Capitolo 2

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Iniziai ad agitarmi e continuai a cercare la collana nella stanza per circa mezz'ora, senza alcun risultato, così decisi di controllare fuori, ma non c'era traccia della mia collana. Sentii la rabbia invadere il mio corpo, per poi sferrare un altro pugno al muro, facendo sanguinare nuovamente le mie nocche, faceva male, ma non mi importava, il mio unico pensiero era la mia collana. Quella collana era tutto per me, rappresentava l'amore che provavo per mio fratello. Quella collana era l'ultimo ricordo che avevo di lui.

*flashback*

"La vedi questa sorellina?" Disse indicandomi la collana che aveva al collo il cui ciondolo era una piccola chiave.

Annuii e osservai mio fratello negli occhi per incitarlo a continuare. "Il ciondolo raffigura una piccola chiave. Sai le chiavi sono sempre state dotate di un certo tipo di magia. Si ritiene che avessero il potere di rivelare cose che prima erano sconosciute o oscure. Nelle culture dell'Estremo Oriente, le chiavi sono considerate un regalo di "buona fortuna" e portatrici di buoni auspici. Si credeva che indossare una chiave come ciondolo aprisse barriere fisiche, intellettuali o spirituali e desse accesso a ricchezze di ogni tipo in natura."

Rimasi incantata ad ascoltare le parole di mio fratello, era così intelligente, sapeva tantissime cose e lo ammiravo così tanto. 

Dopo avermi sorriso dolcemente mio fratello continuò "Al giorno d'oggi il significato della chiave è anche quello di affidare l'accesso del proprio cuore a qualcuno, proprio per questo voglio darla a te Emma".

I miei occhi si illuminarono e mi lanciai tra le braccia di mio fratello. "Ti voglio così tanto bene" Dissi beandomi del suo profumo.

*fine flashback*

Sfinita e triste tornai nella stanza, dove trovai una ragazza a dir poco stupenda, alta, magra, lunghi capelli scuri ,due occhi grandi e verdi, mi sentii un po' intimorita da lei, sembrava così perfetta, ed io..beh io sono tutto tranne che perfetta.


Appena si accorse di me, un enorme sorriso comparve sul suo volto. "Devi essere Emma". Mi chiesi come sapesse il mio nome, ma sicuramente le avranno dato questa informazione coloro che si occupavano del dormitorio e comunque sia non mi importava più di tanto. 

"Si, sono io e tu devi essere Sophia" dissi cercando di essere il più simpatica possibile, fallendo miseramente.


Lei sembrò non far caso al mio modo di rispondere. "Oh ma come sai il mio nome?" . Sembrava stranita, ma anche io avrei potuto chiederle la stessa cosa, sono tutti un po' strani qui.

"Beh il tuo ragazzo me l'ha detto" sbuffai infastidita.

"Il mio ragazzo? Non ho un ragazzo" disse prima di scoppiare in una grande risata. Stavo iniziando a sentirmi un po' a disagio, ma cercai di non farglielo notare.


"E il riccio che era nella stanza fino qualche ora fa chi era?" Domandai dubbiosa, incrociando le braccia al petto.


"Starai parlando di mio fratello Harry, è sempre in giro per la stanza, scusalo". Effettivamente solo adesso mi resi conto del perché notai un senso di familiarità osservandola, c'era una certa somiglianza tra lei ed il ragazzo della doccia, gli stessi bellissimi occhi verdi. Mi disgustai dei miei stessi pensieri su quel ragazzo che aveva rovinato il mio primo giorno di collage.

"Ci sei?" Disse la ragazza muovendo le braccia davanti a me per cercare di attirare la mia attenzione. Non mi ero resa conto di essere ancora con lei, come al solito mi ero fatta prendere dai miei pensieri, dimenticandomi ciò che avevo intorno.


"Si scusami, stavo pensando. Non è che hai per caso visto una collana in giro?" Le chiesi sperando l'avesse trovata lei.


"No, mi dispiace , aveva un qualche valore per te?" 

A un passo da te.//h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora