Capitolo 21

2K 181 67
                                    

Curt non aveva mai corso così tanto con la macchina per tornare a casa, ma il solo pensiero che a breve, avrebbe avuto Justin sotto di sé, nudo e ansante, gli aveva dato alla testa.

E se da una parte, lui si stava sbrigando a tornare a casa, dall'altra, Justin si stava contorcendo le dita nervosamente, pensando a cosa dire per giustificarsi, sperando che l'altro non si arrabbiasse.

Curt raggiunse la propria stanza con un sorriso di soddisfazione, guardandosi attorno per assicurarsi che fosse almeno in ordine.
Poi con un leggero senso di agitazione, percorse il corridoio, raggiungendo la camera di Justin, bussando un paio di volte, prima di entrare.

Il ragazzo dai capelli azzurri, girò il viso di lato, trovando il suo amico e non più il tipo sexy dell'officina con i muscoli da Dio greco.

Era come se l'attrazione fosse scemata improvvisamente, lasciandolo confuso. Curt si chiuse la porta alle spalle e vi si poggiò con la schiena, fissandolo con i caldi occhi marroni.

Non gli ci volle molto a decifrare le emozioni negative di Justin, glielo leggeva negli occhi, quanto fosse teso e combattuto.
"Pensavo volessimo la stessa cosa" si ritrovò a dire, sospirando e lasciando andare la testa contro il legno.

"Non so cosa mi sia preso.. O meglio.. Beh, non lo so.. Presumo che sia stato il tuo corpo così esposto e io che non faccio più certe cose da un bel po' di tempo.. Ma sei tu.. Insomma, siamo amici e.."

"Amici un cazzo!" sbottò Curt, lasciando che la frustrazione prendesse il sopravvento.
"Quante volte ancora mi dovrai rifiutare?" si avvicinò, fino a trovarsi davanti a lui.

Justin a quelle parole, ricordò di come lo aveva afferrato e sbattuto contro il muro, premendo le labbra sulle proprie.
Abbassò lo sguardo alle dita, che incrociò, senza dare risposta all'amico.

Curt lo fissò ancora, prima di sospirare rumorosamente, passandosi una mano sul viso stanco.
"Non sono il tipo con il quale esci di solito, anzi sono il contrario, ma quando ti renderai conto che ti tratto meglio io da amico, che tutti i ragazzi con cui sei uscito?"

"E io non sono il tipo con cui scopi di solito" ribatté in un mormorio Justin, trovando il coraggio di alzare gli occhi azzurri, leggermente lucidi.
"Probabilmente, dovresti provarci con un tipo del genere e lasciare le cose come stanno, tra noi"

Curt accennò un sorriso amaro e annuì, allontanandosi in direzione della porta, aprendola e voltandosi un'ultima volta verso Justin.
"Già, forse dovrei"


**

Quando il campanello suonò, Justin trascinò i piedi fino alla porta, aprendola, trovandosi davanti un paio di occhi verdi ormai divenuti famigliari.

"Ti ha chiamato lui?" fu la sua prima domanda, sentendo una fitta di qualcosa alla bocca dello stomaco, al solo pensiero che Curt avesse chiamato Carter per scoparselo dopo la loro discussione.

Anche se era stato lui stesso a dargli quel consiglio e Carter, sembrava il giusto tipo per una storia senza problemi.

Quest'ultimo si accigliò, rimanendo sulla soglia della porta.
"Chi doveva chiamarmi?" domandò di rimando, notando la punta di gelosia che aveva usato Justin, così si sbrigò a chiarire prima di beccarsi altri insulti gratuiti.
"Ha dimenticato il cellulare in officina, sono passato per questo" affermò, alzando l'apparecchio, per sventolarlo davanti al viso di Justin, ora più rilassato.

Justin guardò il telefono, poi Carter e infine, lo afferrò per un braccio, trascinandolo dentro casa e in giardino, lontano da orecchie indiscrete.
Il secondo, sempre più confuso, lo seguì in silenzio finché non fu spinto a sedere contro la panchina a dondolo, mentre l'altro prendeva posto accanto a lui.

Six Letters 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora