26- Katie

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Mi sono innamorata. Landon è la mia cura e non posso rischiare di perderla.

Mi ha invitata ad assistere ai suoi allenamenti di Muay Thai. So quanto sia stata faticosa questa scelta per lui ed è per questo che ho deciso di venire in questa dannata palestra. Ricordo quando era lui ad odiare l'ospedale, il luogo in cui si trova la mia seconda famiglia eppure adesso ci entra tranquillamente e mi aiuta pure a fare animazione. Lo ha fatto per me ed io devo farlo per lui.

Non mi piace l'odore che c'è qui dentro, né tanto meno le persone che ci sono. Noto immediatamente l'affetto che ha il maestro nei confronti di Landon, certo... lo dimostra al suo modo, ma so per certo che gli vuole bene. Il problema è che gli sport al livello agonistico sono corrotti, pensano tutti ai soldi e non più alla capacità dell'atleta.

Guardare Landon combattere, inizialmente, mi fa desiderare di baciarlo: è così bravo e veloce. Accanto a lui mi sento al sicuro, non mi può succedere nulla. Si vede che è un campione: tutti lo temono, persino quel ragazzo che si era avvicinato a me, non so per quale obiettivo. Mi ha semplicemente fatto un complimento e Landon l'ha allontanato subito, sussurrandogli qualcosa. Mi fido del mio principe e sono felice della sua gelosia.

Scontro dopo scontro mi rendo conto di come sia cresciuto Landon, di come sfoga la sua rabbia e ciò che ha dentro in questo caspita di Muay Thai. Non mi piace che gli altri lo picchiano. Ad ogni pugno che dà o che riceve mi manca il fiato.

Aveva proprio ragione: questo mondo non fa per me, ma... non fa neanche per lui. Landon quì dentro si trasforma, stento persino a riconoscerlo. Ecco la parte peggiore di lui di cui parlava in passato! L'ho conosciuta proprio oggi, in questa palestra. Non è questo il modo per fare soldi, non è questo il modo per sfogare la rabbia. Non voglio che si faccia del male.

Ho subìto abbastanza. Vedere il sangue scorrere dalle sue labbra mi ha portato allo svilimento. Esco fuori a prendere un po' d'aria e osservo l'ambiente. Sembro essere in una gabbia di leoni. Tutto è circondato da una rete, persino il cancello non sembra distinguersi. Al centro di questo cortile si trova un sacco nero. Il maestro ha incolpato Landon di allenarsi durante la notte, ha parlato di un sacco fatto di sangue. Chiudo gli occhi e ripenso a quanta sofferenza avrà scaricato con i pugni! Povero il mio Landon...
Mi rattrista pensare al suo passato, ma mi arrabbio di più se penso a quanta paura ho in questo momento per lui, pensarlo su quel ring contro il suo maestro che non ha pietà... per non parlare della sua futura gara Nazionale: chissà se ne uscirà vivo.

<< Piccola, tutto bene? >> Lo vedo uscire e incamminarsi verso di me.
Non mi va di parlarne quì, con tutti quei maschiacci che potrebbero sentirci, così decido di andare a casa. Landon mi trattiene, ma sono stufa di essere trattata come una bomboniera.
<< ...Non muoio per due metri di strada da sola, stai tranquillo e continua serenamente ad allenarti! >>

Arrivata a casa, poso le chiavi dentro il centrotavola e mi sdraio sul letto della mia stanza, abbracciando il mio peluche di Winnie The Pooh. Non ho neanche il tempo di pensare ad altro che arriva subito Landon.
Appoggia il suo borsone nel corridorio e non vedendomi in cucina, mi raggiunge in camera.
Si siede ai piedi del letto e tace.

Ha i capelli biondi spettinati, la maglietta nera che aderisce alla sua pelle ancora sudata e rileva i suoi scolpiti muscoli... è così sexy.

<< Questo sono io! >> Mi guarda, alzandosi dal letto a braccia divaricate

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<< Questo sono io! >> Mi guarda, alzandosi dal letto a braccia divaricate. << Accettami per quello che sono... >> Continua << ...Perché tu ad oggi sei, senza alcun dubbio, la cosa migliore che mi sia mai capitata. >>

Lo guardo mentre sta lì, davanti a me.
<< Non sei costretto a fare questa vita! >> Dico, cercando di non sciogliermi per le sue parole.
<< Sì, invece. Io vivo per il Muay Thai, Katie, non puoi chiedermi di rinunciare! >> Si risiede, agitato.

Questa volta sono io ad alzarmi dal letto, mettendomi seduta e lanciando il mio peluche. << Non posso stare con uno che ogni volta che va a fare una gara potrebbe non tornare più! >> Urlo.
<< Bene... Sei tu che devi scegliere a questo punto perché io so che voglio stare con te! >>
<< Io ho scelto te! Ti ho confidato TUTTO di me per stare con TE! Ho rinunciato alla mia solitudine imposta dalla mia malattia, per TE! >> Sento che le lacrime mi giungono agli occhi, ma Landon sembra non accorgersene e continua ad urlare.
<< Io non ti ho chiesto di cambiare la tua vita!! Non puoi pretendere che cambi la mia! Il Muay Thai per me è tutto! Io... non so fare altro! >> Dice, calmandosi un po'. << E' la mia vita... >>
<< Credevo fosse la nostra vita... >> Rispondo, scoraggiata. << Se la vuoi rovinare... io non ci sarò! >> Dico, arrabbiata.

<< Katie, io... non puoi farmi questo. Io voglio starti accanto... >> Si avvicina a me, ma chiudo gli occhi e mi volto dall'altro lato, iniziando a piangere.
<< Hai ragione, non sono nessuno per chiederti di cambiare la tua vita. Ma... ti chiedo di non partecipare alle Nazionali, Landon... >> Sussurro.

Dai suoi atteggiamenti mi rendo conto che non è d'accordo. << No, Katie. Mi dispiace: io ho bisogno di quei soldi, ho bisogno... di quella gara. >>
<< Più di quanto hai bisogno di me? >> Domando, alzandomi dal letto.
<< Cosa? >> Risponde, confuso, Landon.
<< Ti ho chiesto se hai bisogno delle tue futili gare più di quanto hai bisogno di me! >> Alzo la voce. Landon rimane immobile. << Non puoi chiedermi di scegliere, siete due cose... >>
<< Hai già fatto la tua scelta! Non posso soffrire per te, ogni cazzo di volta che combatti, hai capito? Il fatto è che io sono disposta a rinunciare a tutto per te. Mi sono innamorata della parte peggiore di te, l'ho voluta conoscere tempo fa, mi sono innamorata delle tue lune storte, dei tuoi improvvisi "vaffanculo", dei tuoi scatti d'ira, dei tuoi stati di apatia e dei tuoi momenti di freddezza. E quando ti innamori della parte peggiore di una persona, di quella che tutti gli altri scartano già prima di iniziare, sei finito: non puoi tornare indietro! Perché questo è l'amore per me! Ma a quanto pare abbiamo una visione diversa! Sei solo un egoista... vai via, Landon! >>

Mi risiedo sul letto, aprendo il mio libro e fingendo di leggere, ignorando la sua presenza. Landon tenta di avvicinarsi a me, ma si blocca, stringe i pugni e va via sbattendo la porta.

Sapevo che era difficile stare con lui, ma non credevo che avrebbe preferito il suo sport, la violenza che si manifesta dentro quella palestra, a me.

Devo vivere una vita piuttosto tranquilla e lui non fa altro che complicarmela. Non ho chiesto di rinunciare ai suoi allenamenti se proprio ci tiene così tanto, ma... Se devo morire di ansia per ogni sua gara, no, questo no!

Suona il campanello. Landon sarà tornato, era piuttosto arrabbiato. Chissà cosa avrà da dirmi questa volta.

Mi alzo dal letto, decisa. << Landon ti ho detto di andar... >> Apro la porta, infuriata, ma davanti a me non si presenta un ragazzo dagli occhi blu, bensì una signora dagli occhi marroni come i miei!
Rimango immobile davanti all'uscio della porta.

<< Bambina mia! >> Esclama, buttando la valigia a terra e abbracciandomi, piangendo.

<< Ma...mamma! >>

Bene... inizia il mio secondo round.

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Ecco cos' aveva Katie. Secondo voi ha fatto bene a chiedere a Landon di rinunciare alle sue gare violente? Lei ha solo paura...

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