Sero Hanta x Reader

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AU pirati.

Oooraaa. Vi starete chiedendo:perché anche lui?
A me piace. Poverino,io lo metto.
Però forse non farò Midoriya. Non lo vedo in una x reader.
(modalità mamma Midoriya😂) Gomen Izuku,Gomen.

Le urla e le risate di mille ubriachi risuonavano nella locanda. Ed insieme ad esse la puzza di alcool.
[Nome] passava tra i tavoli,con i boccali enormi di rum tra le mani.
Quel nauseante odore la disgustava,ma non poteva permettersi di far cadere il bicchiere per tapparsi il naso,un'altra volta.

Era già successo,a inizio mese.
Quando [nome] era stata presa dalla strada e messa a lavorare in quello squallido,ma popolare,locale.
Era abbastanza famoso,essendo l'unico in tutta l'isola pirata di Tortuga.
Ed era sempre pieno. Pieno di pochi di buono,ossessionati solo dal denaro e dal rum.
[Nome] si era già stufata di quel lavoro,che lei stessa definiva "a dir poco merdoso".
Ma d'altronde,quando sei povero e non sai nemmeno come sei riuscita a sopravvivere in strada,è l'unica cosa che puoi permetterti di fare.

[Nome] arrivò ad un banco rotondo,pieno di uomini sulla quarantina,probabilmente.
Si avvicinò cercando di fare il più in fretta possibile e appoggiò i quattro boccali sul legno rovinato.
<Eccovi servito> disse con lo sguardo basso e in tono seccato
Non riusciva proprio a sopportare quel lavoro.
Preferivo rimanere in strada. Almeno fuori c'era aria pulita.
Si girò per ritornare da dove era arrivata ma si sentì afferrare per il polso.
<Hey bambolina!Ciaoo!> le disse uno dei quattro uomini
Lei in risposta lo guardò con disgusto.
Sentiva il suo fiato puzzolente ad un centimento dal naso,anche se era in piedi e lui seduto.
<Non vuoi bere un po con noi!?> chiese il secondo con una cicatrice sulla testa,priva di capelli
<Io non bevo> cercò di tagliare corto la ragazza
<Dai solo un bicchierino!> continuò
<Ho detto di no. Grazie> [nome] cercò di liberarsi
<Nono! Dove vuoi andare?! Rimani qua!> la chiamò un terzo dai capelli lunghi e mossi,ma estremamente unti.
<Insomma,sei anche vestita abbastanza bene,a parer nostro!>

Un'altra cosa che [nome] odiava del suo lavoro,era il vestiario.
Madre natura era stata generosa con lei e le aveva creato un bel corpo.
Ma si sentì subito a disagio quando,si vide allo specchio,con indosso un'abito di un rosso scuro,con delle sfumature nere di sporco. Segno che era stato già usato in precedenza.
Inoltre si sentì ancora peggio,quando vide che gli stava leggermente largo e scollato,soprattutto nella parte alta del busto,dove stava il seno.

Con una mossa brusca,il pirata dai capelli grigi che stava tenendo [nome] per il polso,la tirò a sé.

Non volevano farle niente,era solo per divertirsi,questo lo sapeva anche [nome]. Ma odiava il fatto di essere toccata da uomini ubriachi che non conosceva,ogni giorno.
Già,ogni fottutissimo giorno o sera che fosse. E nessuno impediva a quegli uomini di fermarsi.
Nemmeno la proprietaria che aveva assunto la [c.c.].
È il lavoro. Continuava a dire. Abituati.
Un'altro motivo per cui [nome],non sopportava più rimanere lì.

La ragazza si dimenava,seduta sulle gambe del pirata. Gli altri tre ridevano e bevevano.
Nessuno l'avrebbe fermato.
O almeno,è quello che pensò [nome].
Si sentì un sonoro fischio,dopodiché il vecchio spalancò gli occhi e rizzò la schiena.
Cercò di guardarsi indietro,ma dopo qualche secondo,la sua testa cadde sul tavolo con un tonfo,con gli occhi ancora aperti.
[Nome] che intanto si era alzata,notò con sorpresa,un coltellino dal manico arrugginito, conficcato nella schiena di quello che ora era appena diventato un cadavere.
Calò il silenzio nella stanza e tutti si voltarono verso la persona da cui era partita l'arma.
Seduto ad un tavolo,in tutta la sua solitudine,un ragazzo dai capelli neri e lisci,con una benda (anch'essa nera) sull'occhio sinistro,prese il suo boccale di vetro e lo svuotò, bevendo l'ultimo goccio di rum rimasto.
Il braccio destro era appoggiato sullo schienale della sedia,mentre quello sinistro,penzolava lungo il corpo.
Si alzò in silenzio,avvicinandosi al gruppo sotto lo sguardo di tutti.
Arrivò dietro all'uomo defunto e sfilò il coltello dalla sua schiena.
<Ma guarda tu,me l'ha sporcato> sussurrò passando la lama nella camicia bianca,rovinata.
Continuò a parlare.
<Se c'è una cosa che non sopporto,è il fatto che una bella donna venga importunata,sotto il mio sguardo. Siete pregati di farlo quando non ci sono io,così non sporcherò più il mio amato coltellino> alzò lo sguardo e lo puntò alla gola di quello più vicino a lui.
<Sono stato chiaro?>
In risposta,l'altro deglutì e annuì impaurito.
Si girò verso [nome] e si avvicinò a lei,che intanto era arrossita leggermente per il complimento.
<Come ti chiami?>
<[nome]...[cognome]...>
Lui sorrise e si girò verso tutta la gente ospite.
<Io sono il capitano Hanta Sero! Tenetevelo bene a mente!> poi ritornò a [nome] e le baciò la mano.
<Piacere di aver fatto la tua conoscenza> disse per poi incamminarsi vero l'uscita.
Dopo che si sentì la porta sbattere,ci furono brusii e poi lentamente il chiasso ritornò a regnare nel locale.
[Nome] come d'impulso,decise di seguire il ragazzo e uscì correndo dalla sala.
Lo vide infondo alla strada,che camminava agitanto in aria la sua spada.
<C...Capitano!> lo chiamò da lontano
Lui si voltò e riconoscendo la ragazza,si fermò e rimise la spada nel fodero.
<Oh sei tu. Che ci fai qua?>
<Ecco...volevo ringraziarla...per quello che ha fatto prima>
<Non c'è di che. Sono un pirata,ma pur sempre un gentiluomo> rispose inchinandosi
Lei arrossi nuovamente.
<Perché ora non ritorni dentro?> chiese poi lui indicando l'entrata della locanda
<No. Io là non ci voglio più andare.>
<Cosa? E perché?>
[nome] abbassò lo sguardo, prendendosi il vestito tra le dita.
<Ha visto anche lei...Non mi trovo per niente bene. Anzi,è orribile>
Poi passò le passò nella mente un'idea geniale.
<Se lei è un capitano,avrà sicuramente una ciurma>
Lui la guardò confuso,alzando un sopracciglio.
<Mi prenda con lei!> disse [nome] prendendogli una mano <la prego>
Lui sospirò.
<Non hai nessun'altro posto dove andare?>
Lei scosse la stessa leggermente.
Il corvino sospirò di nuovo.
<Va bene. Sarai la nostra cuoca. Non voglio che tu combatta. E stai tranquilla,i miei ragazzi sono tipi a posto>
[Nome] spalancò gli occhi,che brillarono dalla gioia.
<Grazie mille,signore!> urlò stringendogli di più la mano.
<Dammi pure del tu> disse lui sorridendo
La ragazza arrossì per la terza volta.
<Va bene> rispose timidamente
Dopodiché insieme si incamminarono verso il porto,dove c'era già la grande nave nera del capitano,pronta ad aspettarlo insieme al resto della ciurma.
[Nome] era felice.

Ma farà la cuoca. Non cambia così tanto dal vecchio lavoro. Vi starete dicendo.
Invece eccome se cambia. [Nome] era disposta a tutto pur di abbandonare quel posto. Il capitano le aveva assicurato di essere in buone mani,e qualcosa le disse che di lui si poteva fidare e che presto si sarebbe fatta molti amici.

BNHA x Reader (ita) {CONCLUSO}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora