22- Landon

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Sono sotto la doccia dopo aver ripreso i miei allenamenti in palestra. Non ci credo ancora di averlo fatto: ho un vero appuntamento con Katie. Ci sono riuscito, proprio ieri.

Flashback.
Landon sei proprio un cretino! Mi ripeto questa frase ininterrottamente. Ho lasciato andare Katie, ancora una volta, senza aver avuto il coraggio di invitarla a cena. Eh sì, sono proprio un cretino!
<< Ragazzo, sii più cortese con te stesso! >>
Mi volto di scatto e Flam si ammazza dalle risate. E' il signor Antonio.
<< Buonasera, Antonio. >> Saluto, imbarazzato e dò un colpetto di piedi a Flam per farla smettere di ridere.
<< Mi ricordo quando non riuscivo a chiedere a mia moglie di voler essere mia sposa. Mi sentivo proprio... com'è che ha detto tuo fratello... "Cretino" ? Oh sì sì... mi sentivo proprio un cretino! >> Dice, parlando con Flam e rivolgendo qualche sguardo a me.
<< Landon, ti sposi?! >> Chiede mia sorella.
<< Oh, non essere sciocca, Flam! >> La rimprovero e tendo di andare via.

<< Puoi provare a scrivere quello che è difficile dire a parole, giovane. >>
Mi volto a guardarlo << Io... non ho carta né penna... >> Rispondo, sentendomi ancora più cretino.
<< I giovani di oggi! >> Esclama, divertito. Esce un pacco di fazzoletti dalla sua tracolla e me ne porge uno, poi con la sua grande mano cerca la penna. << Ecco a te! >>

Mentre mi concentro su cosa scrivere, Flam e il nonno di Leo chiccherano del più e del meno. Ma perché è così difficile esprimere ciò che ho dentro? Non sono mai stato un romanticone, non ho mai invitato una donna a cena. Mi sono sempre limitato a trascorrere notti con qualche compagna e a scappare dalle finestre per non farmi accorgere dai genitori. Nulla di più.
<< Dovrei andare da mio nipote, Landon! >> Urla il signor Antonio, affrettandomi.

Chiudo gli occhi per un secondo e l'immagine di Katie si presenta davanti a me. La sua pelle bianca, candida, i suoi capelli lisci con la frangetta, i suoi grandi occhi che mi fanno intenerire, le sue labbra fatte con un pennello per essere baciate... Le sue mani sempre fredde pronte a salvarmi...
Penso a lei e tutto viene semplice, non ho più bisogno di sforzarmi, riesco a scrivere velocemente ciò che provo. Ho bisogno che usciamo io e lei per dichiararle il mio amore. 

Fine flashback

Sento bussare alla porta del bagno
<< Landooon, ma ci sei? >> E' mia madre.
<< Mamma, non riuscivo a sentirti con l'acqua aperta. Che c'è? >> Urlo per farmi sentire.
<< Vado a fare la spesa e poi vado a lavoro. >>
E no, un'altra volta non può essere! Mi metto subito l'accappatoio e senza nemmeno asciugarmi esco dalla doccia, gocciolando per tutta la stanza. Giro la chiave ed apro la porta.
<< Che turno hai? La notte? >> Chiedo, irritato.
<< Sì, che problema hai? >> Il suo sguardo scruta il bagno: i vetri sono tutti appannati a causa del vapore, il pavimento oltre ad essere scivoloso è pure bagnato. << Ma che casino quì dentro! Ma perché solo quando ti lavi tu c'è tutto 'sto macello?! Sei sempre il solito!! Ma ti dura poco questa ospitalità in questa casa che assomiglia ad un albergo! Prima o poi dovrai pure andartene! >>

Oddio... si ricomincia. Non si può... Non ci riesco ad ascoltarla, è più forte di me. Chiudo la porta, ma la sento ancora urlare. Penso a Flam nella sua stanza, così studiosa, che fa finta di non sentire. Non lo capisce che così peggiora le cose? Perché non pensa a vivere serenamente piuttosto che scaricare la sua rabbia su futilità?

<< Oh, basta!! Sei una rompicoglioni!! Ha fatto bene quell'uomo a lasciarti!! Sei insopportabile!! >> Grido, uscendo velocemente dal bagno. E da lì iniziano i soliti insulti riservati a me...
Non sto difendendo mio padre, ma lei non è per niente la donna con cui sceglierei di vivere, fosse l'unica al mondo.
Chiude la porta e va via. Bene... e Flam? Porca troia, stasera sono con Katie e non posso fargli da bada.

Ho vissuto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora