.

Justin non aveva idea se ciò che sentiva corrispondesse a quel qualcosa che viene prima dell'amore, ma in fondo chi lo sa per certo quando si apre con qualcuno?

Sorrise in mezzo alla stanza illuminata dall'alba e raggiunse il bordo del letto, stupendosi di quanto veloci potessero scorrere i suoi pensieri.

In un certo senso, si sentiva rassicurato, quella stanza, anni prima, era stata testimone di una storia d'amore e chissà, forse lo sarebbe stata anche in quella giornata, che sicuramente sarebbe rimasta impressa nella mente di entrambi per un lungo periodo.

Si sfilò di dosso la larga maglietta, rimanendo in intimo, scostò le coperte delicatamente, scoprendo man mano la pelle dorata. Dopodiché salì sul materasso lentamente, raggiungendo il suo bacino su cui si sistemò, accorgendosi di un dettaglio che aveva ignorato. Arrossì, lasciandosi percorrere da un brivido di piacere, l'erezione mattutina di Curt spingeva contro la stoffa dei boxer e tra le sue natiche.

Un sospiro uscì dalle sue labbra e le mani andarono a posarsi su quel petto, diventato ormai il protagonista di ogni sogno erotico o fantasia. Accarezzò dolcemente i pettorali, tastando la pelle liscia e tesa, scese sugli addominali dove le unghie premettero in lievi graffi e infine i polpastrelli seguirono la linea di peluria bionda dall'ombelico fino all'elastico dei boxer.

Justin sembrava ipnotizzato dai percorsi delle sue dita su quel corpo perfetto, infine si abbassò sul collo esposto del ragazzo e posò le labbra laddove pulsava la carotide.

A quel punto, Curt iniziò lentamente ad aprire gli occhi, cercando di mettere a fuoco la stanza e il mondo circostante ma l'unica cosa su cui si focalizzò furono due labbra calde e un peso piacevole sopra il suo bacino.

"Principino, non credo sia il momento giusto per sedersi lì" mormorò ad occhi chiusi, mugolando mentre la bocca di Justin lo riempiva di altri baci.

Il più piccolo in risposta si alzò col busto e mosse i fianchi, guardandolo dall'alto con gli occhi che promettevano qualsiasi cosa.

Curt per un momento sgranò i propri mentre il suo corpo reagiva immediatamente allo stimolo e prima che potesse rendersi realmente conto di ciò che stava per accadere, Justin parlò, togliendogli il fiato.

"Fammi tuo" aveva appena sussurrato, paralizzando il compagno per quella frazione di secondo che durò un'eternità, quando Curt si riprese, Justin si ritrovò intrappolato sotto il suo corpo.

La bocca del biondo prese possesso della sua voracemente, in un bacio che non ammetteva passi indietro e Justin stavolta non aveva nessuna intenzione di farli.

Le sue mani si infilarono tra i capelli, li strinsero, scesero lungo la nuca e sulla schiena, fino al sedere coperto dai boxer che osò accarezzare e stringere, spingendoselo addosso così da far strusciare le erezioni vogliose.

Un ringhio morì sulle sue labbra e le dita che Curt aveva tenuto sul volto di Justin delicatamente, ora andavano a cercare la stoffa dei boxer che afferrarono e strapparono in un gesto secco.

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