-grazie Matteo-sossurrai sorridendo.
-prego-disse andandosene.
Lo guardai strano. Cosa ha? Cosa gli prende?, pensai.
Corsi da lui per avere risposte.
-cosa hai?-chiesi stupita.
-niente, tranquilla-
-ahahah, io non sono nata ieri. Ricordalo!-
-non ho niente davvero-disse tenendosi la testa.
Abbassai lo sguardo entrando nel camerino generale.
-Ehi Sara, cos'hai?-chiese Tania appena mi vide pensierosa al tavolo.
-Matteo non sta bene
-cos'ha?-
-non vuole parlarmi-
Ma senza pensarci, mi prese la mano portandomi davanti al suo camerino.
Tania bussò.
La sua voce diversa chiese chi poteva essere.
-sono Tania-rispose.
Lui aprì la porta e appena mi vide fece un piccolo sorriso.
-Sara mi ha detto che non stavi bene.-
-scusami Sara, sono solo stanco.-
-ti capisco-
Avvolse le sue calde braccia attorno ai miei fianchi.
Sentivo il suo cuore battere come il mio, il suo respiro e la sua mano dolce che mi accarezzava. Non immaginavo di averlo tra le mie braccia.
-andiamo a mangiare?-propose Giò appena sceso dal palcoscenico perché aveva fatto appena le prove.
Ci avviammo nella mensa dove loro si riunivano per mangiare, così mi spiegò Vittorio.
-Io mi metto accanto a Sara!-disse Graziano.
-no io-continuò Leonardo.
-uscite Tutti, Ci sto io-intervenì Matteo.
Risi.
Non ero mai stata così importante per qualcuno.
Alla fine accanto a me si trovavano Lola e Graziano.
-questa me la pagate-dissero in coro Matteo e Leonardo ridendo.
-sono già in ansia per domani-informai.
-spaccherai-sossurrò Lola.
-tu non ci sarai...-le feci notare.
-sarò lì con il cuore. In qualche modo avrò l'occasione di sentirti.-
-c'è tantissima gente fuori!- avvertì Filippo.
Mi affacciai e vidi tantissime persone mentre parlavano, ridevano e scherzavano fuori dal palazzetto.
I brividi mi atrraversarono la schiena.
-ho un'idea... dopo facciamo affacciare Sara quando le persone si sono sedute in platea. Così sa cosa vuol dire quando la platea si riempie.-propose Leonardo mentre inforchettava la pasta.
Era una bellissima idea, nessun dubbio.
-da sola?-chiesi.
-No, ci sarò io.-mi rassicurò Matteo.
Appena finito di mangiare sentivo già il rumore dei passi delle persone che cercavano il loro posto tra le poltroncine.
Mi affacciai sul palco e Matteo mi strinse la mano.
Arrivammo piano piano dietro al sipario "trasparente"; ovvero solo noi possiamo vedere, il pubblico no.
-che meraviglia!-dissi felice.
-È bellissimo-disse lui sorridendomi.
Tutte quelle persone che aspettavano l'inzio di quello spettacolo, tutti quei rumori di felicità e le basi delle canzoni in sottofondo.
-ero anch'io una di loro-dissi nostalgicamente. Si, era stata mia mamma a portarmi a vedere quell'opera e pure lei se ne era innamorata.
Collegai così tutto ai miei genitori. Mi sarebbe piaciuto raccontargli tutto dal vivo, non al telefono, ogni sera, quello che mi stava succedendo.
Il giorno, durante la pausa, ero riuscita a chiamarli. Gli avevo raccontato cosa mi stava succedendo e l'avventira che dovevo fare sul palco. Loro erano fieri di me, tanto.
-ti mancano?-chiese Matteo come se sapesse leggere nella mente.
-tanto.-dissi abbracciandolo.
-torneranno, tranquilla-
Tornammo dietro le quinte.
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"Abbracciami almeno per un sogno"
FanfictionSara, una ragazza che ha solo un sogno: arrivare su un palco nei panni della bellissima Esmeralda con il cast di Notre Dame de Paris. Ma proprio un suo grande idolo farà cambiare la sua vita...