Ore. Istanti. Opposti eppure complementari. Impossibile capire dove finissero le prime ed iniziassero i secondi.
Opposti. Mondi in collisione, uguaglianze nel loro essere discordi. In fondo, è essere un po' simili.
Bry lo capì. Capì quanto le differenze potessero assomigliarsi, quanto la realtà sia di colori diversi accostati uno all'altro.
Ore e ore. Almeno quattro. Sorprendersi di quanto silenzioso il sole potesse essere. Come lui fece nell'oceano, lei si immerse totalmente in quella conversazione. Farsi avvolgere da una voce, da un colore, da un odore.
Si accorse di essersi tuffata in un mare conosciuto solo in superficie. Sotto di esso c'era un mondo, un mondo distante, a volte paralizzante perché ciò che non si conosce spaventa, eppure gentile, dolce nella sua inaspettata sensibilità, affettuoso nello stimolare la conversazione, nel chiedere e nel interessarsi ad una vita, quella di Bry, che ora lei stessa faceva fatica a definire complicata. Scoprirlo più costretto e legato di quanto la sua fama facesse trasparire. Abituata ad osservarlo al tavolo dei più popolari, nel consiglio studentesco, a ridere con questo o quello studente che Bry conosceva solo di fama. Una facciata che lentamente si sgretolava.
Intravide cosa esisteva sotto la scorza di "re della scuola", capì quanto i suoi rapporti fossero dettati dalle convenzioni, dalle costrizioni che il suo ruolo di figlio gli imponeva.
Ma ne era valsa la pena.
Parlare e parlare ancora, attendere che il buio calasse, rammaricarsi che quattro ore fossero fluite così rapide.
E poi salutare da lontano quando il tempo a disposizione era scaduto. Accorgersi di aver fatto tardi. Temere la reazione dello zio. Comprendere che in fin dei conti, qualsiasi conseguenza non avrebbe minimamente rovinato il ricordo di un pomeriggio stupendo.
Il migliore di sempre.
« Dove eri finita! » la sorprese salendo le scale.
« Zio! Mi hai fatto prendere un colpo! »
« Mi spieghi dov'eri? »
L'espressione sorpresa di chi non si aspetterebbe mai un comportamento del genere.
« Ero da Toby a studiare! »
« Strano! Lui mi ha detto che non ti ha visto per tutto il pomeriggio! »
Avrebbe anche potuto coprirmi!
« Ok! Ho fatto un giro in paese! »
« E perché? »
« Perché... »
Purtroppo Bry non era troppo allenata a dire bugie. Non aveva mai avuto bisogno di dirle. La sua vita sociale si limitava al tragitto dalla chiesa alla casa di Toby.
« Breanna Chapman! »
« E va bene! Te lo dirò! Ma prometti di non arrabbiarti! »
« Tu dimmelo e io vedrò cosa posso fare! »
« Lo so che avevi detto niente regali ma... »
« Ma? »
« Ma tra un mese è il tuo compleanno e stavo cercando qualcosa! Ora hai rovinato tutta la sorpresa! »
Il reverendo inclinò la testa come a studiare quel viso che, paonazzo, era diventato dello stesso colore dei capelli.
Ti prego! Credici!
« Quanto sei scema Breanna! Non potevi dirmelo subito? »
« Ma che sorpresa sarebbe stata? Comunque ora è rovinata! »
« Non spendere soldi per me! Ho tutto ciò che mi serve! » esclamò sparendo in cucina.
Ho rischiato davvero.
© Giulio Cerruti (The_last_romantic)
Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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Come Mondi Opposti | Prima Stesura
Teen FictionBreanna, detta Bry. Diciassette anni, invisibile nel suo liceo e con l'impressione di trovarsi sempre fuori posto, lontana dal cuore di Luke. Beverly. Ventisette anni, giornalista affermata ed un innato desiderio di rivalsa sugli uomini. Due vite. ...