Rimasero così. Le ginocchia stese, le dita tra i suoi capelli, la luna che disegnava la sua traiettoria ed il silenzio assoluto come colonna sonora.
Non esisteva altro. Nessun altro.
Perdere e trovare. Il tempo di uno sguardo. Comprendere quanto il primo si possa consumare nel secondo.
Uno guardo che andava oltre il tessuto della fasciatura, andava oltre la pelle ed i connotati. Forse per la prima volta in quindici anni, Bry, vedeva la vera bellezza di Luke.
Lo aveva scoperto ogni giorno.
Ogni istante in più, una difesa in meno. Fino a quell'istante, quando agli occhi di lei, Luke diventò ciò che nessun altro sarebbe mai più stato.
Nonostante la politica, nonostante i soldi, nonostante quel maledetto anello che lo avrebbe legato ad un'unica donna nella propria vita, che si era imposto che il primo amore sarebbe stato anche il solo, lei aveva la certezza che quell'amore sarebbe vissuto in eterno in un modo o nell'altro, in entrambi o solo in lei. Perché credeva intensamente che la donna dell'anello sarebbe dovuta essere lei e non Beverly, perché non esisteva nulla al di fuori di quell'abbraccio, di quel bacio rubato, di quella carezza che erano le cure di Brianna. Doveva essere lei, nonostante il mondo avrebbe cercato in tutti i modi di impedirglielo.
Non può essere un pezzo di ferro a costringerlo tra le braccia di Beverly!
Prese carta e penna. Stavolta non avrebbe scritto al destino, non avrebbe scritto al faro o a qualunque altra entità astratta che nessuno poteva vedere. Stavolta, l'ultima pagina del suo diario, l'avrebbe scritta a lui.
"A Luke,
vorrei dirti che le parole che scriverò usciranno molto semplicemente dalla mia penna. Ma non è così.
Difficile dirti quello che devo dirti. Quindi inizierò da ciò che so.
Mai come in queste poche settimane ho amato la compagnia di un'altra persona. Tu lo sai, in realtà non ho mai amato troppo la compagnia. Forse perché sono sempre stata sola, abituata a crescermi in solitudine, senza l'aiuto di nessuno. Poche settimane per comprendere che siamo più simili di quanto osavamo sperare.
Vicini eppure soli.
E non esistono parole per descrivere ciò che provo. Vorrei dimostrartelo, inventare una parola che esprima la realtà dei miei sentimenti e non una rappresentazione di essi. Posso provarci, ma non ci riuscirei.
L'unica cosa che so è che il mondo vuole dividerci. Vorranno sempre dividerci, fino alla fine, finché non penseranno di esserci riusciti.
Non posso assicurarti che ciò non avverrà.
Non so come sarà il futuro, non l'ho mai saputo. Mi ero arresa alla mia condizione, che io e te non saremo mai stati altro che un'ombra nell'ombra.
Ma ora mi guardo qui, nel nostro luogo segreto. Ti guardo ferito e pure bellissimo. Ti guardo come se questa fosse la prima volta in cui ti guardo davvero. E forse è un po' così.
E devo chiederti scusa perché devo ammettere di essermi fermata alla copertina che davano di te. Di essermi dimenticata di quel ragazzino che mi ha regalato il braccialetto di stoffa rosa decorato da pietre colorate e di essermi convinta che il tempo ti avesse trasformato in quel ragazzo impeccabile, a tratti scostante e distante da tutto ciò che sei realmente.
Ma non conta come ti dipingono, conta come sei. Tu per me sarai sempre il ragazzo incontrato nel vento, nel destino di un foglio volato per sbaglio, in un pomeriggio in cui credevo di aver perso tutto.
Nel momento in cui leggerai probabilmente non ti ricorderai nulla della notte appena passata ma posso raccontartela io se vuoi.
È stata la più emozionante, terrificante, intensa, vera e sincera della mia vita.
Era notte fuori eppure, per me, era giorno. Talmente luminoso che riuscivo a vedere un pezzettino di quel futuro di cui ti parlavo.
In quel futuro c'eri tu e c'ero anch'io, senza stupidi anelli, senza obblighi di questa società ipocrita.
Solo noi.
So che hai degli obblighi. E li rispetto come rispetto la tua decisione di voler aspettare.
Ma quello che voglio dirti non posso dirtelo perché tu probabilmente mi prenderesti per pazza. Perché non siamo nulla ancora. Eppure per me siamo tutto.
Sì, forse lo so. Forse sto sbagliando, forse dovrei solo parlarti e dirtelo ma le parole sono un'invenzione terrena, dello stesso mondo che vuole dividerci ed ho paura che anche loro ci si rivolterebbero contro.
Vorrei solo essere libera di dirti quello che provo, dirti che non voglio nulla se non ci sei anche tu, dirti che è solo grazie a te se adesso riesco a dirtelo, perché in poche ore, in pochi giorni, sei riuscito dove io ho fallito, dove in realtà non ho neppure tentato.
E ora so cosa dirti e non è così difficile perché questa lettera si riduce a due semplici parole: "grazie" e "scusa".
Grazie, perché sei come sei. Scusa, perché non sono come meriteresti.
Tua Brianna."
La piegò in quattro, pregò di non essere troppo impulsiva e la infilò nella tasca della giacca di Luke.
Infine prese il telefono.
« Pronto? »
« Bry? Che succede? Sono le tre e mezza di mattina! »
« Ho bisogno di te, Toby! »
© Giulio Cerruti (The_last_romantic)
Angolo dell'autore:
Andare oltre le apparenze. Questo forse è ciò che si chiede all'amore. Capitolo di svolta o meglio di evoluzione dei sentimenti di Bry. Superare i connotati e mettere nero su bianco i propri sentimenti. Sarà stata la scelta giusta?
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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Come Mondi Opposti | Prima Stesura
Teen FictionBreanna, detta Bry. Diciassette anni, invisibile nel suo liceo e con l'impressione di trovarsi sempre fuori posto, lontana dal cuore di Luke. Beverly. Ventisette anni, giornalista affermata ed un innato desiderio di rivalsa sugli uomini. Due vite. ...