Finita la lezione, camminavo silenziosamente nei corridoi della scuola senza rivolgere lo sguardo a nessuno, sperando di non dare nell'occhio. Pessima battuta, visto che il mio occhio era messo male.
Molte persone si accorsero di me e si allontanarono silenziosamente, evitandomi come la peste. L'unica persona carina era stata Connor, che mi aveva aiutato con il ghiaccio; ora il mio naso non sanguinava più, ma era comunque rosso e violaceo. Lo spazio attorno all'occhio, invece, era di un viola scuro, simile al nero, però di un tono poco appariscente. Ma anche lui faceva la sua figura. Quando lontananza vidi Peter, cercai di cambiare direzione per non farmi trovare in questo stato. Mi voltai e camminai a passo veloce lontano da lui.«Chris!» troppo tardi, perché il rosso cominciò a correre verso di me.
Non appena mi girai, Peter sbarrò gli occhi.
«Santo cielo! Ma cosa hai combinato?» domandò stupito.
Sospirai, ma prima che potessi aprire bocca lui mi interruppe. «Sembra che tu sia stato aggredito da un rinoceronte, o che un camion ti abbia investito, o che Rocky Balboa ti abbia riempito di botte! È una cosa allucinante! Sembra che-»
«Ho capito!» lo fermai, alzando le braccia a metà altezza. Poi chiusi gli occhi e sospirai. «Chase e Miles mi hanno massacrato alla partita di dodgeball. Non è nulla di grave.»
«Non sei molto bello, in viso...» Commentò lui.
«Questo è rassicurante, davvero.» Dissi con un tono sarcastico.
Rimanemmo in silenzio, io mi guardai davanti per vedere se qualcuno mi stava osservando.
«Hai notato il mio look?» domandò il rosso, per cambiare argomento.
Girò su sé stesso con aria soddisfatta, e io sorrisi; da quando avevamo fatto shopping il suo stile era migliorato. Anche i capelli erano messi bene, dato che era andato dal parrucchiere.
«Sembri una rockstar.» Commentai ridendo.
Lui sorrise. «Bene, perché oggi riuscirò a parlare con Amanda.»
Mi piaceva tutta la sua convinzione.
«Ottimo spirito!» dissi soddisfatto.
«Quando possiamo agire?»
«Oggi alla mensa. Ti spiegherò tutto lì» risposi. Avevo in mente un piano bene articolato, per Peter. «Vedrai che farai un figurone!»
Ci battemmo il cinque e andammo ognuno nelle rispettive aule, con il nostro obbiettivo bene in mente. Avevo lezione di storia con il signor Gomez, e non volevo farmi trovare in quello stato. Perciò, quando entrammo, io mi coprii il volto con le mani cercando di non farmi notare e mi sedetti silenziosamente. Una volta al mio posto, chinai la testa e mi coprii con un libro.
«Bene, ragazzi» disse il professore. «Aprite il libro a pagina 154.»
Con la testa bassa e con un braccio a coprirla, lo feci.
«Hey, occhio nero!» quel grido proveniva da dietro di me.
Non volevo verificare chi fosse, perché sapevo già che si trattava di Chase.
«Qualcosa è andato storto, oggi?» subito dopo cominciò a ridere.
Quel ragazzo continuava ad infastidirmi. Semplicemente ignorai quella voce, ma dentro stavo morendo di rabbia. Mi chiedevo costantemente che cosa avessi fatto per meritarmi tutto quell'odio. Il professore zittì Chase, ma fu lì che si accorse di me.
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Se Non Ci Fosse Un Domani
Genç KurguChris è un ragazzo superficiale e viziato, che a scuola si diverte a prendere in giro le persone insieme al suo gruppo di amici. Ma quando, in ritorno da una serata scatenata, Chris fa un incidente e perde la vita, tutto cambia. Il ragazzo si ritrov...