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|Niall|

"Josh, avevamo detto che una volta uscito dall'ospedale te ne saresti andato e mi avresti lasciato in pace, non voglio vederti, lo capisci? Vuoi stare con Colin, bene, lo porterò in questi giorni da tua madre così potrai vederlo, ma fra noi non ci sarà nessun contatto. Ti ho già sopportato in ospedale e adesso ho solo bisogno di tranquillità" Sono stato in ospedale per ben due settimane, ho iniziato una terapia con uno psicologo e anche una alimentare. Mi hanno dato una dieta e mi hanno detto che devo ingrassare almeno dieci chili. Sto cercando di mangiare pian piano ma lo stomaco proprio non ne vuole sapere, per non deludere tutti mangio piccole porzioni di ciò che riesco
"voglio solo sincerarmi che tu stia bene e che mangi quello che devi mangiare"
"smettila di provare pena per me, non allevierà il tuo senso di colpa"
"non provo pena per te ma per me, per quello che ho ti ho fatto. Credo che non riuscirò mai a perdonarmi"
"nemmeno io riuscirò mai a farlo"
"papiiii" sento mio figlio che si è appena svegliato dal pisolino chiamarmi e corro in camera sua
"amore, ben svegliato"
"sao papi. Fame"
"vuoi fare merenda?" annuisce. Josh lo prende in braccio e scendiamo al piano di sotto
"Josh, ti prego, almeno adesso rispettami, rispetta ciò che voglio"
"e a ciò che voglio io non ci pensi?" rido nervosamente girandomi verso di lui
"a ciò che vuoi tu?!?! Io ho pensato a ciò che volessi tu per 10 anni! Ti ho dato tutto l'amore che avevo e non ti ho mai chiesto nulla in cambio. Volevo solo una famiglia Josh, una famiglia con te. All'inizio eri perfetto, anche quando è arrivato Colin, eri premuroso e affettuoso con lui. Poi sei cambiato ed è come se fossimo diventati invisibili per te. Adesso che stai riprendendo il rapporto con Col sono contento, nostro figlio si merita tutto l'amore del mondo, ma da me non aspettarti più nulla"
"puoi solo lasciare che faccia qualcosa?"
"non riesco nemmeno a guardarti negli occhi!! porca puttana, Josh!!" grido un po' più forte e mio figlio, in braccio a Josh, si spaventa
"scusa amore, papi è un po' stanco. Andiamo a prendere la merenda" mi dirigo in cucina seguito da Col che trotterella dietro di me e Josh che se ne sta in silenzio
"tu forse non ti rendi conto della gravità della situazione. Non sai come mi sono sentito durante e anche dopo, come mi sento adesso. Non sai quante docce al giorno mi faccio e come, nonostante questo, io mi senta sempre sporco. Volevi sfogarti e non ci hai pensato su due volte a farlo su di me, come se fossi uno qualunque" Passo la merendina a Col che, stanco delle urla, scappa via
"non sono mai stato uno che urla, per colpa tua divento quello che non sono e soprattutto spavento Col" continuo a parlare con le lacrime agli occhi
"non so più che fare, non so più che dire. Ti ho chiesto mille volte scusa e detto che mi dispiace"
"e pensi di risolvere tutto con un 'mi dispiace'? È una cosa grossa!! mi hai violentato Cristo!! urlavo per farti  smettere ma tu andavi sempre più forte! Non mi ascoltavi Josh, non lo fai più da un bel pezzo ormai" gli urlo contro tutto il mio risentimento, tutto il mio dolore e finisco a piangere a terra, con le ginocchia al petto
"Niall, Nì, ti prego.. mi dispiace" si avvicina a me e appena sento che mi sfiora un braccio urlo, urlo cosi tanto da farmi bruciare la gola
"n non toccarmi! N non devi toccarmi! Mai più!!!"
"s scusa, io non volevo"
"vattene Josh, vai via, ti prego".















|Harry|

"amore, posso?" busso alla porta della camera di Claire e non ottengo risposta. Louis non è a casa, siamo solo noi due e ho preso la palla al balzo per parlarle, è da un po' di giorni che è strana, non sorride più, è sempre nervosa e non ci racconta più nulla, sono preoccupato
"Claire stai studiando?" niente, continua a non rispondermi così apro leggermente la porta e la vedo sdraiata sul letto con lo sguardo rivolto verso il soffitto. Entro sedendomi sul letto accanto a lei
"amore, ti ho fatto i tuoi biscotti preferiti, sono di sotto in cucina a raffreddarsi"
"non ho fame" non mi guarda, sembra quasi infastidita
"c'è qualcosa che non va?"
"niente" non ha mai fatto così, si confida sempre con noi, soprattutto con me
"tesoro se c'è qualcosa che non va puoi dirmelo"
"uffa!!! smettila!! smettila Harry!! non c'è niente che non va" Harry? Non mi ha mai chiamato per nome, solamente all'inizio
"Io voglio solo aiutarti, sai che di me ti puoi fidare, se non vuoi dire nulla a Louis non lo diremo, sono o non sono la tua mapi?" cerco di sorridere e di accarezzarle la testa, si scosta alzandosi dal letto
"tu non sei nessuno per me!!! non sei la mamma, non sei papà!! Papi lo è, tu no, fai solo finta di esserlo!! non ti vorrò mai bene come ne volevo alla mamma o come ne voglio a papà. Non sei la mia famiglia, Harry!!" rimango pietrificato dalle sue parole, non mi ha mai urlato contro, mai risposto male. Tutto questo è come un colpo al cuore, una pugnalata diritta al petto, ed io che pensavo che fosse mia figlia per davvero, che riuscissi a darle tutto l'amore della quale avesse bisogno, e invece non sono riuscito a fare nulla. Ha ragione lei, non sono la sua famiglia, lei e Louis sono una famiglia, io no, non centro nulla. Me ne vado dalla sua camera come se non fosse successo nulla, mi chiudo a chiave nella mia stanza da letto e in velocità riempio un borsone con le mie cose. Prendo un biglietto e scrivo poche righe per Louis, lasciandoglielo sul letto, devo andarmene, io non sono la loro famiglia. Non sono nessuno per Claire e col tempo, se Louis dovesse trovarsi a scegliere, sceglierebbe sempre lei, com'è giusto che sia. Io non voglio che accada questo, non voglio che debba scegliere fra me e sua figlia, non potrei mai essere così egoista. Louis potrà rifarsi una vita con Claire senza bisogno di scegliere tra di noi, è lei che ha bisogno di lui, è la sua bambina. Lascio il cellulare sul comodino, prendo il borsone e scendo in fretta le scale, chiamo un taxi e in tre minuti arriva. Salgo e solo adesso mi permetto di piangere, avevo tutto e ancora una volta l'ho perso. Stavolta però per colpa mia, volevo essere un buon padre e non lo sono stato.















|Louis|

"Hazzie, amore, sono a casa!" nessun rumore, è tutto così silenzioso, non si sentono le risate di Haz e Claire, non sono in cucina a fare dolci, non sono accoccolati sul divano a vedere i loro film preferiti. Probabilmente saranno in camera a leggere qualche libro, succede spesso che la sera li trovo abbracciati sul lettone a leggere qualche romanzo insieme. Arrivo in camera mia ma è buia e silenziosa, busso in camera di Claire e non appena entro mi si butta addosso piangendo
"hey amore, che cos'è successo?" non riesco a farla calmare
"ho litigato con mapi, in realtà sono io che l'ho risposto male e gli ho detto cose orribili, cose bruttissime papà, mi sono chiusa in camera e non gli ho nemmeno chiesto scusa, credo sia in camera sua" adesso inizio seriamente a preoccuparmi visto che Harry non è in camera, ne da nessuna parte
"Claire, sono appena andato in camera, lui non c'è" ritorno in stanza seguito da lei, accendo la luce e solo adesso mi accorgo di un biglietto sul letto, c'è scritto 'per Louis' lo prendo e leggo ad alta voce ciò che c'è scritto
"mi dispiace per tutto quello che non vi ho saputo dare, credevo di poter essere un buon padre ma non lo sono, ha ragione Claire, non sono la sua famiglia, nessuno per lei, tu lo sei Louis e devi prenderti cura di lei. Io non sono poi così importante, devi occuparti di tua figlia, ti amo ed è per questo che ti lascio andare, che vi lascio andare, senza di me siete già una famiglia. Scusami per non essere stato il padre e il marito alla vostra altezza, vi amo Lou e non smetterò mai di farlo".  

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Un incidente d'amore 2 ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora