• 6 •

49 14 10
                                        

I miei occhi cercavano il tavolo di Simon ed eccolo lui e l'amico concentrati a ridere chissà su chi o su cosa, ma quando i miei occhi si andarono a posare sull' amico non potevano credere a ciò che vedevano quei capelli, quella bocca, no non poteva essere lui l'amico di Simon che avrebbe cenato con noi.

Tirai Meg di nuovo verso l'ingresso dove il cameriere ci aveva lasciate. Sicuramente lei non aveva ancora individuato il tavolo. Ma io si e mi sarei rifiutata di mangiare con quel burbero senza educazione, sexy da morire che aveva provato ad affogarmi e nello stesso momento a baciarmi.

No. No. È assolutamente No.

"Ma che ti prende si può sapere?" mi chiede Meg ignara di tutto.

"Io non posso più venire a cena, mi dispiace Meg!" le dico sicura di me. Non potevo accontentarla, non stavolta.

"Ma che ti prende? Fermati un attimo" la sua mano stringe la presa sul mio braccio bloccando la mia corsa folle verso l'uscita.

" L amico di Simon è Mister occhi di ghiaccio!" Esclamo io con una voce quasi tetra.

Meg mi guarda seria, la vedo che la sua mente elabora e un sorriso a 32 denti fiorisce sul suo volto.

" Joey questa è la tua occasione, siamo in vacanza ci sono due ragazzi attraenti seduti ad un tavolo che aspettano solo noi, fai meno la bigotta e goditi quasto week-end, dalla settimana prossima sarai a New York e questa sarà stata solo una bella avventura da raccontare alle amiche " le sue parole sembrarono macigni, aveva ragione non dovevo fare troppo la rigida e godermi quei giorni al diavolo la brava ragazza.

Raggiungemmo Simon e mister occhi di ghiaccio, quando mi guardó sembrava incredulo.

" Ancora tu, bambolina, allora mi segui davvero?" I suoi occhi erano profondi, e per la prima volta mi potevo permettere di notarli per bene, erano azzurri tendenti al grigio. Erano allungati verso l'insu e le lunghe ciglia contornavano in iride profonda quanto l'oceano.

" Per pura coincidenza caro mio, e comunque preferire che tu mi chiamassi col il mio nome piacere Joey" allungai la mia mano e lui fece altrettanto, il suo tocco fu dolce e gentile, ed anche se la sue mano grande ricopriva la mia, fu un tocco leggero e garbato. Solo quel semplice contatto fece esplodere dentro me mille fuochi d'artificio e risvegliarono dei sensi sepolti ormai da tempo.

"Piacer Peacy" le sue labbra erano qualcosa che non avevo mai visto, mi fermai a guardare mente pronunciava il suo nome. Distolsi lo sguardo quando inizia a sentire le mie labbra prendere quasi fuoco.

Ci accomodammo e Simon senza lasciarci neppure aprir bocca inizio ad offrirci dell'ottimo vino bianco. Era piacevole sorseggiarlo su quella terrazza e sopratutto in loro compagnia.

L' avevo sottovalutato oltre ad essere arrogante e presuntuoso era molto simpatico e faceva ridere molto Meg.

Io ero più sulle mie visto che ogni battuta era rivolta a me, e mi faceva solo incazzare, ma a lui non sembrava proprio interessare.

Mangiamo molto e molte furono anche le chiacchiere. Anche se gli argomenti erano molti, quello più interessante sopratutto per Meg fu la storia del resort. Simon l'aveva ereditato dal padre. Anche se da poco lo gestiva. Inizio a raccontarci i prossimi lavori di ristrutturazione che avrebbe incominciato nei mesi più tranquilli. E non poté mancare L invito per la prossima vacanza. Io ascoltavo molto interessata anche se ogni tanto il mio sguardo si posava su quel corpo da scultura che avevo affianco, devo proprio dirlo trasudava sesso da ogni poro.

Arrivò il dolce, e con molta educazione Simon ci saluto e porto via con se Meg per farle vedere il panorama. Ma io sapevo come sarebbe finita la loro serata.

Ed ora ero rimasta sola, con mister occhi di ghiaccio, il suo corpo super sexy al mio fianco ed io che ormai non vedevo un uomo nel mio letto da ormai troppo tempo.

Eccoci qui amiche mie, allora che ve ne pare. Spero in un commento fatemi sapere se vi piace la mia storia, se non qualcosa non va sono pronta a tutto.
A presto.

InevitabileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora