Rimasi a bocca aperta, non poteva essere possibile... Non poteva essere lui, lui non c'era più. Rimasi ore e ore ad osservare quel biglietto, erano le cinque, ancora Sophia non era tornata, allora decisi di uscire e fare una passeggiata. In quel momento avrei voluto piangere, ma ormai era da un po' che non riuscivo a farlo. Sono sempre stata una di quelle persone che non riesce ad esternare le proprie emozioni. Ho sempre avuto la cattiva abitudine di tenermi tutto dentro e si sa, prima o poi arriva il momento in cui tutto ciò che non hai espresso, tutto ciò che hai tenuto dentro di te, esce, esce con una potenza tale da fare male. Penso sia proprio questo il motivo per cui dentro di me c'è sempre stata tanta rabbia, perché le emozioni che vengono ingoiate e lasciate in qualche angolo del nostro corpo, crescono piano piano, fino a trasformarsi in ira
Uscii nel giardino retrostante ai dormitori, questo posto mi piaceva, mi trasmetteva tranquillità. Sospirai e mi sedetti su una panchina, avevo proprio bisogno di tutto ciò, avevo bisogno di stare sola ad ascoltare i miei pensieri. Non riuscivo a levarmi dalla testa tutto ciò che era successo quella sera, gli occhi di Louis, il biglietto, era tutto così confuso che iniziò a farmi male la testa per i troppi pensieri.
I miei pensieri furono bloccati dalla vista della macchina di Liam e dal suono di due voci; Liam stava litigando con qualcuno. Dopo qualche secondo vidi una ragazza scendere dalla macchina sbattendo lo sportello, era Sophia, e stava piangendo. Sentii una stretta al cuore e mi sentii improvvisamente strana, non sono mai stata una persona empatica, non mi é mai importato di come stessero gli altri, dovevo già pensare al mio di dolore e non riuscivo a sentirmi male per qualcun altro o per lo meno tutto ciò iniziò quando persi la mia famiglia. Quando ancora mio fratello era con me, mi importava di più di come stesse lui che di me stessa. Lui per me era sempre al primo posto.
Istintivamente iniziai a correre verso Sophia, sentivo il bisogno di parlarle e cercare di consolarla.
"Sophia!". Urlai bloccandola per il polso. Lei si girò di scatto e vidi i suoi grandi occhi verdi colmi di lacrime e mi si gettò tra le braccia, lasciandomi paralizzata, non potevo sopportare questo, volevo aiutarla, ma non così.
"Sophia ti prego possiamo parlare , ma non mi toccare" . Dissi con un filo di voce."Perdonami". Disse singhiozzando.
Mi venne spontaneo rivolgerle un piccolo sorriso e le asciugai le lacrime dalla guancia con il pollice. "Ti va di parlarne?" Le chiesi. Lei annuii e ci sedemmo sulla panchina dove poco prima mi trovavo.
Rimase per qualche attimo in silenzio a fissare il cielo, poi iniziò a parlare. "Sai Emma, tutti mi credono perfetta , ho una buona famiglia, buoni voti, sono sempre allegra e gentile con tutti, ma anche io ho le mie debolezze ed una di queste è proprio Liam, siamo stati insieme per parecchi anni , poi abbiamo deciso di chiuderla ma siamo comunque rimasti in buoni rapporti, perché prima di essere il mio fidanzato è stato amico mio e di mio fratello da quando eravamo molto piccoli e quindi non potevo allontanarlo così dall'oggi al domani. Ma nonostante faccia finta di nulla, continuo a provare dei sentimenti per lui, ma per lui non è lo stesso a quanto pare e quindi ha deciso di allontanarmi per un po' e ciò mi ha distrutta, perché io lo amo e so che non riuscirei a stare senza di lui. Preferirei continuare a far finta di nulla, continuare a trattarlo come un amico che non avere la possibilità di averlo vicino".
Quelle parole mi fecero male, mi colpirono dritta al cuore, come se in qualche strano modo mi sentissi dentro quella situazione, nonostante la mia fosse molto diversa e molto più complicata.
"So cosa significa perdere qualcuno di importante"
"Anche tu sei innamorata?". Mi chiese con aria sorpresa.
Sorrisi a quella domanda "Diciamo di sì" dissi ridendo. Io ho sempre pensato di essere innamorata di mio fratello, ma non l'amore di due fidanzati. Ho sempre pensato che l'amore non fosse solo quello di due persone che decido di stare insieme, sposarsi e avere dei bambino. Per si poteva provare amore per qualsiasi persona ti facesse stare bene. Esistono tante forme di amore e quello che provavo e che continuo a provare per mio fratello, era un amore vero e puro, uno di quegli amori che neanche il tempo affievolisce. " Ascoltami Sophia" continuai "So che può far male non aver più nella propria vita qualcuno che riteniamo indispensabile, però ricorda una cosa. Ognuno di noi è nato per se stesso, non esiste l'altra metà, noi siamo interi , siamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno, ovviamente avere delle persone accanto è importante, ma non devono essere un completamento per noi, ma un qualcosa in più. Prima di amare qualcuno , prima di stare bene con qualcuno è importante stare bene con se stessi". Appena conclusi il mio discorso la guardai, era come sbalordita e ciò mi metteva in imbarazzo mi ero aperta fin troppo con lei.
"Cosa hai da guardare così?" Sbuffai. Lei scoppiò a ridere facendomi sentire ancora più in imbarazzo. La conoscevo da neanche un giorno e già le avevo detto fin troppo.
"Sai Emma, io in te vedo una persona che ha tanto da dire ma che non riesce a farlo , spero di riuscire ad avere la tua fiducia un giorno" mi disse con un sorriso.
" Non essere ridicola e non dire a nessuno di questa nostra conversazione" sbuffai infastidita
"Grazie Emma"
Non riuscii a rispondere a quel grazie , tutto ciò che riuscii a fare fu accennare un sorriso, tutto sommato quella ragazza mi piaceva.
**
Ci incamminammo verso la stanza e trovammo la porta aperta, spalancai gli occhi e pensai a Louis e invece no, si trattava di Harry. Lo guardai infastidita, quel ragazzo non me la raccontava giusta, avevo uno strano presentimento nei suoi confronti, come se stesse nascondendo qualcosa.
"Harry cosa ci fai qui? È successo qualcosa?" Chiese Sophia
"Nulla in particolare, Jesy si è addormentata sul mio letto e sai quanto mi dia fastidio dormire con qualcuno, quindi eccomi qui". Rispose Harry mentre teneva un libro in mano.
"Potevi semplicemente svegliarla" sbuffai "sicuramente non passerai la notte qui, non c'è spazio". Non poteva pensare di venire qui, in camera mia, ogni volta che gli andava. Non sopportavo la sua presenza, mi metteva quasi a disagio.
"Ti prego sorellina" disse Harry ignorandomi completamente
Sophia mi guardò con un espressione da bambina e alzai gli occhi in cielo. " va bene" dissi "basta che stia lontano da me"
Sophia cacciò un urletto e Harry sorrise "Mi sarei comunque tenuto a distanza da una come te, potresti farmi male, grazie comunque"
Alzai gli occhi in cielo e mi chiusi in bagno. Sophia non era riuscita a distrarmi da ciò che era successo quella sera, infilai la mano in tasca e trovai il biglietto. Era tutto così assurdo, non poteva essere vero, probabilmente mi starò immaginando tutto ed il biglietto sarà solo qualche stupido scherzo di cattivo gusto. Il problema era che nessuno conosceva la mia storia e nessuno sapeva chi fossi. Strinsi forte la mia collana. "Non puoi essere tu" dissi tra me e me.
**
Fiamme, fiamme ovunque. Non riuscivo a respirare, la vista iniziò ad annebbiarsi.
"MAMMA! MAMMA DOVE SEI" urlai, ma nessuno rispose
"LOUIS TI PREGO"
"Sono qui sorellina non ti lascio"
"Devo aiutarti Lou, non posso lasciarti qui"
"VAI VIA EMMA"
"ATTENTO LOU"
**
"Emma! Emma! Svegliati"
Aprii gli occhi, stavo sudando ed avevo il respiro irregolare. Alzai gli occhi e vidi Harry sopra di me che mi guardava con gli occhi sgranati ed il respiro corto. Rimasi impietrita, ero spaventata, odiavo rivivere ogni notte quel momento, non ne potevo più. Sentii che avrei potuto piangere da una momento all'altro e per scacciare via questo stimolo strinsi forte la maglietta di Harry.
STAI LEGGENDO
A un passo da te.//h.s.
FanficEmma Tomlinson, un animo tormentato dai rimorsi, nasconde un segreto, un segreto enorme che nessuno dovrà scoprire, finché non arriverà Harry Styles che stravolgerà tutti i suoi piani e la aiuterà a ''guarire''. #3 IN MISTERY #27 ONEDIRECTION #24 ON...