First discussion.

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'Buongiornissimo!' urlo entrando in sala relax, seguita da Gigio.
Tutta la squadra di gira e rimane sorpresa nel vedermi.

'Elsa, sei finalmente tornata!' urla Manuel venendomi in contro.
'Non mi chiamo Elsa' dico sbuffando e ridendo nello stesso momento.
'Si ma ti sta bene come soprannome' interviene Jack.
'Bonaventura, quanto tempo' dico abbracciandolo.
'E il piccolo Plizz non lo saluti?' chiede da dietro Jack.
'Abbraccio di gruppo?' propongo alle squadra, che accetta volentieri e in pochi secondi mi trovo schiacciata fra tanto corpi come se fossi il farcimento di un panino.

'Ragazzi, quelli della primavera ci guardano male' sussuro vedendo i ragazzi sconvolti.
La squadra ride e si stacca da me.

Noto solo ora che manca un componente della squadra, e guardo Manuel che subito capisce.

'In camera, vai pure che è un po' giù di morale, magari riesci anche a portarlo qua' dice dandomi una pecca sulla spalla.

Percorro i corridoi di Milanello con molta fretta e destrezza finchè non arrivo davanti alla porta di camera sua.
Dopo vari respiri profondi busso e Davide mi viene ad aprire.

'Ehi' dice freddo facendomi segno d'entrare.
'Davide, tutto bene?' chiedo appoggiandogli una mano sulla spalla, lo sento rilassarsi sotto il mio tocco e infatti si gira.
'Si, scusa. Ciao amore' dice girandosi e dandomi un bacino a stampo.
'Non me la racconti giusta' dico sedendomi sul letto 'Anche i ragazzi dicono che sei giù'

Si gira verso di me e posso vedere quanto sia scocciato.
'Beh dovreste farvi tutti gli affari vostri' sbotta.
'Si può sapere che ti prende? Dopo una settimana e mezza torno qua a Milanello e mi tratti di merda, questo vuol dire che hai qualcosa che non va, quindi se me lo dici sarò felice di aiutarti se no, puoi anche risorverteli da solo i problemi' sbotto arrabbiata, alzandomi in piedi.

Lui mi guarda negli occhi e poi parla.
'Ilaria ha ricominciato a scrivermi, più o meno da un mese, e il fatto di non dirtelo mi distruggeva dentro'

Non oso aprire bocca, non so cosa dire.
Lui mi guarda, come se fosse una fame bastonato.

'Tu, dimmi solo che non continuavi le conversazioni, dimmi che l'hai ingnorata' dico cercando di non mostrarli delusa.

'Elena, lei è stata una persona importante nella mia vita, non potevo ignorarla, ci sono stato assieme per tre anni io non-' prende un respiro profondo prima di finire la frase 'Non potevo ignorarla. Le ho detto che sono impegnato in questo momento-'

Lo interrompo prima che possa dire qualcos'altro.
'Sai una cosa? Non mi importa. Tu dovevi dirmelo subito. Come hai potuto pensare che io non l'avrei scoperto o che comunque non ci sarei rimasta male? La cosa che mi da più fastidio non è il fatto che lei ti abbia scritto, è il fatto che non me l'abbia detto, io avevo fiducia in te. Io mi chiedo solo che tu non abbia potuto pensare che questo non mi avrebbe ferito. E dimmi, qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?' chiedo mentre la lacrime minacciano di uscire.

'Lei-' si ferma un attimo, come se non volesse parlare 'Lei ha detto che prova ancora qualcosa per me'

'E tu, provi ancora qualcosa per lei?' chiedo a bassa voce, non avendo le forze di parlare.

Lui non risponde, resta in silenzio.
Per un po' di tempo resto ad aspettare la sua risposta, resto ad aspettare un Elena amo solo te o Non provo niente per lei ma, come al solito, io mi aspetto troppo.
Lo vedo che mi guarda come per cercare una frase da dire, ma il suo sguardo è perso nel vuoto.

È proprio vero che a volte il silenzio è assordante, e in questo momento capisco cosa significhi.
Le lacrime iniziano a scorrere sulle mie guance ed esco correndo dalla camera di Davide.
Non sapendo dove andare, mi avvio verso la camera di Gigio e appena chiudo la porta alle mie spalle mi butto su uno dei due letti e inizio a piangere.
Probabilmente sto sporcando i loro cuscini ma in quel momento non mi importa, ho solo bisogno di sfogarmi o almeno di piangere.

Dopo circa dieci minuti la porta viene aperta ed entra Manuel, che appena mi vede mi abbraccia e inizia ad accarezzarmi i capelli.

La mi testa è appoggiata nell'incavo del suo collo mentre la mia mano destra stringe la sua maglietta e l'altra è davanti alla mia bocca, come per cercare di stoppare i lamenti che escono da essa.

Per tutto il tempo in cui restiamo là, lui resta in silenzio e mi abbraccia, ed è proprio quello di cui ho bisogno.
Silenzio e compassione.
Ho bisogno di qualcuno che mi abbracci e basta, che mi accarezzi i capelli e che mi sussuri qualche sh, va tutto bene mentre piango.

Ci sono tanti tipi di solitudine.
Non parlo di quando ci si sente soli in mezzo alla folla, quello che succede sempre a tutti.
Non è la solitudine di chi cerca l'amore o di chi viene preso in giro dai ragazzi popolari.
La solitudine di cui parlo è di quando pensi di non avere più niente. Niente e nessuno. Stai affogando e nessuno ti tira una fune.
-Hannah Baker, 13 reasons why

e niente, siamo arrivati alla fine della storia volevo ringraziarvi tutti per questi mesi incredibili e vi farò un capitolo a parte per ringraziarvi, davvero.




SCHERZO
LOL
e niente lo ho fatto litigare sennò la storia era troppo felice e perfetta e gnegne

e nieeente
mi odierete ma io vi voglio bene, sapere che non farei mai finire una storia così eh.

detto questo niente, torno a fare i compiti.

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bacini stellari,
-sofia💗

Strong|| Davide Calabria Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora