Milanello.

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Apro di scatto la porta della camera di Milanello del mio migliore amico e mi fiondo sul letto.
Tanto lui non tornerà prima delle 11.00, penso.
Quei tre mi hanno letteralmente ucciso, non so come farò ad andare a scuola il giorno dopo.

Sento bussare alla porta nonostante essa sia mezza aperta.
'Posso entrare?' chiede una voce che riconosco come quella di Manuel.
'È camera tua, certo che puoi' gli rispondo senza nenache girarmi.
'Mia e di Gigio' specifica.
'Sisi tutto quello che vuoi' dico mettendo meglio la testa sul cuscino.
'Sei stanca?' mi chiede.
'Chi? Io? Ti pare?'
Lo sento ridere 'Sei un fenomeno'
'Lo so' commento girandomi a pancia in sú.

'Ma che razza di cuscino usa Gigio? È durissimo' dico cercando di poggiare bene la testa.
'Prendi' dice Manuel lanciandomi il suo cuscino che mi arriva dritto in faccia.
'Vado a farmi la doccia' dice aprendo la porta del bagno.
'E io?' chiedo confusa.
'E tu stai là a fissare il soffitto bianco' conclude chiudendo la porta.

Non sapendo cosa fare e non avendo la forza di fare qualsiasi cosa inizio seriamente a fissare il soffitto bianco.
È straordinariamente bianco.
È perfettamente bianco.
Non perfettamente bianco, perchè noto una chiazza nera.

'O mio Dio si muove!' urlo balzando giù da letto.
'Manuel c'è un cazzo di ragno sul tuo muro!' urlo allontanandomi dal letto.
Manuel esce dal bagno tutto di fretta con solo i pantaloncini da calcio.
Embè, complimenti a mamma e papà.
'Cosa succede?'
'C'è un ragno sul muro! Levalo!' urlo agitandomi.
'Elena, è solo un ragno' dice prendendo una maglia a caso e mettendosi in piedi sul letto.
'Che schifo! Non vorrai mica ucciderlo con quella maglia?'
Lui guarda la maglia confuso.
'Sì, perchè?'
'Oddio io me ne vado' dico avviandomi verso la porta 'Quando hai finito vienimi a cercare che mi faccio io la doccia' concludo mettendo la mano sulla maniglia.
Appena la abbasso sento sbattere qualcosa e appena mi giro vedo Manuel che con un'espressione buffissima guarda la sua maglietta.

'Che schifo' commenta.
'Io te lo avevo detto' dico allentando la pressione sulla maniglia e ributtandomi sul letto di Gigio.
'Leggerezza di un elefante' commenta.
'Taci. Manuel mi annoio da sola' mi lamento.
'Chiama qualcuno' dice facendo spallucce.
'Non ho il telefono' dico sbuffando.
'Dio non ti sopporto più. Io vado a farmi la doccia da un'altra parte, tu intanto fattela qua' dice avviandosi verso la porta 'L'aramdio di Gigio è quello' dice indicando l'armadio beige a destra 'Nel caso ti servisse rubargli qualcosa' conclude uscendo dalla stanza.

Con non so quale forza sovraumana mi alzo e vado verso l'armadio indicatomi da Manuel e lo apro.
Prendo solo dei pantaloncini dell'armadio perché le maglie mi starebbe esageratamente grandi.
Decido quindi di dirigermi verso l'armadio di Manuel e prendergli una maglia, tanto non se ne accorge.

A questo punto entro in bagno, chiudo la porta a chiave e inizio a spogliarmi.
Decido di riempire il lavandino di acqua e metterci il reggiseno sportivo dentro, giusto per sciacquarlo dopo l'allenamento.

Mentre l'acqua calda scorre sulla mia pelle inzio a pensare a quante cose siamo successe in un giorno e mezzo:
ho festeggiato il mio compleanno con la mia squadra del cuore, sono andata il spiaggia con tre calciatori e Davide Calabria mi ha trasporta a sacco di patate per metà spiaggia e infine ho pure fatto allenamento con loro.

Decido quindi di uscire dalla doccia.
Avvolgo un asciugamano attorno al mio corpo e inizio a togliere l'acqua in eccesso dal reggiseno strizzandolo più volte.
Quindi mi rivesto ed esco dal bagno trovandomi un Manuel Locatelli addormentato sul proprio letto.
Mi avvicino a lui e gli spettino i capelli ricci.

'Ciao Manuel' dico svegliandolo.
'Alla buon' ora' mi dice sbadigliando 'Quella è la mia maglia?' chiede fissandola.
'No, assolutamente' rispondo stringendola a me 'Ce l'hai un pettine o qualcosa con cui io possa pettinare i miei capelli?' chiedo svegliandomi la coda.
Lui apre un cassetto del suo comodino e tira fuori un pettine.
'Me li pettini?' chiedo sedendomi sul letto e porgendogli il pettine.
Lui lo prende e inizia a pettinarmi delicatamente i capelli.

'Sono belli' commenta ad un certo punto.
'A me non piacciono così tanto'
'Dovrebbero' conclude dando l'ultima pettinata e mettendo via il pettine.
Balzo giù dal letto e lo guardo.
'Mi porti a vedere l'allenamento?'
'Perché no' risponde alzandosi dal letto e avviandosi verso la porta.

                          ***
'Sapevo che vi avrei trovati qui' dice Davide sedendosi sugli spalti vicino a me e Manuel.
Più vicino a me che al centrocampista.
'Mh, perspicace il ragazzo' dico continuando a guardare i ragazzi che si allenano.
'Che guardi?' mi chiede poi.
'Le montagne' rispondo ironicamente.
'Sono belle?' continua lui.
'Etusiasmanti più che altro'
'Avete finito di fare i cre-' Manuel viene interrotto dallo squillo del suo telefono 'È mamma, strano. Devo andare, torno fra due minuti' dice andando via.

'Parla di qualcosa, non mi piace il silenzio' dico girandomi verso di lui.
'Non so di cosa parlare' mi risponde lui girandosi verso di me.
I nostri occhi si incrociano.
I suoi sono veramente belli: sono azzurri e profondi come l'oceano.
Faccio fatica a sostenere il suo sguardo infatti quasi subito il mio sguardo torna ai ragazzi che hanno appena finito l'allenamento.

Vedo Gigio che sventola le braccia in aria per farsi notare.
'Scusa, mi sa che devo andare' gli dico alzandomi 'Ci vediamo' concludo avviandomi verso il mio migliore amico il quale, appena arrivo di fianco a lui, mi mette un braccio sulle spalle.
'Che facevi con Calabria?' mi chiede con tono malizioso.
'Giocavamo a briscola' gli rispondo ironica 'Ora muoviti a cambiarti che ho fame' concludo accompagnandolo verso gli spogliatoi.
Prima però volgo lo sguardo alle gradinate, in cerca del terzino che, purtroppo, non è più lì.

SÌ, SO DI ESSERE IN ANTICIPO
ma
mando il telefono in riparazione perché mamma dice 'Devi andare a Oxford col telefono riparato'
Quindi ho pubblicato oggi bc non so se nell'altro telefono ci sia abbastanza memoria per Watty

Può darsi anche che Lunedì non pubblichi perché non ho il telefono riparato

idk

Ieri sono uscita coi tacchi (evento unico e raro segnatelo sul calendario) e puttana maiala mi sono sfracellata i piedi
Però dai, sono stata alta 1.65 per tipo tre ore capitemi, ero felicia
eee niente

mi sto godendo le vacanze aka guardo serie tv dalla mattina alla sera

vi aggiornerò
bacini stellari,
-sofia💗

Strong|| Davide Calabria Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora