Capitolo 4

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Avrei riconosciuto quegli occhi tra mille,era lui, ne ero sicura, ma come era possibile? Rimasi immobile mentre lo osservavo incredula.

''Lou!'' urlai. Ma quando mi girai era già sparito. Mille pensieri mi annebbiarono la mente, sentii la testa farsi pesanti e le mani sudare, il cuore batteva talmente forte che pensai potesse uscire dalla gabbia toracica o addirittura dal mio corpo e lanciarsi per terra. Cercai di trovare una risposta plausibile a ciò che avevo appena visto, forse era stata un'allucinazione, ma il mio pensiero razionale andò a farsi fottere e senza neanche rendermene conto iniziai a correre e rientrai nella casa dove si stava svolgendo la festa.

Dire che fossi agitata, era poco. Il rumore della musica era un rimbombo lontano, scrutai con agitazione ogni angolo della stanza, nella speranza di vedere di nuovo quei due occhi color mare che continuavo a vedere costantemente nei miei sogni.

''Oh Emma eccoti, scusami per prima'' disse Sophia con aria dispiaciuta. Effettivamente l'avevo trattata veramente male,senza alcun motivo valido,come al mio solito, ma non l'avrei mai ammesso.

''Non importa''dissi vaga ''Dovrei chiederti una cosa...'' . Mi sentivo talmente a disagio da non riuscire ad alzare il mio sguardo,diretto sulle punte dei miei piedi . Sarei potuta sembrare un po' folle per la mia domanda, ma dovevo sapere, dovevo capire cosa stesse succedendo.

''Ti piace mio fratello?''Disse con uno sguardo di chi la sa lunga, alzando e abbassando velocemente le sopracciglia.

Spalancai gli occhi per la stupida domanda,ma era per caso impazzita? ''Certo che no, è semplicemente insopportabile'' sbuffai.

''Ma no, mio fratello è adorabile'' disse sghignazzando ''Allora cosa volevi sapere?'' continuò.

A quella domanda rimasi immobile, non sapevo come rispondere, non sapevo cosa chiedere, la testa mi faceva male e tutto nella stanza girava, avevo come perso il contatto con la realtà, nulla di ciò che avevo intorno sembrava stabile e non riuscivo a capire cosa fosse reale e cosa no. Presi un lungo respiro e cercai di calmarmi e lentamente riuscii a riprendere il controllo del mio corpo. ''Hai visto entrare un ragazzo moro con gli occhi azzurri?''

Sophie rise alla mia domanda "Ci sono tantissimi ragazzi così qui dentro Emma"

Sophie non aveva tutti i torti, ma mio fratello non era uno dei tantissimi ragazzi, lui era diverso. I suoi occhi avevano lo stesso colore dell'acquamarina, avevano una lucentezza vitrea,erano quasi trasparenti e così limpidi. I suoi occhi erano imparagonabili a qualsiasi cosa, erano unici, rari oserei dire. Quindi no, lui non era uno dei tantissimi ragazzi che entrava in quella fottutissima festa, lui era diverso, speciale.

Presi un lungo respiro, dovevo capire, dovevo sapere. ''Louis'' dissi con un filo di voce. Mi sentivo così piccola, ma soprattutto così stupida, come potevo pensare che potesse essere vero? Come potevo pensare che lui fosse in questa festa.

Spalancò gli occhi e rimase qualche secondo in silenzio. Si diresse velocemente verso il fratello e gli disse qualcosa all'orecchio. Harry era serio in viso, fin troppo serio. Non capivo cosa stesse succedendo. Sentivo un peso al petto, avevo la gola secca e le mani iniziarono a sudare nuovamente.

Improvvisamente il riccio si avvicinò a me e mise il suo braccio intorno al mio collo, questo gesto mi fece infuriare. Sentii l'intero corpo bruciare, fino a farmi male.''Quante volte dovrò dirti che non mi devi toccare?'' dissi infuriata allontanandomi subito dalla sua presa. Il battito del mio cuore accelerò e la mia vista si offuscò, avevo di nuovo perso il contatto con la realtà, sentivo solo tanta rabbia.

Harry mi fissò con un sorriso divertito in viso, avevo proprio voglia di dargli un pugno in faccia, ma nel momento in cui la mia rabbia stava prendendo possesso del mio corpo, Harry parlò.

''Quindi chi cercavi? Io conosco tutti qui''

Sentii il mio corpo rilassarsi e la mia mente riprendere lucidità. "Louis" dissi, chiunque avrebbe fatto caso alla speranza del mio tono.

''Non c'è nessun Louis qui'' . Rimasi interdetta, la sua voce era piatta, gli occhi erano più scuri e più profondi del solito, il suo sguardo era come perso nel vuoto. Cercai di pensare lucidamente, molto probabilmente l'avrò scambiato per qualcun altro, ma mi sembrava così impossibile, sentivo fosse lui, ne ero proprio certa, non avrei mai scambiato i suoi occhi per quelli di qualcun altro.

''Bene, grazie'' dissi voltandomi, senza aspettare una risposta del riccio, dirigendomi verso la porta d'ingresso per uscire da quella casa. Avevo bisogno di andare via, non sarei rimasta un secondo in più in quella casa. Presi le mie sigarette dalla tasca e ne accesi usa, il fumo era l'unica cosa che riusciva a calmarmi. Avevo iniziato a fumare poco dopo l'incidente, avevo bisogno di sfogarmi, di buttare la mia frustrazione in qualcosa. In un primo momento cercai di utilizzare il sesso come valvola di sfogo, ma in poco tempo iniziai a non sopportare più qualsiasi contatto fisico, neanche una carezza da parte dei miei nonni, quindi figuriamoci il sesso e poi mi sentivo così sporca dentro e sentivo di star deludendo mio fratello ed era l'ultima cosa che avrei voluto fare. Dunque mi buttai nel fumo e da quel momento, soltanto il fumo riusciva a darmi pochi minuti di sollievo.

**

Iniziai ad allontanarmi dalla casa, c'era molto freddo e strinsi le braccia intorno al petto cercando di riscaldarmi, con poco successo.

''Dove pensi di andare da sola?'' Mi girai di scatto e trovai Liam, con un dolce sorriso sul viso.

''Stavo tornando in dormitorio'' sbottai fredda

''Avresti dovuto dirmelo, ti avrei accompagnata''.

''Voglio camminare'' dissi acidamente.

Liam quasi sorrise alla mia risposta, non conoscevo Liam, ma mi dava l'impressione di essere una persona fin troppo comprensiva e dolce, ed io non meritavo ciò, non lo meritavo proprio.
''Allora cammineremo'' rispose con infinita dolcezza. Non meritavo questo comportamento,non poteva essere gentile con me, non così tanto perlomeno, mi faceva sentire quasi male la sua gentilezza.

**

Durante il tragitto verso il dormitorio, il silenzio regnò. Ringraziai mentalmente Liam per ciò, non avevo voglia di parlare, avevo solo bisogno del silenzio, anche se la mia testa era piena di pensieri troppo rumorosi.

Dopo circa mezzora arrivammo in dormitorio, stavo per dirigermi verso la mia stanza quando Liam disse improvvisamente il mio nome. Mi voltai e notai che avevo lo sguardo intimidito, come se volesse dirmi qualcosa, ma non riuscisse a trovare le parole. Dopo qualche secondo di esitazione parlò.''Posso sapere perché hai avuto quella reazione quando Harry ti ha chiesto della collana?''

Spalancai leggermente gli occhi a quella domanda, perché voleva saperlo? Glielo aveva forse chiesto Harry? Non avrei mai detto nulla sulla mia collana, ero quasi gelosa del significato che aveva per me, era qualcosa di troppo importante o magari l'unico problema era la mia paura di raccontare tutto ciò che era successo, avevo paura di ciò che la gente avrebbe potuto pensare di me, avrebbero pensato io fossi un'assassina che aveva abbandonato le persone a lei care per scappare. No, non potevo raccontarlo. ''Buonanotte Liam'' mi limitai a dire.

**

Appena arrivai nella mia camera buttai un sospiro di sollievo, queste feste non facevano per me, troppa confusione, troppa musica, qualsiasi cosa in queste feste era troppo per me.
Mi sdraiai sul letto ancora vestita, ero stremata, non riuscivo a smettere di pensare a ciò che avevo visto, avevo quelle immagini impresse nella mia mente, avevo i suoi occhi impressi nella mente. Così senza accorgermene e con questi pensieri nella mente, mi addormentai.

**

Mi svegliai di colpo a causa di un rumore, qualcuno stava bussando alla porta. Controllai l'orario, erano le tre del mattino, probabilmente si trattava di Sophie che aveva dimenticato le chiavi della camera. Mi alzai svogliatamente ed aprii la porta, ma non c'era nessuno. Mi guardai intorno per qualche secondo, ma non c'era traccia di nessuno. "Che scherzo di merda" dissi tra me e me. Stavo per rientrare nella stanza quando notai un pezzo di carta per terra, lo raccolsi. "Sono vicino" , questa era la frase scritta su quel foglio. Sentii la vista annebbiarsi ed i battiti del cuore accelerale. Non poteva essere.


Ciao a tutti,scusate il ritardo, ma ieri non ho avuto il tempo di scrivere. Spero che il capitolo vi piaccia, lasciatemi qualche recensione se vi va!
-Ale

A un passo da te.//h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora