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Ehy Lavinia,
mi chiamo Thomas ed ho diciassette anni.

L'altro ieri in classe, visto che avevamo due ore di buco, hanno messo un film alla lim.

Perchè ogni volta che i nostri sguardi si incontravano, distoglievi lo sguardo?

Al finale di esso, il padre che aveva sempre giudicato il figlio, e lo aveva costretto ad abbandonare la sua passione, ovvero il canto, per aiutarlo a spacciare droga...lo vede morire davanti ai suoi occhi, e solo in quel momento si accorge di quanto lo amava e di quanto era orgoglioso della sua voce.

Mi ricordo quel film.

Eri l'unico maschio che non aveva parlato durante la durata.

Hai iniziato a piangere in una maniera incontrollabile, Lavinia, e la supplente ti ha chiesto se volessi andare in bagno.

Hai annuito e sei uscita.

Non appena hai chiuso quella porta, sono scoppiati tutti a ridere ed hanno iniziato a chiamarti "frignona" o "piagnucolona" finchè la professoressa non ha intimato loro di stare zitti e smettere di fare tanto caos.

Me lo ricordo, sai?

Aspettavo che qualcuno uscisse, magari a vedere come stavo, ma non è venuto nessuno.

E so che hai sentito tutto.

Nemmeno tu.

E così anche oggi a ricreazione sono uscito in corridoio e ti ho vista parlare con Federica.

Altre tre lacrime sono sfuggite al tuo controllo e ti hanno rigato le guance.
Andavano aumentando.

Davvero mi hai vista, Thomas?

<<Non ci devi star male. Te ne devi fregare degli altri>> continuava a ripeterti Federica mentre ti abbracciava.

Le tue lacrime si sono asciugate ma il tuo viso ha assunto un'espressione vacua, apatica.

Perchè rimanevi lì fermo? Cosa ti bloccava?

<<Non è solo il parere di una persona che mi condiziona. È il parere di tutta la scuola, di tutta la società>>

Perchè eri così interessato a me e ai miei "demoni"?

Avrei voluto dirti che ti trovo molto sensibile ed emotiva, e che io adoro le persone con queste caratteristiche, dato che ce ne sono poche in questa generazione.

Avrei voluto dirti che però è arrivato il momento di indossa l'armatura, e che ti avrei aiutato a farlo.

Perchè non l'hai fatto? Io ti aspettavo e tu non sei mai venuto.

Ma sono rimasto zitto, per paura di dire qualcosa di sbagliato.

Io ti amavo, Thomas.

Scusa, forse avrei dovuto dirtelo.
Tuo, Thomas.

Thoughts/Thomas Bocchimpani [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora