14- Landon

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Quattro mesi... mancano ancora o solo quattro mesi all'incontro Nazionale. Trascorro le mie settimane ad allenarmi intensamente. Finalmente è un po' di tempo che tutto sembra più tranquillo: Eddie non si è più fatto vivo ed è meglio così, mio padre non è più tornato a casa, ma mia madre non si è ancora rassegnata... la sua pazzia e i nostri litigi quotidiani sono sempre presenti. Flam sta bene, ma il suo rendimento scolastico va via via a peggiorare; le maestre dicono che è diventata più aggressiva e maleducata in classe: sentirà la mancanza del papà.

Per quanto riguarda Katie... non posso ancora crederci che ha accettato il mio invito ad uscire con me. Non sto nella pelle e spingo con gli occhi le lancette dell'orologio per far arrivare subito pomeriggio.

<< Landon! Finora ti sei allenato bene, che ti succede stamattina? Sembri assente! >> Mi rimprovera il maestro. << Non è che c'entra qualcosa quella ragazza con cui ti ho visto parlare qualche ora fa? >>
Ma perché è sempre ovunque? << No, maestro, scusa. Riproviamo. >> Mi concentro di più sull'esercizio di riflessi e alzo la guardia per non farmi colpire.
<< Naah... per oggi può bastare, tre ore di allenamento sono più che sufficienti. Sono soddisfatto dei tuoi progressi ragazzo. Domenica prossima vedrò di iscriverti ad un'altra gara regionale. >>
<< D'accordo. A domani, maestro. >> Gli dò un cinque, levandomi i guantoni e subito mi diriggo verso casa.

Mi sento proprio di buon umore... assurdo come una ragazza possa regalare un sorriso e farlo esplodere dentro al cuore. Immaginarmi con lei, al parco, a parlare, ridere, offrirle un'altra cioccolata e questa volta magari accetterebbe...
Il tragitto palestra-casa, con questi pensieri in testa, sembra essersi accorciato e mi ritrovo già nella mia via.
<< Sono a casa! >> Urlo, buttando il borsone a terra, stravolto dalla stanchezza.
<< Menomale che sei tornato! Io devo scappare a lavoro, passi a prendere tu Flam da scuola? Oggi esce alle 14:00, ti raccomando sii puntuale. >> Mia madre... che donna frenetica! Ma so che fa tutto di corsa per non avere nemmeno un attimo libero per pensare.
<< Che palle... io sono a piedi! >> Dico, lamentoso e stanco.
<< Ti fai una passeggiata, la scuola non è poi così lontana. A stasera, ciao! >>
<< Come a stasera? Quando rientri? >>
<< Alle 20:00. >>
<< E Flam?! >> Chiedo, incominciandomi ad alterare.
<< Ci sei tu a casa, no? >> Risponde, sarcastica.
<< Eh no, io pomeriggio ho un impegno! >> Vediamo se 'sta stronza mi deve far saltare l'appuntamento con Katie.
<< La porti con te! >>
<< Non esiste! Chiama tuo marito e la fai venire a prendere. >> Urlo, ci tengo proprio ad uscire con Katie e Flam non ha mantenuto la promessa di prendere ottimi voti a scuola. Non la porterò con me.
<< Chiamalo tu! >> Risponde, sbattendo la porta.
Che odio!! Dovrei chiamare mio padre dopo mesi che non lo sento? Che cazzo!! Non esiste!

Non ho neanche il tempo di una doccia che già devo ripartire per andare a prendere Flam. Ultimamente mi mostro distaccato nei suoi confronti e non so se sia peggio o meglio, ma non mi piace ciò che si dice di lei a scuola. Mi aveva promesso che avrebbe alzato la media ed invece... Capisco il suo sconforto del padre che non è più in casa, ma bisogna reagire! E' abbastanza matura da capire che bisogna andare avanti, che il suo amato padre non è mica morto, può vederlo tutte le volte che vuole. Ma poi mi chiedo... come fa ad amare un padre che non l'ha mai riempita di attenzioni?
<< Flam! >> La vedo uscire da scuola, con quei suoi capelli lunghissimi biondi e lo zainetto rosa che spicca più degli altri. Spinge un bambino davanti a lei e si precipita verso di me.
<< Perché hai spinto il tuo compagnetto? >> Chiedo, con un'espressione seria. Flam non risponde.
<< Signorina, sto parlando con te! >> La prendo dal piccolo braccino e la giro verso di me. Mi abbasso, quasi in ginocchio in attesa della sua risposta.
<< Mi ha insultata, prima! >> Ribatte, seccata.
<< Che ti ha detto? >> Sono curioso, Flam ultimamente è diventata pure bugiarda. Non segna più i suoi compiti sul diario e mente di non aver nulla da studiare. << Come volevasi dimostrare... Flam, basta con le bugie!! Filiamo a casa, forza! >>

Lei rimane in silenzio per tutto il tragitto ed io non so più come comportarmi. Con le buone non ha funzionato, cambio tecnica e sono passato all'indifferenza. A me, stalle lontana, non poterla abbracciare o ridere con lei, mi fa stare male, ma non so più cos'altro fare.
Arrivati a casa cerco di dialogare con mia sorella che sembra ormai essere chiusa dentro di sè.

<< Cosa vuoi da mangiare? >> Silenzio. Si prende il suo tablet e lo accende. Landon mantieni la calma... << Flam... Ti ho fatto una domanda! >>
<< Ma che palle che sei, non ho risposto, vuol dire che non voglio niente!! >> Urla, girandosi verso di me.
Non esito un attimo e le dò uno schiaffetto in faccia. Non piange, non reagisce. Cosa cavolo le prende? Questa non è mia sorella!
<< Ok... adesso noi due ci mettiamo seduti qua, su questo bel divano e parliamo un po', che dici?>> Tende di alzarsi, ma la fermo in tempo. << Per favore, non farmi arrabbiare. >> Mantengo la calma... è mia sorella. Si risiede e mi guarda.
<< Mi avevi promesso che avresti preso un bel voto in matematica... >> Inizio la mia romanzina.
<< Anche tu mi avevi promesso una coppa! Non sempre tutto va secondo i piani! >> Oddio, ma questa bambina quanti anni ha?
<< Lascia stare la coppa... Prima o poi arriverà. >>
<< Non me ne faccio niente della coppa, non mi interessa più niente! Non mi interessano le tue promesse idiote, non mi importa della scuola, delle maestre... Non mi interessa più niente! Ti è chiaro? >> Mi spinge e alzandosi corre velocemente in camera sua.
<< Flam!! Vieni qua!! >> Salgo le scale e cerco di aprire la porta della sua camera, sforzo invano: è chiusa a chiave.
<< Senti... vuoi la guerra?! Benissimo!! Non mi piace questo tuo comportamento!! Io sto andando via, non ti azzardare ad uscire da questa stanza, chiaro?? >> Urlo, incazzato.
<< VATTENE!!! Ti odio!! >> Grida dalla stanza, buttando qualcosa a terra.

Ti odio... Flam ha detto che mi odia! Come vorrei non aver mai udito quelle parole. Lei era la mia forza qui dentro e adesso anche la mia piccola sorellina mi si è rivoltata contro. D'un tratto la rabbia mi passa e cado nell'amarezza. Cosa ho fatto di male per meritarmi una famiglia così schifosa?

Non mi va neanche di uscire più con Katie, ero così di buon umore... Ma non posso rimandare l'appuntamento, non ho nemmeno il suo numero per avvisarla. Trovo la forza di farmi una doccia con la musica accesa...

"Stavo pensando a me e all'infanzia che la vita mi ha dato, non ho mai giocato con i soldatini,ma ero incazzato come un bimbo soldato.

Stavo pensando a te, una bimba dagli occhi vivaci e lo capisco da come mi abbracci che hai ricevuto più giochi che baci..."

Sono un fratello di merda... Flam perdonami, ho fallito anche con te.

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E adesso ci si mette pure Flam. Non so quanta forza abbia dentro di sè Landon, ma io al posto suo sarei impazzita. E' il pilastro della famiglia e deve reggere tutti e tutto. Flam non è viziata, è solo una bambina che sta trascorrendo la sua infanzia schifosamente... Non possiamo darle nessuna colpa.

Ho vissuto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora