QUATTRO

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Castle uscito dal distretto fermò un taxi. Lui, Martha, Alexis e Joy salirono per andare al loft, mentre Emily li seguì con la sua auto. La piccola si guardava intorno curiosa ed attenta. Se ne stava ferma tra Alexis e Martha, cercando di non muoversi, preoccupata di disturbare. Il tassista prese una curva un po' più veloce delle altre e Joy urtò Martha: immediatamente si scusò, ma l'attrice la prese sottobraccio avvicinandola di più a se, rassicurandola con un ampio sorriso che tutto andava bene. Joy annuì e si rilassò, mentre Alexis le prese la mano per cercare di farle sentire anche la sua vicinanza. Castle si voltò per un attimo a guardare quel quadretto, intimamente grato a sua madre e sua figlia per aver approvato la sua decisione.

Arrivati sotto al loft aspettarono Emily e poi insieme salirono fino all'ultimo piano. In ascensore Joy era rimasta in silenzio, vicina all'assistente sociale, quella donna era l'unica figura costante presente nella sua vita, l'unica della quale si fidasse o con la quale si sentisse al sicuro. Famiglie e genitori erano andati e venuti, Emily da quando si ricordava c'era sempre stata. Per questo Joy era diffidente ed aveva sempre paura di disturbare, perché era sempre accaduto qualcosa che l'aveva allontanata da ogni idea di famiglia che aveva avuto ed ora aveva paura ad affezionarsi ancora. Rick, Alexis e Martha erano simpatici, ma lei ormai era convinta che prima o poi anche tutto quello sarebbe finito.

Entrati dentro casa Joy studiò quel posto a bocca aperta. Era più grande di qualsiasi altra casa nella quale era mai stata ed era il più strano, pieno di cose curiose. Rick disse ad Alexis di portare Joy a farle fare un giro del loft e le due sparirono per qualche minuto.

- Signor Castle, domani sarebbe il caso che vada a parlare con il medico di Joy, così le potrà dire di più sulla sua malattia e come dovrà comportarsi. Come le dicevo, Joy dovrà seguire una dieta apposita, nulla di particolare, ma ci sono alcuni accorgimenti da seguire. Poi dovremmo anche andare alla scuola che frequentava Joy per informarli della novità. È un po' distante da qui, ma credo che sia meglio per quest'anno non spostare la bambina.

- Certo, non è un problema. Domani va benissimo. Per la scuola faremo quello che è meglio fare, ma pensavo che per i prossimi giorni, vorrei tenere Joy a casa, per avere modo di farla ambientare e conoscerci meglio. - Rick rispose ad Emily del tutto disponibile a qualsiasi impegno.

- Certo, ma non si dimentichi che è bene che la bambina continui nella sua quotidianità.

- Sicuramente. Solo un paio di giorni. - Precisò Rick che non voleva dare una brutta impressione all'assistente sociale.

- È solo un proforma, ma le dispiace se vediamo la camera dove starà Joy?

Rick la condusse al piano superiore spiegandole che nei prossimi giorni, avrebbe provveduto per trasformare quella che ora era solo la stanza nella migliore cameretta possibile per la bambina. Emily non si trattenne ancora a lungo, salutò Joy dicendole di chiamarla in qualsiasi momento se aveva bisogno di qualcosa, dandole appuntamento alla mattina successiva.

- Sei uno scrittore? - Chiese Joy a Castle una volta che Emily se ne era andata.

- Sì, sono uno scrittore. Te lo ha detto Alexis?

- No, ho visto lì i libri con il tuo nome scritto sopra. - Disse indicando lo studio.

- Complimenti, hai un ottimo spirito di osservazione! E cosa altro ai visto?

- Uhm... tanti libri, tanti videogiochi, ti piacciono i leoni c'è una foto grande nella tua camera! - Joy sembrava già più a suo agio.

- Che ne dite se mangiamo qualcosa? Cosa vorresti mangiare piccola? - Chiese Martha gioiosamente alla bambina.

- Joy, tu sai cosa puoi mangiare e cosa no? - Le chiese Castle gentilmente.

- Io vorrei tanto mangiare una pizza. - Disse la bambina esprimendo per la prima volta un vero desiderio da quella mattina.

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