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Lasciai l'edificio poco dopo essere uscita dal ufficio del grande capo. Non so quale sarebbero state le miei istruzioni e i compiti che mi aspettavano, ma dovevo avere un piano.

Presi dalla borsa il cellulare e composi il numero di Megan, finalmente aveva riacceso il cellulare, che orami da cinque squilli suonava a vuoto, giuro che appena l'avrei sentita gli e ne avrei dette di tutti i colori.

Mi incamminai verso casa, ma mentre camminavo mi venne la brillante idea di entrare in un supermercato. Adoravo sfogare le miei frustrazioni nel cibo, così comprai tuti gli ingredienti per una buonissima torta alle nocciole e cioccolato, e la prima torta che mi ha insegnato mia nonna ed anche la mia preferita.

Dopo 10 minuti di interminabile fila, è un po' di discussione con la mia borsa riuscì a pagare e uscire vittoriosa con le mie buste. Ma non feci nemmeno due passi verso cada che una mano mi blocco il polso e mi trascino in un vicoletto adiacente.

Alzai gli occhi e li incrociai, Mister occhi di ghiaccio aveva anche il coraggio di guardarmi negli occhi.

< cosa ci fai tu qui? E cosa vuoi da me> bisbigliavo e non so perché, forse il vicolo buio o la paura che qualcuno capisse che lo conoscevo non so.

< Joey per favore voglio solo spiegarti> si adatto anche lui alla situazione sussurrando.

< Non voglio sentire nessuna delle tue assurde spiegazioni> tirai via il braccio che ancora era avvolto dalla sua mano < voglio svolgere il mio lavoro, tranquillamente, senza alcun problema> presi le borse della spesa che mi erano cadute mi girai per dirgli l'ultima cosa di quell assurda chiacchierata < e non so cosa abbia saputo tuo padre, ma so che mi ha messo alla prova, ma forse non avete capito ancora con chi avete a che fare, io sarò una giornalista e non sarete di certo voi a farmi crollare>.

Girai le spalle e lo lascia li.

Quando girai l'angolo tutta la tensione accumulata si trasformò in una lacrima solitaria che solco la mia guancia.

Non era giusto nemmeno versare una lacrima per lui, ma dovevamo ammetterlo che mi aveva ferita scoprire tutto ciò. Ma orami ci avevo fatto l'abitudine, davvero mi ero creduta che uno così avrebbe potuto scegliere me.

Scoppiai a ridere, mentre le persone attorno a me mi guardavano stranita.

                                        •••

Dopo aver svuotato l'intera borsa per trovare le chiavi di casa, ecco finalmente che apro la porta immaginando già il mio bel bagno caldo e la cioccolata che mangerò a breve.

Ma tutti i miei piani divennero fumo.

Era tutto buio quando entrai ed accesi la luce  ma non potevo credere hai miei occhi c'erano tutti i miei coinquilini ed un ospite a sorpresa.

< Megannnn!!!!> urlai mentre lei rideva e mi corrse in contro travolgendomi in un caldo abbraccio.

< ti devo strozzare, che ci fai tu qui? Sto provando a chiamarti da stamattina!> mi sciolsi dal suo abbraccio e la guardai mentre aspettavo la sua risposta, nemmeno qualche settimana e già mi era mancata da morire.

< non potevo risponderti, perche ero ad un importante colloquio di lavoro> il mio viso era starnuto ma la lasciai continuare.

< ed il colloquio era proprio qui a New York> scandì bene le ultime parole e la mia adrenalina oramai era già in circolo per tutto il corpo.

< e quindi> la incitai a continuare e ascoltavo attenta.

< e quindi cara Joey non ti libererai di me per almeno un paio di mesi> i suoi occhi brillarono i miei ancora di più.

Iniziammo ad urlare ed a saltellare per l'intera stanza mentre gli altri spettatori ci guardavano come pazze sicuramente.

La più bella notizia che potevo avere era proprio quella di riavere la mia migliore amica Tra i piedi in altra volta.

< bhe ragazzi se non è un problema abbiamo una nuova coinquilina almeno per un po'> gli feci l'occhiolino e così avverti gli altri ragazzi, non potevo permettere a Megan di restare sola.

< No Joey nn preoccuparti, sai Simon ha saputo che ero qui e vorrebbe ospitarmi all Hilton sai una parte e sua> le tirai una gomitata.

< Sei una stronza perché non mi hai detto che vi siete continuai a sentire> mi guardò un po' imbarazzata.

< lo sai quanto odio farmi castelli in aria, e le storie a distanza non sono fatte per me, ma visto che il fato vuole che lavoro qui almeno per qualche mese mi concedo il piacere di passare un po' di tempo con Simon> ammicco.

Le sorrisi complice, ero contenta di vederla felice e sopratutto che il suo lavoro sia stato riconosciuto fino a New York, i miei sogni per lei erano in grande, e anche se lei non credeva molto in se stessa, io ero quella che le riconosceva sempre le vittorie e la consolava nelle sconfitte.

Dopo la bella notizia senza perdere altro tempo L accompagnai al tavolo imbandito dal nostro cuoco.

La mia felicità era alle stelle è quasi accantonai tutto quello che era successo oggi, gli e lo dovevo raccontare, ma non stasera, questa sera avremmo brindato a lei e al suo nuovo lavoro.

Senti squillare il telefono così mi allontanai dal tavolo, controllai e trovai un email, mi informava che l'indomani avrei iniziato il mio lavoro con un intervista con il futuro sposo, è un pranzo con la sposina e la sua wedding planner.

Il mio umore cambio di botto, avrei dovuto preparare le domande, e nn so se ci sarei riuscita in una serata.

Ma sopratutto domani mi sarei dovuta trovare faccia a faccia con lui.

Me l'avrebbe pagata questo è poco ma sicuro.

Tornai di la con un sorriso di circostanza e riprendemmo la cena.

Angolo autrice
Ciao amiche e amici, mi fa piacere che le letture stanno aumentando e spero che come me vi state affezionando hai miei personaggi.
Secondo voi Come andrà L' intervista?
E cosa ci fa l'amica di Joy a New York?
Bhe tutto questo nel prossimo capitolo baci.
Xo xo

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