Capitolo 16: My World

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CAPITOLO 16

In lontanaza, già a un kilometro circa di distanza da Herenai, riuscivo a percepire una serie di torri enormi, che facevano a gara in altezza con le montagne alle loro spalle.

La città era circondata da fitte foreste e boschi, con qualche laghetto qua e là. A destra della città, si trovava Hyrule, il fiume principale di questa regione.

Erano oramai le 6 di sera passate, e il cielo iniziava a imbrunire.

Già ora qualche piccola stella era visibile, ma stavano ancora nascendo più o meno tutte.

Giunto davanti alle mura, alzai lo sguardo per indagare la struttura... E ne rimasi affascinato.

La città aveva delle mura gigantesche, alte metri su metri.

Superati i controlli grazie al lasciapassare dei soldati che erano con noi, entrammo nella vera e propria citta di Herenai!

La mia vista ne fu entusiasta:

Al centro di questa città si ergeva una torre a forma circolare, altissima. Attorno ad essa, si arrampicava un ambero gigantesco, con una chioma che non avevo mai visto prima d'ora. Pardon, una chioma che pensavo di non aver mai visto. Probabilmente l'avevo vista per 15 anni circa, ma non me ne ricordavo.

Attorno alla torre, che toccava addirittura le nuvole, si ergevano le casette della città, sembravano accoglienti.

Davanti a me si trovava il rione dei mercanti, infatti trovai gente che comprava e vendeva in tutta fretta, sperando in qualche guadagno dell'ultimo momento.

Notai che sulla sinistra, trovai una gigantesca fontana a 5 sbocchi, che creava giochi d'acqua incredibili.

"Signore, la vostra sede è poco più avanti, la prego di seguirci"

Accettai senza problemi, e ci incamminammo verso la struttura regale a qualche isolato dall'entrata.

La facciata era divisa in tre parti, con un certo gusto classico, con colonne spesse, che si concludevano con capitelli con elementi strani, forse naturali.

Il portone di legno in centro era leggermente spostato indietro. Un finestrone spiccava sopra il portone principale, ed era formato da vari tipi di colori di vetri, che creavano un gioco di colori assai bello.

Entrammo, e notai subito il tappeto rosso su tutto il pavimento.

Mi portarono nella stanza più grande del castello, nel cui centro si trovava un trono. Il mio trono... Avrei ristabilito l'ordine in qualche modo... Toccava a me. Ero ritornato da dove ero venuto. Questo, è il mio destino.

Inori era a fianco a me, e le diedi la mano mentre mi sedevo, mentre prendevo in mano il futuro di questa città e questo universo. Una nuova era, sarebbe iniziata da lì a poco.

"Signorino... "

Io e Inori saltammo spaventati.

" Chi è lei?" chiesi io girandomi all'indietro.

"Sono Aeriath, il suo nuovo insiegnante"

"Ma insegnante de che? "

" Vede... Lei ha del potenziale inimmaginabile dentro di sé. Ma non sa nè usarlo, né controllarlo. Mi hanno incaricato di fare accrescere i suoi poteri, dato che io sono colui che conosce meglio le tecniche di abilità spirituale delle persone... "

"Ma io vado benissimo così scusi" lo guardai con una faccia strana.

"Atlas era nulla in confronto a quello che potrebbe succedere, potenziare i suoi poteri renderà semplicemente più sicuro il futuro del nostro universo" disse lui con aria saggia.

"Ah... E va bene... Accetto. Non mi costerà molto tanto... "

"Perfetto signorino... Iniziamo..."

"Cos... "

Mi diede un pugno in faccia.

Caddi dalla sedia. Subito mi girai verso di lui, e i miei occhi diventarono leggermente rossi.

" Cosa sta facendo!? " gli urlai contro.

Inori non sapeva cosa fare, era rimasta... Scioccata.

"Male... Male... La sua capacità di controllo è incredibilmente bassa..." disse lui scuotendo la testa a destra e sinistra, tastandosi il pugno che mi colpì poco prima.

"Cosa...? Era una prova? "

"Nei suoi occhi ho visto il potere affiorare per un attimo. È risalito in superficie senza volerlo, vero? Questo non va bene..."

Adesso che ci ripensavo... Era vero. Mi ero alterato per un attimo, proprio come durante gli scontri con Atlas.

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