Punto di vista di Murdoc
Quel lurido infame si sedette,incrociando le braccia sul petto,pronto per raccontare una lunghissima storia.Allora quella bambina dall'aspetto familiare era proprio Gaia...non me lo sarei aspettato.Però,nel mentre che quell'essere stava per aprir bocca,mi venne un dubbio:Che voleva da Gaia?Poi,perché proprio lei?E soprattutto...cosa centravo io in tutto questo?Ecco che esso si impegnò a rispondere a questi dubbi:-Ricordo che,in una sera primaverile,camminavo per le stradine della prateria vicino a casa.Come al solito,mio anzi,nostro padre,era ubriaco e,con le sue sbornie,iniziò ad innervosirsi e a prenderla con me.Quella volta era troppo,non potevo sopportare le sue cattiverie e in più me ne aveva date di santa ragione senza motivo.Io non potevo essere per lui un oggetto dove poteva sfogarsi dalla rabbia.Uscii di corsa dalla casa e decisi di non tornare più.Nel mezzo del mio cammino,sentii un pianto provenire da un posto non molto lontano.Capì che era il pianto di una bambina.Seguii il pianto e vidi una bimba piangendo sotto un melo,seduta in un prato fiorito.Mentre era circondata da un posto molto allegro e colorato,lei versava lacrime di tristezza.Mi avvicinai,non l'avevo mai vista in giro.Sicuramente non era dalle nostre parti.Iniziai a parlarle,chiedendogli perché era triste.La bimba aveva capelli corti corvini,pelle molto chiara e indossava un vestito con diversi fiori di colore scuro.Si voltò e vidi che aveva gli occhi rossi dal pianto.I suoi occhi erano così grandi e scuri,come se fossero immersi dalla oscurità e mi sembravano molto misteriosi.Mi guardò attentamente e tra un singhiozzo e l'altro mi disse che si era persa.Sentivo che il suo cuore emanava una dolcezza intensa e unica.Era così bella.Decisi di aiutarla e la tranquillizzai.Io conoscevo bene la zona,potevo farcela.Infatti,dopo un pò,riuscii a portarla sana e salva a casa,anche se si era fatto molto tardi.Ormai era notte fonda,pensai a cosa potevano dirci i genitori.Ma loro accolsero la figlia felici e con le lacrime agli occhi.Mi ringraziarono chiedendomi cosa dovevano fare per ringraziarmi.Io ovviamente gli dissi che ero già apposto così e mi bastava che ero riuscito a portare a casa la loro amata figlia.Capivo già da subito che la bambina aveva dei genitori fantastici e un pochino la invidiavo.Salutai la dolce famiglia e iniziai ad avviarmi verso un qualsiasi posto che non fosse la mia casa.Improvvisamente sentii che qualcuno mi chiamò.Era proprio quella bambina,chr corse verso di me.Mi disse se qualche volta potevamo incontrarci e giocare insieme.Mi chiese il mio nome e io gli dissi che mi chiamavo Hannibal,mentre lei mi disse il suo:Gaia.Un pò particolare il suo nome...ma poi capii che gli stava benissimo,visto che mi regalò un bellissimo sorriso.
Lei era Gaia:Un corvo che,dentro di lui, nascondeva una gioia immensa e contagiosa.
La sua felicità faceva bene.Aiutava il mio cuore a battere e a non smettere di non sognare.Mai smettere di credere...
Mai!
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On Melancholy Hill
FanfictionGaia vive in un paese che si trova in Sardegna.Nessuno la capisce:tutti la consideravano una strega,perché lei era sempre vestita di nero,ascoltava molto la musica rock e metal,era molto tosta e nessuno gli metteva i piedi in testa.Passava le giorna...