"Matteo mi abbracció davanti a quel pubblico"

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Mancavano solo 30 minuti all'inizio dello spettacolo e lo staff girava ansioso da ogni parte, per non parlare dei ballerini e degli artisti.
Il palazzetto si era riempito di persone che urlavano, scherzavano, ridevano e parlavano.
-sono tantissime-commentai.
Mi intrufolai nelle stanze per vedere come gli artisti si preparavano. Seguii Matteo che si stava ritoccando un po' il trucco.
-pronto?-chiesi.
-prontissimo-disse stringendomi a lui, come se non ci fosse un domani.
Mancavano solo 5 minuti all'inizio dello spettacolo e ci mettemmo tutti i cerchio urlando "merda, merda, merda".
Il mio poeta, con il suo cappotto blu,  prima di salire mi abbracció.
Era tutto pronto, Matteo si era posizionato sul palco e "3,2,1", l'inizio di un sogno.
Così la prima canzone ebbe inizio. Da lì cominciarono le emozioni. Stavo guardando il mio spettacolo preferito da dietro le quinte! E mentre cantavano loro, cantavo anch'io.
Ballavo sulle note di "Zingara" e su tutte le altre.
Il primo atto finì in un batter d'occhio.
-siete stati bravissimi- dissi loro.
-grazie bellezza!-
Il secondo atto ebbe inizio con la solita canzone "Parlami di Firenze" di Matteo e Vittorio.
E anche lì un mondo di emozioni si posarono sopra di me.
Arrivata l'ultima canzone, non mi trattenni. Avevo la maglia totalmente bagnata dal pianto.
Arrivarono così i saluti e Zard decise di farmi salire con loro.
Entrai e diedi la mano a Matteo che mi stringeva a sé.
Era un'emozione unica trovarsi davanti quel pubblico che applaudiva interrottamente.
Trattenni le lacrime anche se lo trovavo impossibile.
Cantammo "il tempo delle cattedrali" e Matteo mi abbracció davanti a quel pubblico. Aveva capito già il mio stato d'animo.
-Grazie mille! VI ADORIAMO- Urlò Graziano.
Appena rientrammo dentro una lacrima attraversò il mio viso.
Corsero a fare gli autografi e la gente che c'era era più di 1000.

"Abbracciami almeno per un sogno"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora