Capitolo 61 - Chiamata

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Sono di nuovo sola.

Io, me e stessa. Finalmente. Tornare in strada o aprire una finestra. L'aria vecchia fluita via e finalmente io, di nuovo da sola. Ma finché avrò uno scopo e finché questo scopo mi darà da vivere, io non sarò sola.

Ci sarà lui sempre con me a dirmi cosa devo fare, dove devo andare, quali persone ferire.

Sì. Sono di nuovo sola ma di nuovo io.

È vero mi ero persa per un attimo. Giusto il tempo di accorgermi quanto questa vita sia la mia vita e di quanto, quella, fosse sbagliata per me.

E sì, mi sono arresa. Perché non posso continuare a cercarlo in persone che di lui hanno solo un dettaglio dell'aspetto, o solo la voce o anche ancora solo un minimo della luce che aveva lui negli occhi.

Ho perso lui ed ho ritrovato Beverly. Avevano tentato di eliminarla facendomi ricordare com'è essere innamorati, o facendomi credere che quello fosse amore. Solo a pensarlo mi vengono i brividi.

Sono le dieci di sera di un sabato sera come tanti altri. Uno di quelli che, quando ti guardi allo specchio pronta per uscire, ti dici che questa sarà la serata, quella con la "S" maiuscola.

Credo davvero lo sarà. Lo sento nell'aria. Un cambiamento, un leggero brivido che mi impone di andare al Forty Nine.

Sento che è il posto giusto.

E non lo faccio per Susanne. Non lo faccio perché lei continua a ripetermi che devo trovare la prossima vittima e che stavolta non avrò seconde possibilità.

In qualche modo è riuscita a far passare tutta questa storia come qualcosa di voluto agli occhi dei lettori. È stata brava nel suo editoriale, a dire e non dire. E nonostante mi abbia costretto a fare mea culpa, cosa in realtà già ho fatto con me stessa, so che la sua è stata una carezza, l'ultima sua come ha tenuto a precisare.

Ma questa Beverly è diversa. Lei per prima non si concede seconde possibilità. Lei per prima vuole dare al pubblico ciò che chiede ed esso avrà soddisfazione di ciò che leggerà.

Con il braccio alzato chiamo il taxi appena uscita di casa.

« Forty Nine, tra la quinta e Broadway! »

Adoro quando la gente fa bene il proprio lavoro come questo tassista. Senza dire una parola ingrana la marcia e parte. Niente fronzoli, niente stupide chiacchiere sul tempo, su quanto la città faccia schifo e vada a rotoli. Tanto New York è così da secoli.

Esistono due tipi di persone qui: quelle che si fanno il culo per arrivare a fine mese e quelli che se lo fanno per trovare un modo per non lavorare ed arrivare comunque a fine mese.

Io, francamente, non so a quale categoria appartengo.

So solo che prima di Shawn mi piaceva di più questo lavoro. Lo trovavo interessante e stimolante, con una buona paga e anche un discreto piacere privato.

Ma inutile mentire a se stessi. Si è spento qualcosa in me, qualcosa che difficilmente si riaccenderà.

Sì sono tornata, ma non ho mai detto di essere quella di prima, mai detto che sarà come era prima.

Lui ha solo estremizzato ciò che sento ed avuto il merito di svegliarmi, anche se con un pugno.

Penso che quella vita non fa per me se non è Luke a darmela.

Ma questa è pura follia mettitelo in testa Beverly! Lui non tornerà! Non tornerà più! Semplicemente per il fatto che non è possibile! Perché la vita è una ed una sola ed a quest'ora Dio solo sa dove sia.

Davvero solo lui...

«Signorina, siamo arrivati! »

Capolinea. Il mio per questa sera.

« Tenga pure il resto! »

Se l'è meritato.

Sul marciapiede la solita fila si accalca davanti a Jim.

« Ehi! Jim! »

Mi fa cenno di avvicinarmi.

La suoneria del mio cellulare! Dio come la odio, non sono mai buone notizie quando suona. Sarà Susanne che mi dice quanto fa schifo il mio lavoro.

« Pronto? »

« Salve... chiamo dalla Contea di Barnstable. Ho trovato questo numero chiamare in caso di emergenza. »

« Emergenza? Ma chi parla? »

« Sono il primario del Long Cape National Hospital. Mi dispiace signorina... non è mai un compito facile ma abbiamo creduto fosse giusto avvisarla. »

« D... di cosa? »

« Temo che suo padre non supererà la notte. »

© Giulio Cerruti (The_last_romantic)

Angolo dell'autore:

Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

Come Mondi Opposti | Prima StesuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora