23- Landon

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Cammino più veloce che posso, prendendo le curve ad alta velocità, rischiando di sbandare. Katie è distesa sul sedile e non dà segni di vita. La chiamo, le schiaffeggio le guance, ma non succede nulla. Ho paura...

Arrivo all'ospedale e parcheggio in mezzo alla strada.
<< Aiuto!! Soccorso!! >> Urlo, spaventato. Per fortuna questo ospedale è ormai familiare e non appena gli infermieri mi vedono mi soccorrono immediatamente.
<< Landon! Che è successo?! >> Chiede un'infermiera non appena vede Katie.
<< E' svenuta, all'improvviso! >> Rispondo, agitato.
<< Chiamate la dottoressa, immediatamente! >>

C'è un via vai di infermieri che corrono, chi prende la mascherina dell'ossigeno e la indossano su Katie, chi rileva dal polso i suoi battiti cardiaci, chi spinge la barella... ed in mezzo a tutta questa confusione mi sento come una formica inutile, incapace di fare qualcosa per lei. La vedo lì distesa e mi chiedo se sono stato io il motivo del suo svenimento, forse l'ho fatta agitare troppo e lei è così debole da non resistere ai colpi... E' magra, non mangia molto.

La dottoressa arriva correndo, vedo che le cade pure la penna dalle mani e la lascia stare lì, si precipita su Katie. << In sala rianimazione, subito!! >>
Katie in sala rianimazione? Ma che diavolo stanno dicendo?

<< Dottoressa, che succede?? >> Chiedo, agitato. Lei mi evita. << Sto parlando con lei, porca puttana!! Si può sapere che ha Katie?? >> Stavolta inizio ad innervosirmi, non mi si dà nessuna notizia e rischio di impazzire.
<< Stia calmo! Non sono tenuta a dare notizie. Aspetti quì e si rilassi! >> Risponde.
<< E' la mia ragazza!! >> Urlo, ma lei va via, ignorandomi.

CAZZO!! Dò un pugno nel muro. Questi dannati dottori che si credono di essere degli dei dal camice bianco! Chiedo una merda di informazione!

Chiudono la porta della sala rianimazione e resto lì, faccio avanti ed indietro per il corridorio, non riesco a stare tranquillo. Non è la prima volta che la ritrovo debole in ospedale e non è la prima volta che sviene. Ma... è notte. Ci sarà il signor Antonio, forse lui saprà dirmi perché Katie ha questi continui svenimenti.

Mi reco correndo verso la stanza del piccolo Leo, apro delicatamente la porta per evitare di svegliare il bambino. Al cigolìo della porta, il nonno disteso sulla sediasdraio apre gli occhi.
<< Landon! >> Sussurra e si alza. << Che ci fai qua? >>
Faccio segnale di uscire dalla stanza e mi segue.

<< Signor Antonio... Katie... è stata male... Adesso è in sala rianimazione, io non so cosa le stanno facendo, ma... >>
<< Calmati, ragazzo, cerchiamo di stare calmi. Stai tranquillo... >> Cerca di tranquillizzare la mia agitazione, ma è del tutto inutile. Si avvicina a me, guardando i miei occhi lucidi e cerca di abbracciarmi. Mi ritraggo indietro, voltandogli le spalle.

<< Vorrei sapere perché capita spesso questo a Katie! >>
<< Vorrei saperlo anche io. >> Esclama il nonno di Leo.
<< Non dica cazzate!! Lei è qui da anni e conosce Katie da molto più tempo di me, cosa ha? >> Mi volto di scatto e mi avvicino al vecchio.
<< Landon, non è a me che dovresti fare queste domande... >> Abbassa la testa, sentendosi in colpa.
<< A chi dovrei chiedere, eh?? Ai dottori? Quei pezzi di merda non aprono bocca! >> Adesso sto urlando.
<< Per favore, abbassa la voce o rischi di farti buttare fuori! >> Mi incita.
<< Le sto chiedendo solo un favore: mi dica cosa c'è che non va in Katie!>> Ringhio a denti stretti, ma il vecchio rimane in silenzio.

Non so che fare, ci dirigiamo insieme verso la sala rianimazione, ma non si sa ancora nulla. Mi siedo sulla sedia e poggio la testa tra le mani. Quì... dove per la prima volta Katie si fece consolare da me, dove per la prima volta la vidi piangere, qui dove... Mi innamorai di Katie. Adesso in quella dannata stanza c'è lei che giace su un letto e al pensiero di non poter fare nulla per farla stare meglio mi innervosisco ancora di più.

<< Signor Atwood, può venire un secondo? >> La dottoressa mi chiama, uscendo dalla sala rianimazione. Mi alzo di scatto. << Come sta Katie? >> Domando, infuriato.
<< Eri con lei stasera? >> Chiede, senza rispondere.
<< Mi sta prendendo per i fondelli?! >> Rido sarcastico. << Lei può ricevere risposte ed io no? VOGLIO ASSOLUTAMENTE SAPERE COME STA KATIE!!! >> Urlo con tutta la voce che posso, facendo spaventare la dottoressa.
<< Si è ripresa, ha tutti i valori molto bassi. Ha rischiato grosso! >> Risponde un po' spaventata.

E' colpa mia. Avrei dovuto farla mangiare, avrei dovuto tacere e non raccontarle di me: le ho fatto prendere un brutto spavento.

Guardo la dottoressa che sembra attendere ancora una mia risposta. << Sì, era con me stasera.>>
<< Non ha mangiato, vero? >>
<< Non molto. E' dovuto a questo il suo malessere? >>

Sento il signor Antonio sospirare e avvicinarsi a noi.

<< Non sono tenuta a dare infor... >> Sta per ribadire, per l'ennesima volta, la dottoressa.
<< Mi ha proprio rotto i coglioni, adesso!! Forse a lei non le è chiaro o le fa comodo non capire: sono il suo ragazzo, ho il diritto di sapere!! >> Mi avvicino minaccioso.

<< Landon, basta! >> Urla il nonno di Leo. << Non insistere! L'importante che Katie si sia ripresa, ne parlerai con lei! >>

Mi scrollo la sua mano dalla spalla e vado via. Quì mi nascondono qualcosa...

Esco fuori a prendere un po' d'aria e molte immagini giungono nella mia mente. Conobbi Katie in questo ospedale e proprio quel giorno la dottoressa la chiamò per andare nel suo studio; l'ho sempre vista qui dentro non solo a fare animazione, ma qualche volta con una flebo attaccata; l'ho vista svenire più volte, Katie... sempre pallida, magra. Le soluzioni sono due: o Katie non regge le batoste che prende o... No no, mi impongo di non pensare a quest'ultima soluzione. Non voglio crederci!

Però non vogliono dirmi nulla, non rispondono alle mie domande... Perché?
Il mio cervello rischia di scoppiare.

Il signor Antonio mi raggiunge.

<< Ehy, ragazzo... >> Mi chiama. Io resto in silenzio, curvo, appoggiato alla ringhiera del terrazzo e con la testa a guardare il pavimento. << E' malata, vero? >> Chiedo con un filo di voce, terrorizzato.
Chi tace acconsente. Il vecchio resta immobile, guardando davanti, senza voltarsi.

Inutile fare altre domande... E' malata. Questo è già abbastanza da sapere. Perché non mi ha mai detto nulla? Io mi sono aperto con lei, ho raccontato tutta la mia schifosa vita e lei mi ha sempre lasciato fuori dalla sua. Cosa diavolo avrà? Problemi di cuore? Per questo doveva stare alla larga da me e dai miei problemi?

Troppi interrogativi inutili... Dovrò chiedere a qualcuno, ma mi rendo conto che solo lei può darmi delle risposte.

Lascio il vecchio da solo e raggiungo la sala rianimazione, guardando Katie dal vetro.
<< Entra se vuoi. >> Mi volto e noto la dottoressa dietro di me.
<< Po...posso? >> Chiedo, educatamente e mi stranisco del suo comportamento così gentile.
<< Sì, credo che Katie abbia bisogno di te... Poco fa ho sentito sussurrarle il tuo nome. >>

Eh?? Ha pronunciato il mio nome? Lo stomaco si stringe... Piccola... sono quì.
<< Grazie. >> Apro la porta, indosso il camice verde, la mascherina e tutto il resto ed entro in quella sala triste e cupa.

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Landon inizia a capire qualcosa, si rende conto che Katie sia malata, ma come voi non sa cos'ha... Voi cosa credete che abbia? Il prossimo capitolo sarà quello definitivo, promesso, quindi... rimanete in attesa ;)

Ho vissuto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora