Capitolo 20

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La maglia di Jarred volò a terra, così come i suoi jeans, in gesti dettati dalla foga di Raphael, di averlo nudo sotto di sé.

Il castano si bloccò, facendo vagare lo sguardo sul corpo perfetto, creato per possedere e essere posseduto. Sinuoso e flessibile, forte e possente. Bisognava fare l'amore con quel corpo nei più svariati modi, per goderne la vera essenza.

Jarred strinse il bordo della maglietta di Raphael e lo trascinò verso di sé, mentre le mani del maggiore arpionavano i suoi fianchi stretti.

Raphael lo guardò per qualche secondo negli occhi verdi, divenuti più scuri e brillanti per il desiderio che stava accendendo entrambi.

Due fottuti anni lontano da quelle labbra, che si tesero appena maliziosamente e Raphael vi premette le proprie, dapprima in un contatto lento che divenne più profondo quando Jarred socchiuse gli occhi, inclinando la testa da un lato. Raphael spinse leggermente la punta della lingua tra le sue labbra, facendola scorrere tra esse, obbligandogli a aprire la bocca.
Jarred mugolò non appena la sentì scontrarsi contro la propria, scivolando e ruotando voracemente, ormai in un bacio più che erotico.

Raphael portò le mani allo scollo della propria maglietta e la tirò via velocemente, staccandosi per qualche secondo da quelle labbra, per poi tornare a baciarle mentre Jarred lo accarezzava sulle spalle muscolose e nude, divaricando maggiormente le cosce e spingendo il bacino verso di lui.

Portò le dita a slacciare i jeans del compagno, causandogli un sospiro che si infranse sulle labbra rosse.
Raphael scese con la bocca sul collo già ricoperto di segni che rimarcò leggermente, fino a trovare un lembo candido, poco sotto l'orecchio, dove affondò le labbra, succhiando e mordendo, facendo ansimare Jarred che gli affondò una mano tra i capelli, tirandoli.

Raphael proseguì a baciarlo, scendendo sul petto, vezzeggiando un capezzolo turgido d'eccitazione, raggiungendo gli addominali contratti che leccò, per poi affondare la punta della lingua nell'ombelico e finire all'inguine.

Le sue dita strinsero nuovamente i fianchi di Jarred e si fecero spazio tra la sua schiena e il materasso, obbligandolo ad inarcarla, per poi giungere alle natiche che strinse, causandogli un sospiro.

"Raphael.." iniziò a lamentarsi, la voce roca d'eccitazione, le vene pulsanti delle braccia stese ai lati del corpo, i pugni chiusi attorno al lenzuolo blu.

Blu, come gli occhi ammaliati che lo stavano guardando, intanto che le mani lo liberavano dall'ultimo pezzo di stoffa.

Raphael sentì una fitta di piacere pervaderlo lungo tutto il corpo, alla vista del membro duro e svettante di Jarred. Si leccò le labbra e senza esitare le avvicinò al glande arrossato, racchiudendolo, per poi farle scorrere sulla lunghezza.

Il biondo gemette a lungo, portando un braccio a piegarsi sotto la testa, mentre puntava gli occhi alla bocca peccaminosa che si muoveva sul suo sesso velocemente, succhiandolo, sentendo la lingua umida spingersi contro la carne dura.

"Cristo, Raphael" ansimò, inarcando la schiena dal piacere e buttando la testa all'indietro mentre la mano libera andava ad arpionare i capelli castani, tirandoli.

Raphael alzò gli occhi verso Jarred, avvertendo un'altra fitta d'eccitazione, nel vederlo godere per causa sua. Bloccò le labbra alla cima dell'erezione e ruotò un paio di volte la lingua sul piccolo foro al centro di essa, strappando parecchi gemiti all'altro.
Delicatamente, vi affondò appena i denti, in uno sfregamento che mandò in tilt il cervello di Jarred, facendolo urlare dal dolore e il piacere, richiamando il suo nome.

Fece scorrere la lingua rapidamente lungo l'asta, mentre un dito scivolò tra le natiche, raggiungendo la fessura stretta che iniziò a stimolare, disegnando dei cerchi su di essa, finché non vi spinse l'intera falange, trovandolo caldo e strettissimo.

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