Capitolo 12

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Harry's pov

Non avevo chiuso occhio per tutta la notte, mi sentivo così fottutamente vuoto e codardo. Non riuscii a smettere di pensare ad Emma e Zayn, lei si faceva toccare da lui ed io non potevo nemmeno sfiorarla, che si fosse aperta sulla storia di suo fratello anche con lui? Che stesse giocando con entrambi? Questi pensieri mi stavano mangiando il cervello, ero esausto. Poi cercavo di trovare una spiegazione a ciò che era successo quella mattina, a ciò che Emma diceva di aver visto. Louis Tomlinson morì quasi un anno  fa in un incendio terribile, la notizia si era sparsa per tutto il campus, lo sapevamo tutti e nonostante pensavo fosse un pezzo di merda fui molto dispiaciuto per l'accaduto e pensai diverse volte quale destino avrebbe avuto la sorella Emma e non mi sarei mai aspettato di ritrovarmela qui e soprattutto non avrei mai immaginato che questa ragazza così acida e scorbutica mi avrebbe causato delle sensazioni così strane. Era tutto così fottutamente sbagliato, ma ormai ero troppo dentro la situazione e non potevo uscirne così facilmente, avevo bisogno di sapere di più, di capire il perchè Emma dicesse di vedere suo fratello, morto.

Cercai di evitare qualsiasi tipo di contatto quella mattina, dovevo intrufolarmi nella segreteria e prendere il fascicolo di Emma per capire qualcosa su di lei, dovevo informarmi bene sulla sua storia e la sua attuale famiglia. Sgattaiolai in segreteria, notai che non c'era nessuno così aprii il cassetto dei fascicoli, sapevo dove si trovasse perchè spesso usavo questo trucchetto per scoprire qualcosa in più sulle ragazze per poi portarmele a letto.  "Eccolo, Emma Tomlinson". Appena presi il fascicolo, uscii immediatamente dalla stanza per andare in un posto sicuro dove poterlo leggere senza essere disturbato.
Il suo era un fascicolo molto lungo, probabilmente per il disastro della sua famiglia. Scoprii che prima di trasferirsi qui abitava con i suoi nonni in una villetta in campagna, lessi tante cose riguardo il suo conto, ma il mio sguardo calò su due caselle.
STATO MENTALE: INSTABILE
UTILIZZO DI FARMACI: SI
Chiusi improvvisamente il fascicolo, incredulo da ciò che avevo letto, dovevo sapere di più, ma lei non avrebbe sicuramente parlato. C'era solo una cosa da fare, andare dai suoi nonni.

Emma's pov

Come al solito non dormii per niente bene, gli incubi non mi abbandonavano mai, ogni notte era la stessa storia, vedevo le fiamme e Louis che mi diceva di correre via ed io come una vigliacca che facevo quello che mi aveva chiesto. Credo che non riuscirò mai a liberarmi da quelle immagini.
Sentii il telefono squillare, era mia nonna, mi mancavano abbastanza i miei nonni e anche se non ho mai dimostrato affetto nei loro confronti, ero convinta che in cuor loro sapessero quanto li amassi e quanto gli fossi grata di avermi accolto e supportata in qualsiasi modo, nonostante il mio carattere impossibile. Io non ero così prima, loro lo sapevo, loro conoscevo l'adorabile e affettuosa Emma di un anno fa e nonostante il mio cambiamento non mi giudicarono mai, ma mi stesero vicino in silenzio.
"Nonna"
"Tesoro, come stai?" Mi era mancata così tanto la sua voce
"Bene nonna e tu e il nonno come state?"
Parlammo per qualche minuto finché non mi fece la solita domanda.
"Stai prendendo le tue pillole?". Non capivo perché le interessasse così tanto che io prendessi quelle stupide pillole, erano dei semplici integratori che il dottore mi prescrisse per i miei cali di zuccheri. No, non le stavo prendendo, ma decisi di mentire, perché sapevo quanto ci tenesse e si preoccupasse anche se non le prendevo per un solo giorno.
"Si nonna, le prendo tutti i giorni". La sentii sospirare, come sollevata. Rimanemmo a parlare per qualche altro minuto e mi passò anche il nonno, anche lui mi mancava così tanto.
Dopo aver chiuso la chiamata, mi vestii e uscii in cortile per fumarmi una sigaretta.
"Ti stavo aspettando" Disse Zayn seduto su una panchina
"Buongiorno" Sorrisi lievemente, sapevo di cosa volesse parlare, ma non ne avevo voglia, non ero proprio pronta.
"Emma dobbiamo parlare di noi"
"Zayn ti prego, non ne ho voglia"
Zayn sembrava non demordere e me lo chiese ancora e ancora, finché esausto mi prese per un polso, come bruciava. Lo guardai in cagnesco e mi divincolai dalla sua presa.
"Zayn sai che non devi farlo"
"Ieri ti sei buttata tra le mie braccia, pensavo avessi superato quella fase" Ringhiò infastidito
"Forse perché ero sconvolta? E poi credo tu ti sia accorto che dopo qualche secondo ti ho spinto via" Stava iniziando ad innervosirmi
"Perché devi sempre essere così stronza?"
Non poteva capire, lui non sapeva.
"Sono fatta così, se non ti va bene puoi anche andartene" Dissi portandomi alla bocca una black devil.
"Per me possiamo anche chiudere qui Emma, sono stanco di starti dietro senza aver nessun risultato o senza vedere un minimo sforzo da parte tua. Ti do' solo un consiglio, smetti di essere così o rimarrai completamente sola" Detto ciò, se ne andò.
Quelle sue parole mi risuonavano nella mente "Rimarrai sola", la testa mi scoppiava e tutto girava, non riuscivo a capire più nulla, la gola mi diventò secca, non riuscivo più a respirare, caddi per terra ed iniziai ad urlare, ma nessuno mi avrebbe sentita.

