Capitolo 14

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Harry's pov

Dopo quella notte il rapporto tra me ed Emma cambiò radicalmente, lei cambiò. Emma non rifiutava più il mio tocco, anzi spesso era proprio lei a cercare un contatto con me, era più felice, più sorridente e mi riempiva il cuore di amore vederla in quel modo. Non sapevo con esattezza cosa fossimo, ma mi andava bene così, amavo passare il mio tempo con lei, stare per tutta la notte svegli a guardare le stelle o abbracciati sul letto a parlare e parlare di qualsiasi tipo di cosa. Tutto andava a gonfie vele, prendeva le sue medicine e non parlava di suo fratello Louis da tempo, come se fosse tornata lucida. C'era solo un problema più di una volta in queste tre settimane avevo cercato di convincere i nonni di Emma di mandarla in terapia, solo i farmaci non erano sufficienti, aveva bisogno di un aiuto, di un supporto, perché una ricaduta poteva essere dietro l'angolo, ma non volevano saperne nulla, non volevano che la nipote si rendesse conto dei suoi problemi e di ciò che avesse fatto. "L'avrebbe distrutta" diceva continuamente sua nonna, ma Emma aveva il diritto di sapere e qualunque cosa fosse successa io gli sarei stato accanto, però senza il loro consenso non potevo fare nulla, non era mio diritto, ma ciò non significava che avrei mollato, avrei continuato ad insistere finché non si fossero convinti, volevo solo il meglio per lei.

EMMA'S POV

Come ormai spesso capitava, avevo passato la notte in confraternita da Harry, erano circa le 7:30 del mattino e lui dormiva beatamente con il viso affondato sul mio stomaco e le braccia avvolte intorno la mia vita, i ricci color cioccolato che ultimamente erano molto cresciuti gli incorniciavano il viso angelico, le lunghe ciglia sfioravano i suoi zigomi e aveva le labbra rosse e carnose leggermente dischiuse, era mozzafiato. Lo osservai finché non iniziò a muoversi, segno che si stava svegliando. Gli accarezzai i capelli e lentamente aprii gli occhi.

"Buongiorno piccola". Disse con voce roca ed un sorrisetto adornato da fossette in volto.

"Buongiorno Harry". Risposi ricambiando il sorriso.

"Come ti senti oggi?". Mi chiese come ogni mattina, era così premuroso con me, si preoccupava sempre e si interessava a come mi sentissi. Era bello avere accanto qualcuno che si preoccupasse per me ed era bello, soprattutto, non respingere qualcuno che mi voleva bene come era mio solito fare.

"Bene Harry, grazie". Per tutto quello che fai per me, avrei voluto aggiungere, ma preferii tenerlo per me, ero cambiata, mi sentivo predisposta verso gli altri, ma non ero ancora pronta ad esternare ciò che sentivo al 100%, forse non lo sarei mai stata, ma ad Harry sembrava andare bene così, anzi ne ero sicura gli andasse bene così, era così felice ultimamente.


Harry entrò in bagno per farsi una doccia, lasciandomi sdraiata sul suo letto immersa nei miei pensieri. Erano state le tre settimane più strane della mia vita, il rapporto con Harry era totalmente cambiato o forse ero io ad essere cambiata. Avevo bisogno di sentirlo vicino costantemente e sentivo dei sentimenti così forti per lui, non sapevo cosa fossimo esattamente, ma per ora andava bene così, non volevo affrettare le cose e volevo vivere ancora un po' di questa serenità, senza alcun peso.

Circa dieci minuti dopo Harry uscì dal bagno con solo un asciugamano avvolto alla vita, lasciando in mostra il suo corpo perfetto cosparso da tantissimi tatuaggi di cui adoravo sfiorare i contorni quando ci trovavamo sul letto uno stretto all'altro.

"Mi stai mangiando con gli occhi Emma, sii un po' più discreta". Disse Harry ridacchiando. Alzai gli occhi in cielo e gli lanciai un cuscino addosso. "Smettila stupido". Sbottai per poi scoppiare a ridere insieme a lui, ero felice per la prima volta dopo tanto tempo.


**


"EMMA". Sentii urlare il mio nome e non poteva che trattarsi di Sophia, la sua voce "sublime" era inconfondibile. "Soph non c'è bisogno di urlare". Dissi alzando gli occhi in cielo.

A un passo da te.//h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora