Odiavo la sveglia, non avevamo nessun rapporto Pacifico, lei suonava ed io puntualmente la spegnevo imprecando contro di lei.
Era sempre stata dura per me svegliarmi presto, fin dai tempo della scuola, quante grida di mia madre avevo dovuto sopportare la mattina, e le miei corse perenni per non perdere l'autobus, ricordi oramai lontani.
Quando finalmente mi decisi ad alzarmi e spegnere quell'affare infernale, guardai l'ora e come sempre ero in ritardo. Mi catapultai in bagno e mi lanciai sotto la doccia, il getto d'acqua fredda mi ridestò dai miei pensieri sulla giornata che mi stava per aspettare, ripensai alle domande che avevo preparato, dovevo essere professionale a tutti i costi, avrei dovuto accantonate tutto ciò che era successo. Lo dovevo.
Quando uscì dal bagno con i capelli asciutti notai che avevo giusto 5 minuti per vestirmi e rendermi un po' più presentabile con un po' di trucco.
Non amavo molto prestare attenzione hai dettagli, ma oggi qualcosa mi spronava a farlo, forse il fine non era giusto, ma volevo fargli capire davvero contro chi aveva giocato, non so come si possa fingere in questo modo, o forse sono io a non aver capito di essere stata solo un attrazione del momento.
Tirai fuori dal armadio il mio tailleur migliore, forse era un po' audace per una normale giornata di lavoro ma volevo fargli capire con chi aveva ha che fare, e forse di farlo anche un po' sbavare.
Indossai il tailleur e guardando il sole che entrava dalla finestra optai per delle calze poco comprenti, misi le miei louboutine, afferrai la borsa al volo ed andai in cucina dove trovai una bustina con dei toast per il pranzo e delle ciambelle, presi tutto al volo e sorrisi, non credevo di poter trovare delle persone così speciali come coinquilini.
Una sera di questa avrei dovuto ricambiare la loro ospitalità cucinando qualcosa.
Col fiato corto arrivai all'ascensore, controllati l'ora e per fortuna ero in orario, anche se avevo perso l'occasione di prendermi un bel caffè, oggi mi sarebbe proprio servito.
Entrai in ufficio, e trovai un biglietto, sopra erano riportati i miei appuntamenti di oggi tra cui il pranzo con Anna e la sua wedding planner. Mi appuntai il luogo e l'ora e iniziai a leggere le loro biografie e iniziare a stampare le domande che avevo preparato, e notai l'appunto che mi diceva che il signor Potter sarebbe arrivato alle undici.
Guardai l'orologio che segnava le 10, così decisi di prendermi un bel caffè afferrai il cellulare e delle monete e mi avviai al distributore.
Mentre mi avvicinavo una voce mi fermo.
< Ehi, allora è proprio vero che abbiamo un talento qui con noi> riconobbi la sua voce subito.
Mi girai. E rimasi quasi senza parole era proprio bello col vestito scuro, quando l'avevo visto la prima volta indossava una tenuta casual, e non è che non rendesse ma così era proprio da mangiare con gli occhi.
< Ciao Dowson, posso chiamarti col nome vero> mi accertai di non essere stata maleducata.
< Certo che puoi, hai deciso di prenderti una pausa caffè?> annui con la testa.
< Stavo proprio per passare da te per congratularmi, ho preso anche le ciambelle> mi sventolo una busta di starbucks davanti agli occhi, e da golosa che ero quasi sbavavo.
< ma dai sono le mie preferite, ti va se le mangiamo nel mio ufficio> annui e ci avviammo.
< hai avuto un idea carina, non dovevi> lo vidi sorridere, e il mio cuore perse un battito, non doveva reagire così, ma c'era qualcosa in lui che mi attirava, sarà la sua aria da sognatore non saprei, ma mi affascinava, non nel modo in cui affascinava Peacey ma in un modo estremamente piacevole.

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Inevitabile
RomantikUn viaggio in aereo, un incontro che ti cambia la vita ed un week end che racchiudi nel cuore come uno dei più fantastici della tua vita prima di intraprendere finalmente il tuo lavoro dei sogni. Ma quegli occhi sono difficili da dimenticare. Soprat...