Drake
Siamo seduti sulla panchina appena fuori dalla gelateria mentre mangiamo i nostri rispettivi gelati.
«Avevi proprio ragione, questo è il gelato più buono che abbia mai mangiato» Shawn sta divorando il cono, dato che ha già finito il resto.
Io e Ad ridacchiamo e lui continua a mordicchiare la cialda croccante che tiene fra le mani.
«Non capisco come diavolo fa a piacerti il gusto cocco, biondina.»
Adelia, che si trova seduta al mio fianco, mi lancia un'occhiata infastidita, come se avessi insultato qualcuno.
È davvero strana, ma mi intriga...
«Come prego?» Mi chiede con un lieve sorriso sulle labbra carnose.
«Non capisco come possa piacerti!»
Ripeto, indicando il suo cono gelato.
«È buonissimo.» Lo lecca e lo assapora cercando di sottolineare l'azione che sta compiendo, facendomi sorridere.
«Allora, facciamo due passi?»
Shawn è in piedi e ha finito il dolce. Mette le mani in tasca e sorride alla bionda vicino a me.
Gli piace proprio da matti.
«Dove andiamo?» Adelia si pulisce le labbra con il tovagliolino e si alza a sua volta.
«Pensavo di fare una passeggiata e poi andare a cena insieme, se vi va...»
È sempre così insicuro con le ragazze, sembra che lo debbano prendere a schiaffi da un momento all'altro.
«Ci sto!» sorride la bionda.
Mi metto in piedi, facendo intendere che sono d'accordo.
«Scusate, devo rispondere. Ci metto un secondo» Shawn tira fuori il cellulare dalla tasca. Non l'ho sentito squillare ma appena lo prende in mano mi accorgo che ha la vibrazione inserita. Una volta accettata la chiamata si allontana per parlare con più privacy.
Adelia sospira e io me ne resto seduto sulla panchina di plastica.
Non ho voglia di parlare con lei, non mi sembra una di quelle a cui piace conversare, soprattutto con i "cattivi ragazzi come me."
Mi guarda ma poi abbassa subito lo sguardo.
Sembra che abbia paura di me.
«Come facevi a conoscere il mio nome?»
Sposto io mio sguardo su di lei e le sorrido provocante.
«Che importanza ha? Anche tu conosci il mio.»
Alza gli occhi al cielo e sospira.
È esilarante.
«Si che importa. Te lo ha detto la Signora Dawson?»
Scuoto la testa e lei arriccia le labbra in una smorfia molto buffa.
«Che hai da ridere?»
Mi richiama seria.
Apro la bocca ma la richiudo nel momento in cui vedo arrivare Shawn con il suo solito sorriso stampato in faccia.
«Eccomi, visto? Ci ho messo pochissimo.» Dice fiero di sé.
Non mi è mai capitato di incontrare una tipa come Adelia.
Ne ho viste e conosciute migliaia; sarà solo una tipa strana,tutto qui. Non c'è motivo di scervellarsi per capirla.
Non riesco a capire nemmeno me stesso, figuriamoci le altre persone.
Ci incamminiamo verso il ristorante guidati da Shawn.
Lui e Ad si mettono a chiacchierare fra di loro di libri e delle solite cose noiose da sfigati.
Non li ascolto ma ho già capito che il rosso è completamente cotto di lei.
La guarda come se fosse la più bella ragazza che avesse mai visto.
In effetti non ne ha viste molte...
Lui da quando lo conosco è sempre stato un tipo introverso e chiuso, soprattutto con le persone del sesso opposto.
Non lo giudico, nemmeno io sono molto bravo con le ragazze ma , a differenza di Shawn, ho un bel fisico e non sono in tipo che si preoccupa di ciò che gli altri pensano sul mio conto.
Non me ne frega proprio un bel niente dell'opinione altrui.
Che se le infilino nel culo le critiche.
Per me è più semplice attirare l'attenzione con il mio metro e ottantacinque e la massa muscolare che mi ritrovo. Vado in palestra molto spesso e mi alleno fino allo sfinimento.
Ho provato a convincere Shawn a venire ad allenarsi con me, ma inventa sempre mille scuse.
"No, amico oggi devo badare a mia sorella."
"No, devo studiare"
E chi ci crede...Come previsto, Shawn ci ha portato nel classico ristorantino francese, il Seven Beef Steack Shop. Vicino al parco in cui avevamo appuntamento con Ad. Per tutta la sera ci ha provato con lei, senza successo.
Io mi sono limitato a fare alcune battutine delle mie, che sono state apprezzate solo da Adelia, dato che Shawn era troppo impegnato a farle la corte per capire i miei doppi sensi sui camerieri del ristorante.
E sinceramente mi sorprende che capisca i doppi sensi.«È stata una bella serata.»
Afferma la bionda con uno sguardo sorridente.
Non so come faccia, ma ogni sua espressione è sempre sincera.
Infilo le mani in tasca e sospiro.
«Si, niente male.»
Shawn si limita a guardare un punto fisso davanti a sé e stampare i sulla faccia qualcosa che assomiglia ad un sorriso, anche se sembra uno con delle coliche atroci.
Rimaniamo in silenzio per quelli che sembrano dieci minuti buoni, fino a quando Shawn si riprende dal suo stato di trance e sembra vomitare le parole.
«Verresti a una festa con me, domani sera?»
Si riferisce a Ad che lo squadra per un momento.
Sembra che stia riflettendo sul da farsi, ma non credo che una come lei possa accettare l'invito a una festa piena di persone ubriache, ragazze mezze mezze nude, che si strusciano a ritmo di musica a palla e di poco gusto.
«Io ehm...»
Come immaginavo, Ad sembra molto incerta e determinata a declinare l'invito.
Sospiro una risatina.
«Oh, non devi rispondermi subito, pensaci e mi fai sapere.»
Shawn la rassicura e lei si rilassa, annuisce e riporta lo sguardo su i suoi piedi che camminano.
Faccio una risata soffocata.
«Ci avrei scommesso le palle.»
Non riesco a trattenermi.
Entrambi mi guardano con aria confusa e infastidita.
«Eh?»
Dicono all'unisono.
Scuoto la testa e mi sistemo le ciocche di capelli che mi finiscono negli occhi.
«Sapevo che avrebbe rifiutato. Insomma, guardala.» la indico con un gesto della mano. «Figurati se va alle feste o ha una qualche vita sociale.»
Ridacchio al pensiero di Ad che balla sui tavoli con un vestitino attillato.
«Non ha rifiutato.»
Il rosso accorre in suo aiuto, mangiandomi con lo sguardo.
«Si, come ti pare. Ricevere un "no" prima o dopo, non fa differenza.»
Cerco di punzecchiarla, ma lei non ha una minima reazione. Continua a guardarsi le scarpe di tela.
«Cosa ti aspetti da una nonnetta come lei, che accetti di andare a un festa come le ragazze normali? Ma per favore...»
Eddai, di' qualcosa!
Non dice nulla, ma le sue guance cominciano ad andare a fuoco.
È esilarante, sembra una bambina a cui hanno appena sporcato la Barbie nuova di pacca.
«Amico, ma che cazzo ti prende?»
Shawn mi da una spallata e mi guarda storto.
Alzo le mani in segno di innocenza e decido di continuare a divertirmi.
«Ehi, sto solo dicendo che...»
Non termino la frase che Ad si volta verso di me rossa dalla rabbia, con gli occhi inniettati di sangue.
«Ma che problemi hai? Cosa vuoi da me?»
Ha i pugni chiusi e le braccia lungo i fianchi, sibila le parole tra i denti e io non posso trattenermi.
Sfoderato il mio sorrisetto da stronzo, mi avvicino al suo orecchio, lei sussulta a quel gesto inaspettato e le sussurro «Beh visto che me lo chiedi, vorrei tante cose da te...»
Le si mozza il fiato, mi spinge via e si avvicina con passo spedito verso Shawn.
«Buonanotte Shawn, per me la serata finisce qui.»
Sospira sconfitto e mi guarda come se volesse incenerirmi con gli occhi laser.
«Buonanotte Ad. Ti chiamo domani.»
Lei gli fa un cenno del capo e gli schiocca un bacio sulla guancia per poi andarsene verso la fermata del pullman.
«Ehi, a me il bacino non lo dai?»
Le urlo mentre continua a camminare.
Lei mi alza il dito medio senza voltarsi e mi urla a sua volta «Va' al diavolo Drake!»
Scoppio un una risata fragorosa, ma Shawn rimane impassibile e comincia ad avviarsi verso il nostro appartamento.
Lo seguo, e mi avvicino a lui arrivando alla sua destra.
«Sei uno stronzo Drake.»
Ringhia guardando il lampione davanti a noi.
«Grazie, amico.»
Sorrido, irritandolo ancora di più.

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E poi ci sono Io
RomanceAdelia Foster è la classica ragazza piena di difetti, che se ne sta per conto suo tutto il tempo, con un libro in mano e la testa altrove. Decide di dare una svolta alla sua vita ed abbandonare New York per trasferirsi tutta sola nella grande Seattl...