Capitolo 2: Errore.

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"Ti ho detto di venire con me, stupido, cosa fai lì fermo?" disse la voce,

"Mi prendi in giro? Mi hai bloccato tu, stupida voce"

"Ah già è vero"

"Eh poi non riesco nemmeno a vederti"

"Ah caspita, hai ragione di nuovo. Per essere un errore non sei poi così scemo, ora ti libero e mi mostro. Comunque il mio nome è Inori"

"Eh ok, piacere di conoscerti"

Si rivelò pian piano. Dall'ombra prese forma una ragazza leggiadra, slanciata e devo dire... molto carina.

Riuscii a distinguere i dettagli pian piano e presero forma anche dei bellissimi capelli lunghi. Scivolavano davanti alle sue spalle, erano color rame, illuminati dalla luce della luna. Indossava un cappotto nero, con grossi  neri anch'essi.

Non era lei a bloccarmi, però. Era una specie di ombra tridimensionale che si era appiccicata ai miei tessuti. Che schifo!Sembrava una specie di ragnatela. Pian piano quella poltiglia scomparì, lasciandomi libero.

La prima cosa che mi venne da fare fu scappare.

Infatti, mi girai e iniziai a correre più veloce possibile. Ma... la strada al mio fianco era sempre la stessa. Correvo ma non riuscivo a spostarmi. Bello. Ero fregato. Avevo fatto una figura proprio pessima.

"Nanananana.Non vai da nessuna parte carino. Ora non siamo nel tuo mondo, siamo nella cosiddetta "Zona D'ombra" ” disse Inori.

"Zona che? "

" Zona D'ombra stupido... "

" Aah, capisco. Eh cosa sarebbe 'sta zona d' ombra? "

" È il mondo di collegamento tra i vari rami dell'universo. Devi sapere, che non esiste solo una dimensione, ma ne esistono centinaia. Ognuna è collegata alle altre, per mezzo di questa Zona d'ombra. Senza di essa gli universi entrerebbero in contatto e creerebbero dei gran casini, come puoi immaginare.”

“Di solito a questo punto le persone mi guardano male e fanno scenate perché non se l'aspettavano, quindi vedi di evitare azioni troppo energiche, signorino." Continuò Inori.

Forte. Ero nella Zona d'ombra. Con una specie di alienoe io ero praticamente morto. Era una sensazione assurda. Mi stavo cacciando in una situazione potenzialmente mortale. Però ero eccitato all'idea. Sì. Sono pazzo.

"Ah capisco"

"Davvero? "

" Ovvio, cosa ci vuole"

"Ah"

"Ma, spiegami quella roba dell'Errore grazie "

"Se devo proprio... allora... Tu non dovresti esistere, punto. Sei semplicemente un surplus di materia rispetto al mio universo. Questo significa che il mio universo si è duplicato nel tuo e questa divisione è dovuta, per esempio, a un diverso ordine dei fatti. Ti faccio un esempio: se nel mio universo ho scelto di mangiare una caramella blu, nel tuo l'ho scelta rossa. E questa scelta diversa,ha portato alla creazione di un altro universo. Immagina un grande tronco che si divide in tanti rami"mi spiegò Inori.

"Ah, ma sì certo. Ho capito, ma è una cosa risaputa quella del multi universo"

"Davvero? Bene, un'altra differenza da aggiungere alle cose di cui non m'importa"

"Ma guarda questa... "

"Comunque, tu dovresti essere un errore. Abbiamo rilevato che questo tuo universo è nato semplicemente per vie casuali. Senza alcuna ragione specifica, senza essersi ramificata da una scelta convergente, quindi, semplicemente per il volere del caso. Questo non va bene, perché cambia il flusso spazio temporale e deforma la Zona d'ombra attorno ai due universi, schiacciandola e provocando il rimpicciolimento di altri universi per colpa di questa sovrappressione'"

"Assurdo, assurdo. Ma che colpa ne ho io? "

"Eh che colpa ne hanno gli universi che vengono schiacciati dalla zona d' ombra? "

Non ebbi il coraggio di rispondere. Aveva ragione. Io in confronto sarei stato un sacrificio giusto. Meglio eliminare solo me che interi universi...

" Cosa fai non parli più? Bene. Tu sei l'unica differenza tra il nostro, ed il tuo universo... Quindi per riunirli in uno solo e far ritornare la situazione come prima... Beh... Sai... Credo che tu abbia capito... "

" Devo essere eliminato, no? "

" Così sembra... Mi dispiace, non è colpa tua, so cosa signi... " non la lasciai finire di parlare:

" No, non credo tu lo sappia. Non stai per perdere tutto solo per una causa che non è quasi nemmeno reale, o che lo è troppo. Non stai per perdere tutto perché sei stata semplicemente un errore. No. Tu non lo sai."

"Io... Mi dispiace...Non è una cosa che mi piace molto... Questo lavor... " la interruppi ancora

" No, pazienza, cosa vuoi che ti dica. Non cercare di tirarmi su. Che venga fatto ciò che deve essere fatto, fai solo in fretta"

"E comunque sì. " Improvvisamente sentenziò lei.

" Si cosa scusa? "

" Si che lo so. So cosa si prova. "

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