Incredibile. A pensarci, tutto questo... folle forse, o quanto meno azzardato ma... cavolo, è stupendo.
Poche ore. Stamattina a Manhattan ed ora qui: oyster bar con champagne e vista.
Follia.
Queste bollicine, il dolce cerchio alla testa, forse il viaggio. Tutto collegato. Perché? Possibile tutto questo? Possibile io? Possibile lui? Forse non dovrei accettare...
Che cavolo, Beverly! "Forse"? Ti sei rincretinita completamente. Non è il primo uomo ricco che incontri!
Sì, ma mai così ricco!
Stupida! Stupida! Prendi il primo aereo e torna a casa!
E poi il viaggio in jet ed i vestiti da mille dollari l'uno trovati nell'armadio della suite del plaza, il suo invito a cenare con lui, qui sull'Ile de la cité, in Quai de l'Horloge tra Pont Neuf e Boulevard du Palais.
E ti basta tanto poco?
A me non sembra poco ma ci sono abituata a te. Solita storia. Io contro la mia stessa coscienza. Però ne sono consapevole. È solo che questo ragazzo...
Ora che ci penso è la prima volta che vengo in Europa. Quando i miei futuri figli me lo chiederanno... forse sarà meglio glissare. Non potrò mica dirgli: "Vostra madre è andata in Francia seguendo uno sconosciuto, su un jet privato, che le ha regalato vestiti nuovi, cene lussuose..."
Cosa mi sta succedendo? Pensavo di avere il controllo della mia vita, pensavo di essere una persona adulta, di sapere cosa è giusto e cosa sbagliato, di avere un, seppur minimo, controllo della mia vita! E invece no.
Me ne accorgo solo ora nell'ironica calma di questo momento. Guardo il tramonto sulla Senna, sul quale affaccia la terrazza del ristorante. Guardo i flemmatici traghetti carichi di turisti con i loro flash che illuminano le decorazioni in legno della cabina. Guardo la tovaglia damascata di questo tavolino in vimini colorarsi dei colori caldi delle fiammelle delle candele accese per scacciare le zanzare. E mi sembra tutto normale, nulla di estraneo, nulla di completamente assurdo. Stamattina New York ed ora qui.
Il lento brusio educato, il tempo che ho capito in Europa scorre più lento. Dettagli che mi danno il tempo di pensare, cosa che non faccio più da tempo.
La verità è che questa Beverly arrivista e cinica, che questo essere che la vita ha creato... che io, solo io, sono colpevole di tutto questo. Sono l'unica responsabile del deserto che ho lasciato alle mie spalle e, se ci rifletto, anche di quello che prevedo di fronte a me. A meno di un cambio di rotta.
Strani pensieri, lo so, soprattutto in questo momento. Ma la mia coscienza ultimamente ha una voce più potente ed io una sensibilità diversa.
Colpa del tempo, mi dico. Sempre e solo colpa sua. Di quello stupido e incessante schiacciasassi con solo la marcia avanti.
E mi sono illusa. Lo ammetto.
Stupida Beverly e la tua ricerca. Quando capirai che lui non c'è più? Quando capirai che distruggere chiunque non sia lui non lo riporterà indietro?
Devo smetterla...
Smetterla di cercarlo negli altri. Smetterla di sprecare il mio tempo.
Ho paura. Forse per questo motivo penso, proprio ora, queste cose. Lontana da casa, ovunque si trovi. Lontana da... cosa?
Nulla. Assolutamente nulla. Eccoti qui coscienza, sempre così maledettamente puntuale.
Il punto è questo. Ho quasi trent'anni e non ho nulla. Nessuno da avvertire se non il mio capo a lavoro, nessuno da cui tornare, nessuno. Punto.
E forse, mai come ora capisco che sono gli affetti a definirti. Forse lo avevo solo dimenticato.
« Spero che questo mi farà perdonare del ritardo. » mi sussurra all'orecchio cingendomi il collo con una catenina dorata. Una chiave di Tiffany brilla ora sopra i miei seni ornata di diamanti.
Chi è questo ragazzo? Perché tutto questo? Non sono poi così bella. Non sono neppure potente. Non può avere altri interessi. Sono solo una giornalista. Mi sento persa, confusa. Un sentimento che traspare dal mio viso. Non riesco a parlare. Non riesco neppure a respirare. Solo a fissare quel gioiello. E non so se rifiutarlo o continuare a guardarlo.
« Non hai idea di come sono cerimoniosi i giapponesi. Per una firma ci sono volute tre ore! Beverly? Stai bene? »
« Chi sei Shawn? Ti prego dimmelo. Io... io... non capisco. Perché? Non posso credere questo sia il tuo solito primo appuntamento! Io... »
« Beverly! Ascolta. Capisco quanto può spiazzare tutto questo. Ti assicuro che lo capisco. E non lo avrei fatto con nessun'altra. Non lo avrei fatto se ieri sera non ci fossi stata tu in quel locale. Se fossi entrata solo mezz'ora più tardi non ti avrei incontrata. Io sarei venuto qui da solo. Avrei cenato da solo. Sarei tornato in camera e avrei guardato per ore il soffitto chiedendomi: "Ne vale davvero la pena? Fare questa vita, intendo, cosa mi ha dato? Soldi? Sì, più di quanti ne potrò mai spendere in tutta la mia vita, mai abbastanza per comprare ciò che desidero.". Non hai idea di cosa significhi guardarsi indietro e vedere il nulla. Solo una silenziosa vita fatta di obblighi e convenzioni, di persone superficiali, interessate ma mai interessanti, che fingono di essere amiche o amanti solo per raccogliere un pezzettino della ricchezza che mi cade dalle mani. Vedere il deserto che sono i miei affetti, i miei sentimenti che non si sono mai spinti oltre il mero desiderio fisico. Vedi, ho una casa a New York, una a Dubai, una a Hong Kong ed una anche qui. Ma vuoi sapere la verità? Venderei tutto e tutti per avere un posto dove qualcuno mi aspetti, dove mi dicano: "Ora non pensare alla società.". Lo so, ti sto spaventando, ma ti assicuro che i miei sentimenti sono del tutto puri nei tuoi confronti. Ho semplicemente percepito che, forse, siamo più simili di quanto non vogliamo ammettere, più soli di quanto odieremmo mostrare. So quanto può essere difficile stare con me e solo per questo ti ho regalato questi oggetti, per convincerti a rimanere, anche se forse ho ottenuto il risultato opposto. Ma vorrei tu sapessi che stasera, mentre i giapponesi rileggevano per l'ennesima volta il contratto, per la prima volta ho avuto il desiderio irrefrenabile di essere in un altro posto. Ed ora ci sono. Qui e con te. »
© Giulio Cerruti (The_last_romantic)
Angolo dell'autore:
Prime riflessioni. Primi dubbi. Prime finestre aperte sulla vita precedente. Prime crepe nel cuore di Beverly? Oppure no? Rifiuterà Shawn e tornerà a casa?
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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Come Mondi Opposti | Prima Stesura
Novela JuvenilBreanna, detta Bry. Diciassette anni, invisibile nel suo liceo e con l'impressione di trovarsi sempre fuori posto, lontana dal cuore di Luke. Beverly. Ventisette anni, giornalista affermata ed un innato desiderio di rivalsa sugli uomini. Due vite. ...