Quel palazzo abbandonato sembrava il posto perfetto per tenere un ostaggio. Avrebbero demolito quello ed altri tre in quel quadrante per far posto ad un centro commerciale, ma i lavori non sarebbero cominciati prima di qualche mese, tra ricordi e controricorsi e nel frattempo erano stati solo sgombrati. Qualche abitazione in quei mesi era stata occupata da senzatetto o da qualche disperato. Tutta gente che però sapeva tenere la bocca chiusa e farsi gli affari propri.
Loro si erano appostati nella palazzina davanti, c'era solo un'appartamento dal quale proveniva una luce fioca, al terzo piano. Esposito controllava la presenza dentro l'appartamento con un binocolo a rilevazione termica. Due adulti che giravano per le stanze ed un un'altra persona. Potevano essere loro, anzi ne erano certi. Aveva già posizionato sul davanzale il suo fucile di precisione. Da lì aveva una visuale più che buona sulla prima stanza di quella casa ed in effetti dal mirino dell'arma vide i due uomini che si spostavano nervosamente. Chiese a Kate di controllare di persona: uno assomigliava molto a quello che aveva incontrato a casa degli Austin. A questo punto c'erano troppi indizi per essere casualità.
Avevano deciso il piano: Ryan sarebbe andato con Beckett dentro, mentre Esposito sarebbe rimasto lì a controllare da lontano pronto ad intervenire. Kate sapeva che tutto quello che stavano facendo non era autorizzato, che avrebbero corso dei guai, ma poteva solo ringraziare i suoi amici per averla assecondata e per rischiare con lei in prima persona. "Siamo una squadra" le avevano detto, ma quello che stavano facendo per lei significava molto di più.
Erano saliti cercando di fare il minor rumore possibile e si erano messi dall'altra parte del corridoio rispetto alla porta dell'appartamento dei rapitori. Kate poteva sentire il rumore del suo cuore battere così forte sotto il giubbotto antiproiettili che pensò potesse spaccarle la gabbia toracica. Ryan aveva ricevuto il segnale dall'agente Donovan e poco dopo Kate ne ricevette uno simile da Castle. Ora aspettavano solo l'ok da Esposito che fossero entrambi nella stanza principale poi sarebbero entrati in azione. La priorità era solo una: prendere Joy.
Arrivò anche la conferma da Javier e Kate fece segno a Kevin di seguirlo. Si posizionarono ai lati della porta. Beckett fece con le dita il conto alla rovescia, poi con un calcio ben assestato alla porta la divelse entrando con le armi spianate, lei davanti e Ryan dietro.
- Fermi NYPD! - Gridò Kate, ma non fece in tempo a finire la frase che uno dei due rapitori aveva già la pistola in mano e sparò due colpi. Beckett e Ryan risposero al fuoco andando a segno. Colpirono il primo dei rapitori, quello che per primo aveva aperto il fuoco, con due colpi all'addome e cadde a terra mortalmente ferito, mentre l'altro fu colpito ad una gamba e ad un braccio e Kevin lo immobilizzò mentre Kate corse all'interno cercando Joy. Aprì tutte le porte, fino ad arrivare davanti ad una chiusa con un passamontagna appoggiato su un chiodo all'esterno. Sparò un paio di colpi sulla serratura fino a farla saltare, quindi buttò giù la porta con una spallata e solo in quel momento si accorse di essere stata ferita, per la striscia di sangue che aveva lasciato sul legno chiaro.
Joy era a terra sul materasso. Kate la vide e la chiamò, ma la bambina aprì solo gli occhi per guardarla, senza dire nulla. Vide che provò ad alzarsi ma non ci riuscì e fu lei a precipitarsi da sua figlia e a prenderla in braccio. Corse fuori e chiamò con l'auricolare Esposito, la dovevano portare subito in ospedale. Lasciarono Ryan che nel frattempo aveva chiamato il distretto e una squadra ed un'ambulanza per prelevare il rapinatore ferito ed esaminare il posto, lei non aveva tempo da perdere.
Si sedette nel sedile posteriore tenendo Joy sdraiata sulle sue gambe, mentre Esposito con le sirene spiegate correva verso l'ospedale. Aveva già avvisato sia Castle che il dottor Thompson, li avrebbero aspettati lì. Dalle luci dei lampioni poteva vedere il suo volto troppo bianco, provava a chiamarla ma lei non apriva nemmeno più gli occhi, sembrava stremata. Kate non riuscì più a trattenere le lacrime e nello stringere ancora di più Joy a se le chiedeva scusa di tutto, di quello che non aveva fatto e di quello che invece aveva fatto troppo tardi. Sentiva il suo respiro affaticato e la sollevò appoggiandola al suo petto, sperando che potesse stare meglio, che potesse percepire quel calore e quell'affetto che per troppi anni le aveva negato. Sentì il dolore delle sue scelte trafiggerla il peso degli sbagli e quella bambina che era solo la vittima di tutti i suoi errori.
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Youth
FanfictionAmbientata prima dell'ultimo episodio della prima stagione. Castle e Beckett sono sulla scena del crimine di un duplice omicidio, una coppia di coniugi con una bambina in affido: Joy entrerà prepotentemente nella vita di castle e ancora di più in qu...