Harry's pov

Decisi di andare in moto dai nonni di Emma, sarebbe stato più veloce e avrei recuperato una buona mezz'ora di tempo, avevo bisogno di sapere il più velocemente possibile.
Dopo circa un'ora e mezza arrivai a destinazione, era una piccola casa di campagna con un ampio giardino. Scesi dalla moto e mi levai il casco andando verso la porta, poi, bussai. Ad aprirmi la porta fu una donna sulla sessantina, i suoi occhi erano neri come la pece, come quelli di Emma.
"Chi sei bel giovanotto?" La sua voce era molto gentile e lo sguardo dolce.
"Sono un amico di Emma" Dissi imbarazzato. Non credevo di potermi imbarazzare, ma quella situazione era così strana.
"Entra pure caro"
Mi fece accomodare sul divano e dopo qualche minuto tornò con due tazze di thè.
"Ecco qui tesoro, qual è il tuo nome?" Disse sorseggiando il suo thé.
"Sono Harry, Harry Styles"
"Io sono Lauren. Sei il ragazzo di Emma?" Mi chiese osservandomi attentamente.
"Piacere di conoscerla signora, comunque no sono un suo amico"
"Ecco, mi sembrava così strano, quella ragazza non si fa neanche sfiorare da me e mio marito, che siamo la sua famiglia" Disse quasi affranta.
"Si lo so, è sempre stata così?" Azzardai a chiedere. Stavo divagando non ero lì per quello.
Notai un lieve sorriso aprirsi nelle sue labbra "Emma era una ragazza adorabile, affettuosa e allegra. Era la luce della casa, almeno di questa casa, lei e Louis passavano molto tempo qui da noi, la situazione in casa sua non era delle migliori. Poi dopo l'incidente cambiò e non fu più la stessa" Il sorriso che aveva all'inizio del suo racconto svanì e fu sostituito da un'espressione di puro dolore.
Qualche secondo di silenzio sommerse la stanza, poi continuò:"Cosa ti porta qui Harry?"
Presi un lungo respiro e iniziai a raccontare tutto alla vecchia signora, omettendo il particolare dei biglietti che Emma riceveva dal "fratello".
La signora Lauren mi osservò per qualche minuto "Prende i farmaci?"
"Quali farmaci?" Avevo il cuore che batteva a mille.
"Emma deve prendere delle pillole ogni giorno, è importante, sai se li prende?"
"Non l'ho mai vista prendere dei farmaci" Ammisi
La signora scoppiò in lacrime, non sapevo cosa fare come comportarmi, ma dopo qualche secondo si riprese e ricominciò a parlare.
"Harry ti dirò una cosa, ma promettimi che non dirai nulla ad Emma e soprattutto che non la giudicherai"
"Io adoro Emma, non la giudicherei mai e mai le direi qualcosa che non dovrebbe sapere, glielo prometto" Dissi prendendo le sue mani tra le mie.
"Emma soffre di un disturbo mentale a decorso cronico, i sintomi sono: allucinazioni, perdita di memoria, sbalzi d'umore e altri che non ti vengo a dire per non annoiarti. Fin da piccola ha sofferto questa patologia, ma riuscivamo a tenerla sotto controllo, perché prendeva le pillole, pillole che lei credeva fossero integratori. Come potevamo spiegare ad una bambina così piccola ciò che aveva?" Si fermò un attimo per asciugare una lacrima, io strinsi le sue mani più forte per darle forza e lei continuò:"Purtroppo nonostante i farmaci, era difficile controllare i suoi sintomi e spesso aveva delle crisi che poi dimenticava completamente. Le crisi iniziarono a rallentare, ma ciò non significava che lei fosse guarita, lei non potrà mai guarire Harry, mai. La notte dell'incendio lei ebbe una crisi" SI bloccò e non parlò più.
"Cosa accadde Signora Lauren?" La incitai con le lacrime agli occhi.
"Harry, fu lei ad appiccare il fuoco" Disse con un filo di voce.

SPAZIO AUTORE
Ecco il capitolo 12, finalmente potete iniziare a capire tante cose, lascio a voi i commenti
-Ale

A un passo da te.//h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora