capitolo 3

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Mi alzo seduta sul letto e mi strofino il viso con le mani sudate.
Ho gli occhi arrossati e le guance rigate di lacrime.
I capelli appiccicati alla fronte mi danno fastidio e nella mia testa c'è ancora l'immagine di mio padre morto, impressa in modo permanente.
Non ho mai visto il corpo di mio padre, non ho voluto.
Non volevo ricordarlo in quel modo, ma con il suo bel sorriso stampato in viso. Adoravo e adoro il modo in cui sorrideva, arricciava il naso, socchiudeva gli occhi castani e si intravedeva la sua lingua tra i denti, bianchi e dritti.
È morto quando avevo solo nove anni, in un incidente d'auto. È finito fuori strada, dopo che un ubriaco si è messo alla guida, facendo un frontale con mio padre. Lui non è morto sul colpo, lo hanno ricoverato in ospedale per un trauma cranico ed è rimasto in coma per cinque lunghe settimane, fin quando... beh hanno staccato la spina.
La mamma, non poté permettersi il funerale di papà dopo che spese tutti i risparmi di una vita in cure mediche perciò, da quando mi baciò per l'ultima volta quel mercoledì mattina, non potei salutarlo come si deve.
Mi manca davvero molto.
Il mio subconscio, non vuole accettare che se ne sia andato, che mi abbia lasciato. Ma devo farlo,non posso continuare a passare notti in bianco per colpa di uno stupido incubo, su un fatto accaduto quasi dieci anni fa. Faccio scorrere l'acqua della doccia, in modo che raggiunga la temperatura e, appena si scalda abbastanza, apro la porta scorrevole e lavo via tutti i miei pensieri, strofinando i capelli e la pelle troppo chiara. Oggi ho la giornata libera, dato che Jasmine-ho-sempre-una-scusa-pronta si è degnata di coprire il turno, finalmente. Mi asciugo i capelli e li arriccio un po', mi vesto con un paio di jeans chiari, una t-shirt a righe sottili bianche e nere e le mie fidate AllStar bianche; per finire passo un leggero velo di mascara sulle mie lunghe ciglia. Ho tutto il tempo di prepararmi dato che sono solamente le 8.07 del mattino e, una volta tanto, posso fare le mie cose con calma. Oggi ho l'appuntamento con Shawn e il suo amico-misterioso e sono proprio curiosa di conoscerlo. Devo fare un po' di commissioni prima, dato che sono sempre impegnata e non ho mai il tempo necessario per farle in settimana. Dopo aver fatto un salto al supermercato e in lavanderia per terminare la lista-delle-cose-da-fare, mi in cammino verso la stazione del bus, per andare in biblioteca a restituire il libro che avevo preso la settimana scorsa. Le cuffiette, trasmettono una delle mie canzoni preferite "Corners" dei Fray, la band che preferisco. Pago il biglietto e saluto Mark,l'autista del pullman. È un uomo di poche parole ma è molto prudente, per fortuna. Vado verso il mio solito sedile, ma questa volta lo trovo occupato: un ragazzo dai capelli color cioccolato, alza la testa quando mi siedo accanto a lui, dato che il mezzo oggi è più affollato del solito. Quando mi guarda noto che sul lato destro del labbro inferiore porta un piercing, due piccoli pallini di acciaio che accompagnano un mezzo sorriso, e i suoi occhi sono grandi e blu;
Un blu, che somiglia a quello dell'oceano.
«Beh,ciao anche a te...» mi dice alzando un sopracciglio. «Uhm, ciao»gli rispondo non volendo approfondire la conversazione. E credo che lui se ne sia accorto perché per tutto il viaggio, resta con la testa voltata verso il finestrino a parte qualche occhiata veloce che mi lancia di tanto in tanto. Dopo quasi venti minuti di silenzio imbarazzante, finalmente arriva la mia fermata che, guarda caso, è anche quella di quel bellissimo e misterioso ragazzo. Appena scendo dal pullman rivolgendo un saluto a Mark, mi squilla il telefono : Shawn. «Shawn, ciao!»esclamo sorridendo. «Ad,ehi. Ti ho chiamato per dirti che oggi al parco ci incontreremo alle 15.45 se per te va bene.»mi informa. Mi ero scordata che non ci eravamo fissati un orario per il nostro appuntamento.«Certo, va benissimo»esclamo, mentre schivo un bambino in bicicletta che scappa da sua madre, apparentemente molto arrabbiata. «Perfetto,allora. Ci vediamo oggi!» mi risponde allegramente «D'accordo, a dopo. Ciao»lo saluto, mentre vedo il tipo di prima dietro di me, che mi guarda con aria interrogativa, senza che io ne sappia il motivo. Attraverso il viale nei giardini fioriti di piccoli fiorellini viola e margherite, e apro la porticina di ingresso della biblioteca, il luogo che preferisco in questa città. Ha sempre un odore di pelle e cuoio, mescolato con un profumo di vaniglia che mi ricorda lo studio di mio padre; è un luogo familiare per me, anche se ci vengo raramente. La Signora Dowson mi saluta con un caloroso sorriso, che le fa spuntare qualche ruga vicino ai suoi occhi castani. «Adelia, cara! Buongiorno» le sorrido sinceramente e le restituisco il saluto «Buongiorno a lei, Signora Dowson! Sono venuta a restituire il libro che ho preso la scorsa volta.» la informo, porgendole il romanzo e il mio abbonamento mensile alla biblioteca. «Oh, bene. Spero ti sia piaciuto! Vuoi vedere qualcos'altro, cara?» mi chiede gentilmente. Annuisco e lei mi fa cenno di andare pure tra le varie sezioni a cercare un altro libro, un'altra avventura. Vado nella mia parte preferita di tutta la biblioteca: la sezione "Romanzi d'amore". Comincio a passare il dito su tutti i titoli, cercando uno che mi colpisca. Ne prendo uno che mi incuriosisce, si chiama "Raccontami di un giorno perfetto" di Jennifer Niven; parla della storia d'amore tra due ragazzi, che si chiedono se possa esistere un giorno totalmente perfetto, senza dispiaceri senza rabbia. Secondo me, non esiste una giornata totalmente impeccabile, senza nemmeno una lacrima che sia stata versata in quelle ventiquattr'ore , anche se nessuno ti vede piangere : magari lo fai da sola, nel tuo letto, al buio, ripensando a qualcosa di importante per te. Magari il giorno seguente, ti svegli col sorriso senza che nessuno sappia che hai passato la notte in bianco, con le guance rigate di lacrime e gli occhi gonfi e rossi. Non credo che nessuno abbia mai vissuto una giornata perfetta. Mentre sfoglio il libro che ho tra le mani, intravedo dei capelli color cioccolato che ricadono appena sopra un paio di occhi color oceano, che mi stanno fissando con aria persa dal tavolino a qualche metro di distanza da quello su cui sono seduta. Gli sorrido timidamente e il ragazzo che ho visto pochi minuti fa nel pullman, ricambia il sorriso, assumendo un'aria che definirei quasi da compiaciuto.
Abbasso subito lo sguardo sulle pagine, cercando di non incontrare più gli occhi del ragazzo.
A mano a mano che proseguo con la lettura, mi immedesimo nei personaggi e mi immerge nella lettura come si fa quando si va sott'acqua.
Quando ti immergi completamente nell'acqua, tutti i rumori si attutiscono quasi non li senti più, ti senti leggera e quasi ti sembra di essere in un altro mondo, più silenzioso, più libera.
I capelli fluttuano nell'acqua e le onde ti sospingono, facendoti venire l'impressione di volare.
Una sensazione di benessere, di pace.
Di un assordante silenzio.
L'unica cosa che senti sono i tuoi pensieri e il rumore dei tuoi movimenti.
Si, credo sia così stare nel mare.
Una vera e propria magia.
Ma, ahimè, bisogna risalire in superficie per riprendere fiato.
Non puoi restare in quel tuo piccolo paradiso senza fastidi per sempre.
Devi ritornare al baccano causato dalle centinaia e centinaia di persone presenti in spiaggia.
Devi ritornare a sentire l'aria sulla pelle e sopportare quel leggero fastidio del sale sul corpo.
I capelli ritornano ad essere pesanti e si appiccicano alla schiena.
E così succede con la lettura, non puoi leggere per sempre, rimanere nel tuo mondo creato in cui ci siete solo tu, i personaggi e l'autore del libro che hai fra le mani.
Guardo l'orologio e mi rendo conto che manca poco più di mezz'ora all'appuntamento con Shawn e il suo amico.
Sospiro e mi sposto i capelli dietro le orecchie.
Oggi non hanno voglia di stare al loro posto, sparano da tutte le parti meno che in quella giusta.
Beh, come biasimarli dopo la fantastica nottata passata in bianco...
Chiudo il libro e appena alzo la testa, vedo che il ragazzo incontrato sul pullman sta camminando verso di me.


            ...SPAZIO AUTRICE...
Ciao a tutti/e♡
Ecco per voi un nuovo capitolo!
Spero tanto che vi piaccia.

Cosa pensate che possa accadere quando il ragazzo tanto misterioso, si avvicinerà ad Ad?♡

Commentate con le vostre idee e vediamo chi si avvicina di più! :)

un bacione, al prossimo capitolo!
Mati♡

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